
Prima la tentata aggressione, poi la fuga a casa scortato dalle forze dell'ordine. No, non si tratta della trama di un film d'azione ma è quanto è successo a un prof di una scuola di Lecce. Il docente, un veterano della scuola con alle spalle oltre 40 anni d'insegnamento, ha rischiato di essere aggredito dal padre di un alunno.
La sua colpa? Avere assegnato quattro note disciplinari a uno studente che disturbava la lezione: quest'ultimo, per vendicarsi, avrebbe chiamato il genitore chiedendogli di venire a scuola “a spaccare la faccia al prof”.
La tentata aggressione
La vicenda viene ricostruita sulle pagine de Il Corriere della Sera. Tutto è iniziato lo scorso 17 dicembre, quando il prof ha rimproverato un 16enne per il suo comportamento in classe, infliggendogli quattro note disciplinari.
A quel punto, l'alunno avrebbe chiamato il padre incitandolo a recarsi a scuola per un faccia a faccia con il docente. Appello subito accolto dal genitore, presentatosi poco dopo a scuola con il figlio maggiore a seguito.
Dopo un primo confronto, la situazione è subito degenerata con spintoni e insulti da parte dell'uomo nei confronti del prof che, per salvarsi, non ha potuto fare altro che rifugiarsi nei bagni della scuola.
La prima aggressione in 40 anni di insegnamento
Da lì, l'insegnante ha chiamato le forze dell'ordine ed è stato costretto a farsi scortare fino a casa dalla polizia municipale: il professore ha poi sporto denuncia alla Procura di Lecce.
Un episodio che l'ha scosso fortemente, al punto da togliergli il sonno: “Sono riuscito a chiudermi in bagno, ma praticamente non ho chiuso occhio per giorni.
All’indomani, arrivato a scuola, ho chiesto alla bidella di aprirmi il cancello e farmi entrare con l’auto, per evitare altre brutte sorprese” racconta a Il Corriere della Sera.
L'uomo è poi intervenuto sulle aggressioni ai danni degli insegnanti, sempre più frequenti, affermando di non avere mai avuto così tanta paura in oltre 40 anni di insegnamento.
Poi sottolinea: “Oltre che le materie, la scuola dovrebbe insegnare l’educazione, il vivere insieme e le buone regole sociali. Deve tornare ad essere 'palestra di vita'.
Troppo spesso, però, gli insegnanti sono oberati da mille impegni e si rischia di dimenticare che il nostro obiettivo non è soltanto istruire, ma anche formare cittadini responsabili e capaci di rispettare gli altri”.