
La vicenda aveva provocato l'intromissione del Tribunale Amministrativo Regionale in quanto la supplente per procedere all'iscrizioni alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze aveva dichiarato un voto non veritiero pari a 70/100, invece di riportare i voti per singole materie. Secondo il Tar ligure, però, la donna non avrebbe commesso reato in quanto "l'errore" avrebbe comportato solo la rideterminazione del punteggio e della posizione in graduatoria.
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Indica voto falso, ma la maestra viene riammessa alle GPS grazie al Tar
Il malinteso è nato a causa dell'errato riporto del voto di diploma all'interno dei documenti presentati per rientrare nelle graduatori provinciali di supplenza. Il titolo di studi della maestra presentava solo i voti per singole materie, mentre per essere iscritte nelle GPS veniva richiesta una votazione complessiva che la docente ha semplificato, dichiarando di fatto il falso, con il voto di 70/100.Dopo essere stata esclusa dall'elenco delle supplenze da parte dell'Ufficio scolastico regionale della Liguria, la docente ha quindi deciso di fare ricorso al Tar, il quale dopo aver studiato approfonditamente la situazione, ha riammesso in graduatoria la maestra.
Secondo quanto disposto dal Tribunale amministrativo regionale, la non corrispondenza del punteggio, dichiarato dalla maestra, avrebbe portato solo alla "rideterminazione del punteggio e della posizione". Ma ciò va escluso: l’ordinanza ministeriale prevede che "qualora nel titolo non sia indicato il punteggio ovvero il giudizio finale non sia quantificabile in termini numerici, sono attribuiti 8 punti". Nel caso in questione, il titolo riporta i voti in decimi per singole materie, ma non il punteggio finale in sessantesimi o in centesimi: "la falsa dichiarazione sarebbe risultata addirittura controproducente per la ricorrente, quindi va escluso il dolo, da qui l’illegittimità dell’esclusione dalle graduatorie provinciali".