Concetti Chiave
- La memoria è un complesso sistema psicologico che immagazzina, conserva e recupera informazioni nel tempo attraverso processi codificati.
- Distinzione tra memoria a breve termine (MBT), un archivio limitato nel tempo, e memoria a lungo termine (MLT), un deposito esteso di conoscenze ed esperienze.
- La memoria a lungo termine si suddivide in diverse categorie: esplicita/dichiarativa, implicita, autobiografica, prospettica e di lavoro.
- La teoria di Ebbinghaus sulla memoria è stata evoluta da Bartlett, che enfatizzava l'importanza del contesto e degli schemi mentali nella memorizzazione.
- Visualizzazione e associazione sono tecniche chiave per migliorare la memorizzazione, influenzate dal contesto socio-culturale dell'individuo.
Questo appunto di Psicologia presenta l’argomento Memoria dal punto di vista della psicologia, focalizzandosi sulla distinzione fra memoria a breve termine e a lungo termine e proponendo una breve rassegna delle principali tecniche di Memorizzazione.
Indice
La Memoria e la memorizzazione nella Psicologia
Nell’ambito della psicologia, con “memoria” si intendono generalmente i “sistemi di memoria”, cioè delle strutture, presenti nell’organismo umano, preposte a immagazzinare una moltitudine infinita di informazioni, conservandole e permettendo all’uomo di “recuperarle” con il passare del tempo. Per la mente umana memorizzare qualcosa, gesto che nella quotidianità può sembrare banale, è un meccanismo complesso, composto da più momenti e fattori. In primo luogo, per memorizzare una nuova informazione è necessario che la nostra mente recepisca l’informazione, codificandola attraverso un simbolo, che può essere un collegamento a qualcosa, un’immagine, un concetto o una sensazione. Avvenuta questa prima fase si passa alla ritenzione, operazione attraverso cui la nuova informazione viene elaborata e immagazzinata nella memoria, pronta ad essere rievocata all’occorrenza. Nel momento in cui, passato del tempo serve ricordare quell’informazione, avviene la terza fase, ovvero il recupero, che è la capacità della mente umana di attivare dei processi che fanno in modo che quella specifica informazione ci risulti chiara, come quando la si è appresa. Il primo studioso che si cimentò nella misurazione della memoria fu lo psicologo tedesco Ebbinghaus, che si propose di studiare la memoria, isolandola da qualsiasi tipo di condizionamento proveniente da fattori di tipo culturale o di contesto. Per far sì che i suoi esperimenti riuscissero utilizzò delle sillabe, che chiamò logotomi. Tuttavia, durante il 1900 le teorie di Ebbinghaus furono messe in discussione da Bartlett, che invece riteneva che lo studio della memoria fosse più efficace, ma soprattutto più rappresentativo dei reali processi di memorizzazione, se questi erano studiati in relazione al contesto. Bartlett arrivò ad ipotizzare la presenza di alcuni schemi mentali, il cui compito è organizzare le informazioni con le quali il soggetto entra in contatto, al fine di catalogarle e creare dei link fra le varie informazioni che rendano più semplice rievocare ciò che si è immagazzinato.La Memoria a breve termine e la Memoria a lungo termine
Quando si parla di memoria e di memorizzazione spesso si tende a far riferimento ai due sistemi principali di memoria, ovvero la memoria a breve termine e quella a lungo termine. La memoria a breve termine, detta anche MBT, può essere intesa come un archivio, di capacità ridotte, che riesce a contenere, immagazzinare e trattenere le informazioni per un determinato periodo di tempo, solitamente molto breve. Il lasso temporale di azione per questo tipo di memoria va dai circa 10 secondi all’arco di una giornata. Trascorsa questa finestra temporale le informazioni possono essere trasferite nella memoria a lungo termine, se ciò non avviene esse vengono “eliminate”. Ovviamente l’arco temporale della memoria a breve termine varia in base all’età del soggetto e alla complessità dell’informazione recepita. La Memoria a Lungo termine, abbreviata in MLT, diversamente da quella a breve termine, si presenta come un archivio molto esteso, al cui interno è registrato e immagazzinato tutto il bagaglio di conoscenze, esperienze e sensazioni che l’individuo prova durante il corso della sua vita. Essendo quindi un archivio complesso, la Memoria a Lungo Termine comprende delle sezioni:- Memoria esplicita o dichiarativa, include le informazioni che il soggetto descrive con consapevolezza, ed è un sistema che consente al soggetto di richiamare esperienze e concetti. Tulving ne ha distinto due sottocategorie: la memoria episodica che consente al soggetto di descrivere un avvenimento, e la Memoria semantica, che permette di unire concetti e nozioni, legate sia al sapere che all’esperienza personale.
- Memoria di Lavoro, o Working Memory, si attiva durante l’esecuzione di un determinato compito e coinvolge i processi sensoriali, aiutando il soggetto a mantenere una determinata informazione connessa al compito; per questo motivo il mantenimento dell’informazione è relativo ad un lasso temporale ristretto.
- Memoria autobiografica, contiene l’insieme delle esperienze e dei ricordi che il soggetto ha vissuto e immagazzinato durante il corso della sua vita, e si pone come una sorta di unione fra la memoria episodica e quella semantica, poiché consente al soggetto di unire più informazioni, attenenti a momenti diversi, considerando le informazioni autobiografiche in prospettiva evolutiva.
- Memoria prospettica, include i processi che entrano in gioco quando l’individuo formula un proposito, una intenzione, che intende realizzare nel futuro.
- Memoria implicita, include i fattori ambientali che influenzano il comportamento individuale senza che il soggetto se ne renda conto in maniera consapevole; rientrano in questa tipologia le abitudini, gli schemi motori e i comportamenti connessi agli stimoli ricevuti dall’ambiente circostante al soggetto

I concetti alla base della Memorizzazione
I processi di memorizzazione possono essere stimolati e influenzati da più fattori, soprattutto di tipo sensoriale. I due stimoli che risultano essere i più immediati ed efficaci sono la visualizzazione e l’associazione. Nel tentare di ricordare qualcosa, infatti, risulta utile immaginare visivamente l’oggetto, la parola o l’immagine a cui la parola si riferisce. Quindi il soggetto visualizza mentalmente un oggetto, immaginandone i dettagli, e questo fa in modo che la sua memoria conservi l’informazione per lungo tempo. Dopo aver visualizzato l’oggetto e il concetto da memorizzare avviene l’associazione, ovvero un processo mentale che a partire dal concetto di base crea una serie di link mentali legati a quel concetto. Quindi ad esempio, quando io penso di dover comprare una penna in cartoleria, collegherò l’immagine della penna con quella dello scaffale espositore in cui sono collocate penne, quaderni, matite ed evidenziatori, e in tal modo la mia mente associa l’azione “comprare una penna” al comprare anche altri oggetti, che possono essere evidenziatori, gomme, temperini, fogli protocollo o un righello nuovo. Visualizzazione e associazione, quindi, sono alla base del processo di memorizzazione umana, che è direttamente influenzato dal contesto socio ambientale e culturale in cui l’individuo vive.Per ulteriori approfondimenti sulla Memoria vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione principale tra memoria a breve termine e memoria a lungo termine?
- Quali sono le fasi del processo di memorizzazione secondo la psicologia?
- Chi sono stati i principali studiosi della memoria e quali erano le loro teorie?
- Quali sono le sottocategorie della memoria esplicita o dichiarativa?
- Quali tecniche di memorizzazione sono considerate più efficaci?
La memoria a breve termine (MBT) è un archivio di capacità ridotta che trattiene informazioni per un periodo breve, mentre la memoria a lungo termine (MLT) è un archivio esteso che conserva conoscenze ed esperienze per tutta la vita.
Le fasi del processo di memorizzazione includono la recezione e codifica dell'informazione, la ritenzione e l'immagazzinamento, e infine il recupero dell'informazione.
Ebbinghaus ha studiato la memoria isolandola da fattori culturali, mentre Bartlett ha proposto che la memoria è influenzata dal contesto e dagli schemi mentali.
La memoria esplicita si divide in memoria episodica, che riguarda gli avvenimenti, e memoria semantica, che unisce concetti e nozioni.
Le tecniche di visualizzazione e associazione sono considerate efficaci, poiché aiutano a creare immagini mentali e collegamenti che facilitano la memorizzazione.