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Concetti Chiave

  • L'autismo è un disturbo dello sviluppo che colpisce le capacità fisiche, sociali e linguistiche dei bambini, con sintomi che appaiono generalmente prima dei tre anni.
  • I disturbi dello spettro autistico (ASD) includono l'autismo classico, la sindrome di Asperger e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, con differenze significative nei sintomi e nelle capacità cognitive.
  • L'incidenza dell'autismo varia notevolmente tra i Paesi e negli Stati Uniti colpisce tra 1 su 45 e 1 su 68 bambini, con un aumento notevole dei casi nel corso degli ultimi decenni.
  • Le cause dell'autismo sono ancora poco chiare, ma fattori genetici e ambientali, come l'età dei genitori e infezioni materne durante la gravidanza, giocano un ruolo significativo nello sviluppo del disturbo.
  • I segni dell'autismo includono difficoltà nell'interazione sociale e comunicazione, comportamenti ripetitivi e anomalie alimentari, con sintomi che possono variare da lievi a gravi.
All’interno di questo appunto è descritto l’autismo, un disturbo che colpisce i bambini in tenera età. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni che riguardano cos’è l’autismo, la classificazione e l’incidenza, le eventuali cause e fattori di rischio, i segni e i sintomi.

Indice

  1. Definizione di Autismo
  2. Classificazione e incidenza
  3. Eventuali cause e fattori di rischio
  4. Segni e sintomi

Definizione di Autismo

Con il termine autismo o “disturbo autistico” ci si riferisce ad un disturbo dello sviluppo che va a colpire le capacità fisiche, sociali e linguistiche e solitamente l'insorgenza dei segni e sintomi avviene prima dei tre anni.
Questa terminologia è stata utilizzata per la prima volta nel 1911 dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler, il quale lo usò per descrivere gli individui affetti da schizofrenia che si ritiravano nel proprio mondo interiore come per proteggersi.

Classificazione e incidenza

Solitamente l’autismo classico, la sindrome di Asperger e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, sono tutti inseriti in un gruppo di disturbi generalmente indicati come disturbi dello spettro autistico (ASD). Autismo articoloDiversamente dal comune autismo, gli individui che presentano la sindrome di Asperger di solito non mostrano grandi difficoltà cognitive e il loro quoziente intellettivo è nella norma o perfino alta. Per di più questi individui non mostrano un ritardo nell'acquisizione del linguaggio. Gli individui con disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS) mostrano alcuni gli stessi segni e sintomi del classico autismo.
Alcuni centri per il controllo delle malattie (CDC) hanno tenuto in considerazione il fatto che i DSA colpiscono un intervallo compreso tra 1 su 45 e 1 su 68 bambini negli Stati Uniti. Nel Regno Unito uno studio sulla popolazione scolastica del 2009 ha stimato che circa 1 bambino ogni 100, soprattutto i maschi, sono colpiti cinque volte in più rispetto alle femmine. L'incidenza dell'autismo varia in modo importante tra e all'interno dei Paesi. Per fare un esempio, in una regione del Regno Unito, circa 1 persona su 185 è risultata affetta da un ASD. Comunque, nella stessa regione del Paese è stato confrontato che l'autismo classico varia con una incidenza tra 1 su 250 e 1 su 400 individui. Ulteriormente, sembra che ci sia stato un triste aumento dell'incidenza mondiale dell'autismo tra la metà del 1900 e l'inizio degli anni 2000. Probabilmente questo aumento è dovuto dall’aumento dei casi, ma anche dall'uso di criteri diagnostici più innovativi.

Eventuali cause e fattori di rischio

Tutt’oggi la causa scatenante dell'autismo non è molto chiara. Nonostante ciò, sembra che i fattori genetici e quelli ambientali partecipino alla formazione del disturbo. Uno studio del 2011 che ha valutato delle coppie di gemelli in cui almeno un gemello era affetto da un ASD, ha dedotto che i fattori genetici contribuiscono in modo moderato alla suscettibilità, mentre i fattori ambientali contribuiscono maggiormente alla determinazione dell’autismo. Inoltre, è stato dimostrato che la vulnerabilità genetica all'autismo è diversa in base al sesso dell’individuo: l'aumento della resilienza genetica all'autismo nelle donne sostiene il cosiddetto modello protettivo femminile, cosa che invece non avviene nei soggetti maschi, i quali sono più soggetti a tale disturbo. Di conseguenza, le influenze tra i geni e l' ambiente hanno un ruolo importante nello sviluppo dell’autismo.
Tra i fattori di rischio ambientale è emerso che l'infezione materna durante la gravidanza può essere un fattore scatenante per l'autismo e altri ASD. Anche l'infezione causata da virus come la rosolia può attivare il sistema immunitario della madre e tale attività immunologica nelle prime fasi della gravidanza può causare danni al cervello al feto.
Tra gli altri fattori può esserci anche l’uso di farmaci antidepressivi da parte della madre durante la gravidanza ed anche l'età materna e paterna al momento del concepimento. Da uno studio condotto su oltre 4,9 milioni di nascite in California tra il 1990 e il 1999, è emerso che il 5% dei quasi 12.160 bambini che hanno sviluppato l'autismo sono nati da madri più anziani, con età pari o superiore a 40 anni. D’altra parte, l'età paterna più avanzata era un fattore di rischio solo quando l'età materna era di 30 anni o meno.

Segni e sintomi

I segni e i sintomi tipici dell’autismo sono mutevoli, possono avere una lieve entità, ma possono trasformarsi anche in sintomi gravi. Esistono tre categorie principali di segni e sintomi, tra cui le anomalie nell'interazione sociale, le anomalie nella comunicazione e le anomalie nei comportamenti.
Tra i problemi di comunicazione sociale rientrano un minor numero di espressioni facciali, scarso contatto visivo durante le interazioni e difficoltà a stabilire relazioni con i propri coetanei. Tutto questo può provocare una riduzione della qualità delle relazioni e di conseguenza l’esclusione sociale. I problemi di comunicazione comprendono ritardo o mancanza di linguaggio parlato, insufficiente capacità di conversazione. I problemi di comportamento ripetitivo includono manierismi motori, come quello di sbattere le mani, interessi ristretti. Per esempio, un bambino affetto da autismo potrebbe giocare con le ruote di una macchinina invece di usare l'auto nel modo corretto. Non bisogna sottovalutare nemmeno l’alimentazione: circa il 70% dei bambini con autismo mostra anche comportamenti alimentari anomali, possono includere un'estrema sensibilità alla consistenza del cibo e preferenze alimentari molto ristrette. Alcuni bambini possono preferire dei cibi che presentano un colore particolare oppure possono selezionare solo cereali. Tutti questi comportamenti possono essere già avvertiti ad un anno di età.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di autismo e quando si manifestano i primi segni?
  2. L'autismo è un disturbo dello sviluppo che colpisce le capacità fisiche, sociali e linguistiche, con segni e sintomi che solitamente si manifestano prima dei tre anni.

  3. Come viene classificato l'autismo e qual è la sua incidenza?
  4. L'autismo è classificato come disturbo dello spettro autistico (ASD), che include l'autismo classico, la sindrome di Asperger e il disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato. L'incidenza varia, colpendo tra 1 su 45 e 1 su 68 bambini negli Stati Uniti e circa 1 su 100 nel Regno Unito.

  5. Quali sono le cause e i fattori di rischio associati all'autismo?
  6. Le cause dell'autismo non sono chiare, ma fattori genetici e ambientali giocano un ruolo. Fattori di rischio includono infezioni materne durante la gravidanza, uso di antidepressivi, e l'età avanzata dei genitori al momento del concepimento.

  7. Quali sono i segni e i sintomi tipici dell'autismo?
  8. I segni e sintomi dell'autismo includono anomalie nell'interazione sociale, comunicazione e comportamenti ripetitivi. Possono manifestarsi come scarso contatto visivo, ritardo nel linguaggio, e comportamenti alimentari anomali.

  9. In che modo l'età dei genitori influisce sul rischio di autismo nei bambini?
  10. L'età materna avanzata (40 anni o più) è un fattore di rischio per l'autismo, mentre l'età paterna avanzata è un rischio solo se l'età materna è di 30 anni o meno.

Domande e risposte