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Sintesi
biochimica:ipotesi dopaminergica
filosofia: Freud e le psicosi
inglese: John Nash
Estratto del documento

Schizofrenia

Se la specie umana sopravviverà, gli uomini

del futuro considereranno la nostra epoca

illuminata, immagino, come un vero e proprio

secolo d'oscurantismo. Saranno

indubbiamente capaci di apprezzare l'ironia di

questa situazione in modo più divertente di

noi. di noi che rideranno. Sapranno che ci

È ò

che noi chiamiamo schizofrenia era una delle 5^ABB

forme sotto cui – spesso per il tramite di

gente del tutto ordinaria – la luce ha ITAS MANTEGNA

cominciato a filtrare attraverso le fessure

delle nostre menti chiuse. (Ronald Laing) a.s. 2012/2013

Storia:

Lo studio della schizofrenia è uno studio recente risalente alla fine dell’800, che

si deve allo psichiatra tedesco Emil Kraeplin.Kraeplin ha compiuto un grosso

sforzo di classificazione descrittiva delle malattie mentali basato

sull'osservazione dei suoi pazienti nel corso di vari decenni, studi raccolti poi

Psychiatrie.

nelle varie edizioni del suo manuale

Nella quarta edizione del manuale, Kraepelin individuò un gruppo di malattie

che chiamò "processi di degenerazione psichica", caratterizzate dal rapido

sviluppo di una "debolezza mentale". Alcuni anni dopo, nella quinta edizione,

(dementia praecox)

diede loro il nome di "demenza precoce" raggruppando tre

diverse sindromi, convinto che fossero varianti di una stessa malattia:

la catatonia, che si manifesta come una sorta di tensione dell'attività

 motoria volontaria dove un arto, una volta flesso, rimaneva in quella

posizione come se fosse cera

l'ebefrenia, che si manifesta come una

 sorta di stupidità infantile

la demenza paranoide tipicamente

 caratterizzata da allucinazioni e deliri, la

forma più comune di schizofrenia.

Il termine "demenza precoce" - che in realtà

fu usato per la prima volta dal francese

Benedict-Augustin Morel (1809-1873) molti

anni prima, nel 1856, ma solo per descrivere

un rapido deterioramento nell'adolescenza -

voleva alludere al fatto che questa "demenza"

avveniva, per motivi inspiegabili, in età

giovanile.

Termine:

Emil Kraepelin

Comunque il termine “schizofrena” fu coniato

dal psicologo svizzero Eugen Bleuler nel 1908, e tradotto sta ad indicare

schizein (σχίζειν,

"scissione della mente" e deriva dalle parole greca "dividere")

phrēn (φρήν, φρεν,

e "mente"),questo termine aveva lo scopo di descrivere la

separazione tra la personalità, il pensiero, la memoria e la percezione. Il

termine schizofrenia viene frainteso, portando a pensare che le persone colpite

soffrano di una ‘’doppia personalità”.Anche se alcune persone con diagnosi di

schizofrenia possono sentire voci che possono essere identificate come

personalità distinte, la schizofrenia non implica distinte personalità multiple.

Bleuler e Kraepelin

La demenza precoce e il gruppo delle schizofrenie

Il libro di Bleuler (1911)

introdusse sulla scena il termine "schizofrenia" che doveva poi diventare molto

popolare egli sviluppò idee personali che dovevano successivamente

influenzare in parte anche lo stesso Kraepelin. La differenza fondamentale tra

queste due figure storiche della psichiatria europea, cioè Bleuler e Kraepelin, fu

che il primo subì l'influenza del pensiero freudiano in quanto faceva parte del

movimento psicoanalitico, per poi prenderne le distanze, mentre Kraepelin

riteneva che la demenza precoce era una malattia del cervello, di origine

oscura ma probabilmente dovuta ad una autointossicazione causata da un

disturbo metabolico. Bleuler invece pensò a questa malattia in termini più

psicologici che neuropatologici, e coniò il termine "schizofrenia" appunto per

alludere a una "scissione della mente" come dovuta a grossi conflitti o a una

"perdita delle associazioni mentali", sia in termini di sequenza delle

associazioni, sia tra pensiero e parola, sia tra processi cognitivi ed emotivi. Per

questo egli distinse i sintomi "primari" della

schizofrenia (le "quattro A": disturbi delle

Associazioni o del pensiero, Autismo,

Ambivalenza, Affettività inappropriata), dai

sintomi "secondari" (allucinazioni, deliri,

catatonia, disturbi del linguaggio e della scrittura,

disturbi della memoria, sintomi somatici), i quali

secondo lui potevano anche non essere presenti

per fare diagnosi. Fu proprio per questo motivo

che egli aggiunse una quarta forma di

schizofrenia alle tre già descritte da Kraepelin

(ebefrenica, catatonica e paranoide), che chiamò

simplex, dove non vi erano allucinazioni o deliri.

Eugen Bleuler

Il termine psicosi fu introdotto nel 1845 da

Ernst von Feuchtersleben con il significato

di "malattia mentale o follia".

È una tipologia di disturbo psichiatrico,

espressione di una severa alterazione

dell'equilibrio psichico dell'individuo, con

compromissione dell'esame di realtà, frequente assenza di insight, e frequente

presenza di disturbi del pensiero, deliri ed allucinazioni.

Classificazioni:

Classificazione di Schneider:

Fra gli autori europei che invece proposero alcuni sintomi chiave per fare

diagnosi di schizofrenia, vi fu lo psichiatra tedesco Kurt Schneider (1887-1967),

il quale distinse sintomi di:

"primo rango" (particolari allucinazioni uditive in terza persona, voci

conversanti tra di loro, che fanno eco al proprio pensiero o che ne

commentano le azioni; distacco tra il Sé e l'ambiente; deliri di controllo,

del pensiero, della volontà e dell'affettività;

"secondo rango" (altri disturbi percettivi, modificazione dello stato

dell'umore, impoverimento o appiattimento affettivo, perplessità).

La concezione di schizofrenia di Schneider (1959) ebbe una notevole diffusione

in quanto i sintomi di primo rango sono più facilmente diagnosticati rispetto a

quelli primari di Bleuler.D'altra parte vi è lo svantaggio che i sintomi di primo

rango di Schneider possono essere presenti anche in certe psicosi dell'umore

diverse dalla schizofrenia.

Classificazione standard:

 la

In base al criterio DSM schizofrenia viene suddivisa in 5 tipi:

tipo catatonico: consiste in un notevole disturbo psicomotorio che può

 comportare arresto motorio, eccessiva attività motoria apparentemente

senza scopo, e non influenzata da stimoli esterni. Vi può essere un

estremo negativismo che è manifestato dal mantenimento di una postura

rigida contro i tentativi di mobilizzazione o da resistenza a tutti i

comandi.

Ci sono rischi potenziali da malnutrizione, esaurimento, o autolesionismo.

tipo disorganizzato (o ebefrenico): l'appiattimento affettivo (chiusura in

 sé, disinteresse ecc.) è presente insieme alla disorganizzazione del

pensiero, eventuali disordini del comportamento.

tipo paranoide: i sintomi principali sono idee fisse (deliri) che includono

assenti

allucinazioni, ma possono essere i disturbi/disorganizzazione del

pensiero o comportamento e appiattimento affettivo.

Il disturbo paranoide puo essere indotto da particolari situazioni come:

Disturbo delirante indotto o condiviso (Folie à deux)

sindrome delirante che si sviluppa in una persona in seguito a una

o relazione stretta con un’altra persona affetta da una simile

condizione

Psicosi da emigrazione

nella migrazione in paesi stranieri è possibile che alcune persone

o possano sviluppare deliri di persecuzione a causa del loro diversità

fisica, di linguaggio e di abitudini

Psicosi da Prigionia

carcerati in isolamento; si risolvono quando a questi è consentito stare

o con gli altri

tipo residuo: viene definita così una forma dove i sintomi positivi

(psicotici ma non paranoidi) sono presenti ma hanno bassa intensità,

mentre quelli negativi sono significativi. Il decorso del Tipo Residuo può

essere limitato nel tempo, e rappresenta una transizione fra un episodio

pienamente sviluppato e non.

tipo indifferenziato: presenza di sintomi positivi (psicosi) non strutturati

secondo i criteri delle precedenti forme.

Sintomi:

I sintomi della schizofrenia sono generalmente divisi in 3 categorie, che

comprendono i sintomi positivi, i sintomi disorganizzati e quelli negativi.

I Sintomi Positivi, o sintomi "psicotici", sono i deliri e le allucinazioni che

 si presentano quando il paziente ha perso il contatto con la realtà in

misura rilevante. "Positivi",però non significa "buoni" sintomi ma sintomi

manifesti, che non dovrebbero essere presenti. I deliri portano i pazienti

a credere che le persone leggano nei loro pensieri o complottino contro

di loro, che il prossimo li controlli segretamente e li minacci o che essi

stessi possano controllare la mente altrui.

Tra i sintomi positivi ci sono:

le allucinazioni possono interessare tutti gli organi di senso e

o consistono nel sentire, vedere o provare cose non presenti

nella realtà.

I deliri, ovvero convinzioni irrazionali sostenute fortemente a

o causa dell’incapacità di distinguere le esperienze reali da

quelle irreali.

Il pensiero disorganizzato consiste nel fare associazioni

o sconnesse, giungere a conclusioni non basate sulla realtà e la

mancanza di un ragionamento logico.

L’agitazione infine è lo stato di sgradevole tensione e

o irritabilità accentuate.

I Sintomi Disorganizzati includono il pensiero e il linguaggio confuso, e

 comportamenti senza senso. Per esempio, le persone che soffrono di

schizofrenia, hanno problemi nel comunicare con frasi coerenti o a

parlare con gli altri; si muovono lentamente, ripetono gesti ritmici o

fanno movimenti come camminare o passeggiare in circolo; inoltre

hanno difficoltà a comprendere il senso della vita quotidiana.

I Sintomi Negativi includono la piattezza emotiva o la mancanza di

 espressione, l’incapacità di iniziare e portare a termine le azioni e una

mancanza di piacere ed interesse per la vita. "Negativi" quindi si riferisce

alla mancanza di alcune caratteristiche che dovrebbero essere presenti.

I sintomi negativi possono essere:

La mancanza di stimoli o di iniziativa come trascorrere molto

o tempo a letto senza concludere niente

L’isolamento sociale e la depressione

o L’apatia, ovvero un senso di vuoto e incapacità di concludere i

o propri piani

La mancanza di risposta emotiva, ovvero la mancanza dei

o normali segni di emozione e quindi non sentirsi nè felici e nè

tristi

La schizofrenia è un disturbo mentale grave che colpisce circa l'1,1% della

popolazione sopra i 18 anni.

La schizofrenia interferisce con la capacità di un individuo di pensare

chiaramente, di gestire le emozioni, prendere decisioni e relazionarsi con gli

altri. I primi segni della schizofrenia generalmente si manifestano

nell'adolescenza o nella prima età adulta e si può trattare di un fatto cronico o

episodico.

Cause:

Le cause della schizofrenia sono veramente tante e si verificano insieme perciò

è difficile definirle con precisione, ma in genere si tratta di:

Cause genetiche:Uno dei modi più semplici per capire come i nostri geni

contribuiscono a un qualsiasi tipo di malattia è studiare come questa si

manifesta nei gemelli omozigoti. Se una malattia è esclusivamente di natura

genetica e uno dei due gemelli la manifesta, anche l’altro gemello svilupperà la

stessa malattia. Questo fenomeno si chiama concordanza del 100%. Se la

percentuale di concordanza è inferiore al 100% (cioè l’altro gemello non

necessariamente sviluppa la malattia), allora anche altri fattori devono essere

coinvolti nell’insorgenza della malattia. Studi sulla schizofrenia effettuati nei

gemelli riportano come su scala mondiale la percentuale di concordanza nei

gemelli omozigoti sia pari a 45-65%, evidenziando un ruolo di entrambi i fattori,

genetici e non-genetici (ambientali). Svelare quali siano i fattori genetici e

ambientali non è tuttavia facile. Inoltre, l’analisi approfondita del DNA

suggerisce che non ci sia uno specifico gene coinvolto nella schizofrenia;

piuttosto, molti geni sembrano essere associati alla malattia e il loro effetto

potrebbe essere indipendente o cumulativo.

Cause ambientali: I fattori ambientali spesso agiscono come coadiuvanti e

mai come principale causa di insorgenza della schizofrenia.Gli studi hanno

dimostrato che vivere in un ambiente urbanizzato, durante l'infanzia o in età

adulta, è correlato, di un fattore doppio, al rischio di sviluppare

schizofrenia,anche prendendo in considerazione l'uso di droghe, il gruppo

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