ChiaraCastelli
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Concetti Chiave

  • Il Positivismo, emerso in Francia intorno al 1820, si basa sull'osservazione e verifica scientifica dei fenomeni, influenzando la filosofia, l'arte e nuove scienze sociali come la sociologia.
  • Auguste Comte ha reso il Positivismo una filosofia riconosciuta, sostenendo che l'umanità ha superato gli stadi teologico e metafisico per adottare un approccio scientifico basato sul rapporto causa-effetto.
  • Charles Darwin, con la sua teoria dell'evoluzione, ha introdotto la selezione naturale, che è stata estesa a idee sociali e politiche, influenzando pensieri razzisti e antidemocratici nel "darwinismo sociale".
  • Il Realismo ha portato a rappresentazioni oggettive della realtà, influenzato dal Positivismo, mentre il Naturalismo di Zola e altri ha usato metodi scientifici per esplorare le condizioni sociali del tempo.
  • In Italia, il Verismo, rappresentato da Luigi Capuana e Giovanni Verga, si focalizza sulla vita quotidiana dei poveri, enfatizzando una visione pessimistica e distaccata della società.

Indice

  1. L'origine del Positivismo
  2. Il pensiero di Comte e l'evoluzione
  3. Il Darwinismo e le sue implicazioni sociali
  4. Realismo e Naturalismo nella letteratura
  5. Il Verismo italiano e i suoi esponenti

L'origine del Positivismo

La cultura europea della seconda metà dell’800 fu dominata dal Positivismo, una corrente di pensiero nata in Francia verso il 1820.
Il termine “positivismo” indica una conoscenza modellata sulle discipline “positive” quali la matematica, la fisica e le scienze naturali, basata su un’osservazione dei fenomeni reali, concreti, e sul principio della verifica della teoria con la prova dei fatti.

Il termine si estende anche alla filosofia e alle arti.

Tale corrente nasce in corrispondenza al periodo di progresso nel quale si vive, dovuto alla Rivoluzione industriale.
Il positivismo considerava l’arte come una rinnovata esigenza di realismo nella quale l’intellettuale non era più poeta “vate” e neppure portatore di valori sentimentali e religiosi.
Al contrario, aveva una illimitata fiducia nella scienza e nel progresso, esprimeva la fiducia nella ragione, nella scienza e nella tecnica.
Si tratta di una visione ottimistica del progresso umano, che si manifesta nell’applicazione del metodo scientifico alla società e all’uomo e nella nascita di nuove scienze sociali autonome come la sociologia (studio della società), la statistica e la psicologia.

L’intellettuale doveva analizzare, come un perfetto osservatore, la situazione sociale, scriverne e sensibilizzare la società e le borghesie al potere, affinché potessero intervenire.

Il pensiero di Comte e l'evoluzione

Il Positivismo divenne un vero e proprio indirizzo filosofico e sociologico a partire dal filosofo francese Comte (1798-1857), il quale pubblicò nel 1870 il Corso di filosofia positiva, e il termine “positivo” diventò valutativo perché designava una fase evolutiva della società.

Per Comte, la storia dell’umanità aveva superato alcune fasi:

  • lo stadio teologico;
  • lo stadio metafisico, nei quali gli uomini primitivi attribuivano i fenomeni naturali a cause soprannaturali.

Successivamente, con Bacone, Galileo e Cartesio, gli uomini avevano cominciato a interrogarsi non sul "perché" delle cose, ma sul "come" avvengano determinati fenomeni.
I positivisti rinunciano a dare una risposta agli interrogativi esistenziali, sostenendo che sia impossibile raggiungere questo tipo di conoscenza.
Bisogna quindi concentrarsi sullo studio del rapporto causa-effetto, attuato attraverso il metodo sperimentale e scientifico esteso a tutti i settori del sapere.

Il Positivismo francese si espresse soprattutto con:

  • Taine, che sosteneva che la posizione dell’uomo è determinata dall’ambiente, dalla razza e dal momento storico;
  • Durkheim, che elaborò il concetto di conoscenza collettiva: non è l’individuo che genera la società, ma la società che genera l’individuo.

Il Darwinismo e le sue implicazioni sociali

Un rilievo centrale assunse la teoria dell’evoluzione formulata dal biologo inglese Charles Darwin (1809-1882), che nel 1859 pubblicò L’origine delle specie e poi nel 1871 L’origine dell’uomo.

Studiando le somiglianze e le differenze tra specie animali e vegetali in diverse aree del mondo, Darwin affermò che le specie tendono a modificarsi per variazioni casuali che intervengono a livello individuale.

Secondo Darwin:

  • Gli individui più forti e resistenti, caratterizzati da variazioni vantaggiose, sopravvivono;
  • Gli individui più deboli vengono eliminati.

La legge della selezione naturale spiega l’adattamento all’ambiente.

Alcuni pensatori estesero questa teoria alle relazioni sociali: nacque il darwinismo sociale, che giustificò movimenti antidemocratici, colonialisti e razzisti, sostenendo l’esistenza di razze superiori.

Realismo e Naturalismo nella letteratura

Contemporaneamente alla diffusione del Positivismo, nella letteratura europea della seconda metà dell'800 si affermarono:
  • il Realismo;
  • il Naturalismo (in Francia) e il Verismo (in Italia).

Con Realismo si indica una rappresentazione concreta e oggettiva della realtà, strettamente legata alla nascita della sociologia e del pensiero positivista, basandosi sull’osservazione diretta dei fenomeni.

Capiscuola della narrativa realista:

  • Stendhal.
  • Dickens.

Caratteristiche:

  • Prosa lineare e accessibile adatta a un pubblico borghese;
  • Narratore onnisciente in terza persona;
  • Rappresentazione della realtà con attenzione alla classe borghese.

Il Naturalismo proseguì il Realismo, con particolare attenzione scientifica alla descrizione sociale:

  • Gustave Flaubert (Madame Bovary) segnò il passaggio tra Realismo e Naturalismo;
  • Émile Zola (Il romanzo sperimentale), teorizzò che il romanziere deve operare come uno scienziato, osservando oggettivamente e sperimentando.

Anche i Fratelli Goncourt e Maupassant descrissero la vita quotidiana delle classi inferiori con canoni di impersonalità narrativa.

Il Verismo italiano e i suoi esponenti

Il Positivismo, il Realismo e il Naturalismo influenzarono anche la letteratura italiana, che prese il nome di Verismo.

Centro principale: Milano.
Principali rappresentanti:

  • Luigi Capuana (1839-1915);
  • Giovanni Verga (1840-1922).

Il Verismo:

  • Abbandona il romanzo storico per rappresentare la vita contemporanea;
  • Ritrae scene quotidiane di persone misere, "dal vero";
  • Elimina giudizi morali con il principio di impersonalità;
  • Usa la fantasia per mantenere l'interesse del lettore.

A differenza del Naturalismo, il Verismo non crede nella possibilità di cambiare la società attraverso l’arte: la società è regolata da leggi immutabili della lotta per la vita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del Positivismo e come si è sviluppato?
  2. Il Positivismo è nato in Francia intorno al 1820, influenzato dalla Rivoluzione industriale. Si basa su una conoscenza modellata sulle discipline "positive" come la matematica e le scienze naturali, e si estende alla filosofia e alle arti. Esprime fiducia nella scienza e nel progresso, applicando il metodo scientifico alla società e all'uomo.

  3. Qual è il contributo di Comte al Positivismo?
  4. Comte ha trasformato il Positivismo in un indirizzo filosofico e sociologico, pubblicando il "Corso di filosofia positiva" nel 1870. Ha proposto che la storia dell'umanità abbia superato fasi teologiche e metafisiche, concentrandosi sul rapporto causa-effetto attraverso il metodo scientifico.

  5. Come ha influenzato il Darwinismo le implicazioni sociali?
  6. La teoria dell'evoluzione di Darwin ha portato al "darwinismo sociale", estendendo la lotta per l'esistenza e la sopravvivenza del più forte alle relazioni sociali. Questo ha giustificato movimenti antidemocratici e razzisti, promuovendo l'idea di razze superiori destinate a dominare.

  7. Quali sono le caratteristiche del Realismo e del Naturalismo nella letteratura?
  8. Il Realismo e il Naturalismo si concentrano su una rappresentazione concreta e oggettiva della realtà, influenzati dal Positivismo. Il Naturalismo, in particolare, descrive oggettivamente le condizioni sociali, con autori come Émile Zola che adottano un metodo scientifico per analizzare la società.

  9. In che modo il Verismo italiano si differenzia dal Naturalismo?
  10. Il Verismo italiano, influenzato dal Positivismo e dal Naturalismo, si concentra sulla rappresentazione della vita quotidiana e delle condizioni sociali del Sud Italia. A differenza del Naturalismo, il Verismo mira a formare una coscienza sociale, rappresentando una visione pessimistica della vita e delle leggi immutabili della lotta per la vita.

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