
Stiamo parlando di Serena Codato che a 20 anni ha realizzato il suo sogno di fare l'attrice destreggiandosi tra studio e recitazione.
Serena nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha parlato di com'è nata la sua passione per la recitazione e come per inseguirla l'è capitato di fare un provino a Napoli finendo in una delle serie che in queste settimane ci ha tenuti, letteralmente, davanti allo schermo.
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La passione per la recitazione
La maggior parte delle passioni che poi ci portiamo dietro per tutta la nostra vita nascono da bambini così come nel caso di Serena che ha iniziato a fare teatro da quando aveva sei anni. "Era una passione che ho avuto da sempre: ogni volta che guardavo la tv, correvo in camera e guardandomi allo specchio cercavo di ripetere quello che facevano in televisione. Dopo anni di musical ho deciso di smettere con il canto e la danza per concentrarmi sulla recitazione"."Sembra che stia andando bene" ci dice Serena che ha vestito i panni di Gemma nella fiction Rai Mare Fuori, una serie che racconta le storie, i sogni, il coraggio e la voglia di riscatto di un gruppo di giovani detenuti in un carcere a picco sul mare.
Un ruolo che è arrivato in maniera del tutto inaspettata:"Era il terzo provino che facevo per una serie televisiva. Sei mesi dopo mi è arrivata una chiamata con la richiesta del regista di fare un provino dal vivo a Napoli. Finito il provino il regista mi ha detto 'se vuoi il ruolo è tuo' e lì sono scoppiata a piangere visto che non me lo aspettavo e forse, sinceramente, non me ne rendo ancora conto".
Adesso, inoltre, "con papà ho aperto un'associazione culturale per poter produrre uno spettacolo teatrale scritto da un mio amico napoletano, Loris Avella. Nel momento in cui ho letto il copione me ne sono follemente innamorata: abbiamo già fatto la prima l'anno scorso a Napoli e adesso vogliamo portarlo in giro per l'Italia".
La scuola e lo studio sul set di Mare Fuori
"Sono uscita da scuola due anni fa" ci racconta Serena. "Ero una studentessa che ci teneva veramente tanto: non avevo una vita sociale, studiavo ma poi arrivavo a scuola, mi facevo prendere dall'ansia e finivo per prendere al massimo un sei in qualsiasi cosa eccetto che in inglese. Insomma non proprio la studentessa migliore del mondo ma mi impegnavo. Di solito dicono 'è brava ma non si applica', invece a me dicevano 'non è brava ma si applica'".Lo studio è poi continuato anche durante il periodo delle riprese:"La prima stagione l'ho fatta mentre ero al primo quadrimestre del quarto anno ed è stato un po' complicato visto che facevo, letteralmente, su e giù. In sostanza ero tre giorni a Napoli e due giorni a scuola".
"Ricordando con i ragazzi del cast tutto quello che succedeva sul set della prima stagione viene fuori sempre un 'noi ci stavamo divertendo poi c'era Serena in camerino che studiava cinese'. In treno studiavo la parte e sul set studiavo per la scuola. Il secondo anno è stato più facile visto che ho iniziato a girare la seconda stagione l'ultima settimana di scuola e, nel frattempo, ho anche fatto la Maturità: diciamo che il Covid, da questo punto di vista, mi ha salvata"
La storia di Gemma e la violenza sulle donne
Nel cast di Mare Fuori, come abbiamo già detto, lei vestiva i panni di Gemma, "una ragazzina di 17 anni che purtroppo soffre molto: c'è un aspetto del suo personaggio di cui, secondo me, non si parla abbastanza ed è il fatto che ha appena perso il padre quando inizia questa storia. Lei si innamora follemente di questo ragazzo attraverso cui, a parer mio, cerca di sostituire l'amore del padre che non ha più. Lui però è molto violento, non solo fisicamente ma anche a livello verbale, psicologico...Un giorno lei tenta di ucciderlo dopo che lui tira dell'acido addosso a sua sorella avendola confusa con lei. Così finirà nel carcere minorile e lì inizierà una storia fatta di amicizia e di amore per tentare di farla uscire da questa relazione".Non tutti sanno che "inizialmente avevo fatto il provino per il ruolo di Nina, un altro personaggio che amo follemente e che sono felice abbia fatto Greta Esposito perché l'ha resa praticamente perfetta. Sono molto felice di aver preso Gemma: durante i primi giorni mi sentivo un po' un peso sulle spalle a raccontare questa storia che, purtroppo, è quella che vivono quotidianamente fin troppe donne. Poi ho visto che c'era la possibilità di poter aiutare qualcuno: spesso succede che chi si trova in mezzo ad una relazione del genere non riesce a vedere quanto sia tossica perché accecata dalle poche parole dolci che riceve. Da una parte spero che il vederlo in televisione possa renderle consapevoli della situazione che stanno vivendo e che in qualche modo trovino il coraggio di denunciare".
"Questo personaggio" - conclude Serena - "mi ha lasciato veramente tanto come il fatto che l'amare le persone è veramente bellissimo ma, sicuramente, la cosa più importante è iniziare ad amare se stessi. Tutto quello che fa Gemma nel corso delle tre stagioni ha lo scopo di proteggere gli altri: per esempio, se lei non avesse un amore così profondo per sua sorella non si sarebbe mai ribellata al ragazzo che è violento con lei".
Paolo Di Falco