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In questi giorni non si fa altro che parlare della polemica scoppiata sui social che ha come protagonista forse la più famosa delle influencer, almeno di casa nostra - Chiara Ferragni - dopo che ha postato alcune immagini della sua visita alla Galleria degli Uffizi di Firenze, in occasione di uno shooting fotografico per la rivista Vogue.

Tutto è iniziato quando l’account Instagram del museo fiorentino ha definito l’imprenditrice digitale “una sorta di divinità contemporanea nell’era dei social”, sotto l'immagine della Ferragni in posa davanti alla Venere del Botticelli. Immediatamente il popolo del web si è scatenato. Ma cosa ha dato fastidio ai tanti leoni da tastiera? Che un’influencer promuovesse la cultura o la contaminazione tra arte e social network? Ecco i diversi punti di vista emersi nelle ultime ore.

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Chiara Ferragni agli Uffizi: sui social è polemica

Non è nuovo questo legame tra mondo dello spettacolo e luoghi della cultura. Giusto per fare un paio di esempi recenti, nel 2018 Beyoncé e Jay-Z girarono il video musicale di "Apeshit" nelle sale del Louvre di Parigi, posando davanti all’iconica Gioconda e, proprio in questi giorni, è stato pubblicato un video di Mahmood che balla tra le sfingi del Museo Egizio di Torino per il nuovo brano “Dorado”. Nelle stesse in cui Chiara Ferragni ne approfittava per fare un tour degli Uffizi e scattare qualche foto durante una pausa del servizio per la famosa rivista di moda.
A indignarsi più di tutti sono stati gli strenui difensori dell’arte pura e intoccabile che hanno subìto un vero shock alla vista di cotanta contaminazione sui social attraverso la figura dell'imprenditrice digitale. L’ondata di odio contro il museo si è dunque concretizzata attraverso commenti e azioni di varia natura: c’è chi è rimasto sorpreso dall’accostamento tra le due dee, c’è chi ha immediatamente provveduto a defolloware la pagina, c’è chi ha esplicitamente scritto “Come siete caduti in basso”. Tra i commenti negativi spicca quello di Sandra Gesualdi, candidata fiorentina per Liberi e Uguali alle scorse politiche, che ha scritto così: “Ma come si fa ad accostare la Venere e la Primavera alla Ferragni? Su. Siete i social degli Uffizi non di una marca di costumi”. Mentre un altro commento, che recita “Capisco la crisi e la vostra gioia di entrare nel mondo social in maniera continua e costante ma se pensate di aumentare i followers con lei, beh credo che il livello si abbasserebbe di molto”, ha superato i mille like.

Tra le polemiche anche i risultati della comunicazione culturale

L'obiettivo di avvicinare i giovani cibernauti al mondo dell'arte, però, pare riuscito. Se il post pubblicato da @uffizigalleries ha superato i 35 mila like, quello di Chiara Ferragni sta per raggiungere i 600 mila.
Il direttore del museo - Eike Schmidt - ha definito così il risultato: “Il mito di Chiara Ferragni, diviso fra feroci detrattori e impavidi sostenitori, è un fenomeno sociologico che raccoglie milioni di seguaci in tutto il mondo, fotografando un’ istantanea del nostro tempo”. A difendere prontamente l’imprenditrice digitale dagli insulti è stato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che su Twitter ha scritto: "C’è gente che riesce a criticare Chiara Ferragni anche se visita un museo. Ma stiamo scherzando? Per noi sarà sempre benvenuta. E anzi, in un momento così difficile, ben venga chiunque voglia supportare la nostra cultura e condividere con il resto del mondo i tesori di Firenze!”. Anche la vicepresidente della Camera dei deputati Mara Carfagna si è unita al coro dei difensori, definendo “geniale” l’operazione di comunicazione organizzata da Schmidt: “Chiara Ferragni - ha ribadito Carfagna - è un’icona per i giovanissimi, che piaccia o no, e se la sua presenza agli Uffizi può essere utile per sensibilizzare le nuove generazioni e convincerle che visitare un museo non è roba da vecchi, ben vengano le operazioni di questo genere”.

Paolo Ferrara