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strive programmazione scuola online

Investire sui giovani, sul futuro, sulla loro formazione, soprattutto in ottica digital e tech per rialzarsi dalla crisi post Covid-19 e andare avanti: questa è la scommessa dello startupper Tobia De Angelis, trentaduenne romano, che assieme al giovane ingegnere informatico Diego Banovaz ha dato vita a Strive.

Si tratta di una scuola, per lo più online - requisito fondamentale, soprattutto ora che il Covid limita incontri e spostamenti - per imparare a diventare programmatori. L'obiettivo è quello di formare specialisti nel settore tech, partendo da candidati che alla base possono non aver alcun titolo o nessuna esperienza nel campo della programmazione e della scrittura di codici per siti web e app. Ma come funziona e quali sono le sue particolarità? Perché è nelle 'regole d'ingaggio' che sta la vera novità.

Strive: la nuova scuola online per diventare programmatore

L’idea alla base di tutto è molto semplice: aiutare giovani e meno giovani a mettersi in gioco nel campo della programmazione digitale. Come? Offrendo gratis sei mesi di corso online su come diventare programmatori, e solo dopo che i ragazzi abbiano effettivamente trovato lavoro, chiedere indietro i soldi del corso svolto. Ma da cosa nasce questo sistema? Dietro a tutto c’è un concetto molto veritiero: spesso chi cerca lavoro non ha i soldi per potersi permettere una formazione adeguata. E proprio in questa ottica nasce Strive: infatti, il corso ha un valore di 18mila euro, che la startup 'abbona' ai suoi iscritti fino a quando questi non avranno trovato lavoro, un buon lavoro, che possa ripagare la scuola in massimo 48 mesi con solo il 10% del salario guadagnato.

Strive: la scuola online che ti chiede i soldi dopo aver trovato lavoro

Ma se uno non riesce a trovare lavoro? “Se uno non ha trovato lavoro o non ha guadagnato abbastanza il contratto si scioglie”, spiega Tobia, il fondatore di Strive, dalle pagine di Repubblica.it. Insomma, un esperimento mai tentato prima in Italia: chissà se potrà aiutare tanti giovani ad entrare nel mondo del lavoro, intanto c’è da aspettarne il lancio, che avverrà a breve. L'inizio è già di tutto rispetto: Strive, infatti, secondo gli esperti del settore potrebbe essere una delle aziende innovative più promettenti dei prossimi anni. Non è un caso che sia stata notata da Y Combinator, il più importante acceleratore del mondo.

Lucilla Tomassi