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unito regolamento esami online

Sembrerebbe essere prossimo alla pubblicazione il nuovo regolamento per gli esami universitari messo a punto dall’Università di Torino. Le norme contenute da questo documento sarebbero molte e tutte volte a regolamentare l’attività degli studenti in Dad, soprattutto per ciò che concerne gliesami a distanza. Scopriamo quali sono state le indicazioni che sono trapelate e sulle quali si è aperta un’accesa polemica.

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Da quanto riportato dal Corriere.it, una delle norme che dovrebbe essere contenuta nel novello regolamento prossimo all’approvazione dall’Università di Torino e che ha scatenato un’infiammata polemica è quella relativa all’ambiente in cui l’universitario dovrà svolgere l’esame: dovrà essere privo di riferimenti politici e religiosi, quindi via il crocifisso, gli altarini e le immagini dei Santi che gli studenti potrebbero avere appese alle pareti di camera propria.

Le regole dell’Ateneo torinese per non far copiare gli studenti

Nel nuovo regolamento non ci sono solo norme sull’ambiente ideale per svolgere gli esami online, ma anche per cercare di ridurre al limite il pericolo che qualche studente possa barare nelle prove in Dad. Il microfono dovrà essere sempre acceso, in modo da scoraggiare eventuali suggeritori nascosti, il computer dovrà essere munito del browser di Google sul quale dovrà essere avviato un software di controllo, il cosiddetto sistema di proctoring, volto a scovare chi bara agli esami online, ma fino ad ora mai autorizzato dallo stesso Ateneo torinese, questi alcuni dei provvedimenti ora in discussione dai docenti e dal rettore dell’Università di Torino.

Gli studenti contro le nuove norme dell’Università di Torino

Assieme all'annuncio di un nuovo regolamento, non si sono fatte attendere le critiche, presentate da Studenti Indipendenti, il collettivo appartenente alla sinistra universitaria: “Questo regolamento — attaccano dal SI, come riportato dal Corriere.it — non tutela dal digital divide e dal recupero degli esami persi, ammette il proctoring come strumento senza però chiarire le garanzie sul suo utilizzo. Insomma, serve solo a tranquillizzare i docenti e non è stato stilato in modo inclusivo ed equo”. E continuano duramente chiarendo che: “Il software non evita il vero problema, il flop delle connessione che ha impedito lo svolgimento di molti esami”. Anche se la risposta da Unito non si è fatta di certo attendere, che cercando di calmare gli animi, ha puntualizzato: “È una bozza messa in discussione e che potrà cambiare”.

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Data pubblicazione 11 Febbraio 2021, Ore 15:05
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