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Misure di sicurezza per la riapertura delle università a settembre

Dopo i test di ingresso ormai imminenti, anche le Università come le scuole, dovranno essere pronte per accogliere milioni di matricole e di studenti già iscritti e dare così avvio al nuovo anno accademico.

A ribadire la necessità della riapertura è stato lo stesso Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi durante un intervento nella 50esima edizione del Giffoni Film Festival, in cui ha fornito alcune generali indicazioni sulla ripartenza.

Le regole per una riapertura sicura degli atenei

Sarà un anno accademico sicuramente diverso quello che inizierà a settembre ma, nonostante le problematiche e i limiti connessi alla pandemia ancora in corso, rimane fondamentale assicurare allo stesso tempo “sicurezza e comunità all’interno delle università. Manfredi ha assicurato dunque il rispetto delle principali misure di prevenzione già adottate in tutti i luoghi pubblici come la sanificazione costante degli ambienti e l’uso delle mascherine. Per assicurare il distanziamento sociale, ritenuto essenziale dal Comitato Tecnico Scientifico, si prevede un’occupazione delle aule pari al 50%, realizzabile attraverso turnazioni orarie e giornaliere diverse (estese a tutta la giornata e a tutta la settimana, compreso il sabato) e percorsi di entrata e uscita separati.

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Per mantenere il distanziamento sociale inoltre nelle aule sarà necessario “dividere” gli studenti di ogni singolo corso, attuando un piano di “lezioni miste”, grazie a cui una parte di studenti potrà seguire in sede e una parte invece direttamente da casa.
Anche se tutte le comunità accademiche dovranno adattarsi a questa nuova forma di didattica, tra tutti gli studenti, sembra che le matricole saranno quelle a cui saranno destinate la maggior parte di lezioni in presenza. Il Ministro ha infatti dichiarato che questo piccolo “privilegio” è stato pensato proprio per evitare il facile disorientamento iniziale, permettendo così loro di ambientarsi e familiarizzare con l’ambiente universitario in tutte le sue forme: “Noi cercheremo di privilegiare le matricole, perché è chiaro che abbiamo una responsabilità verso i ragazzi che arrivano all'università e che debbono essere un po’ inquadrati, che non sanno bene come si studia, cosa si fa. Loro sono un po’ i nostri cuccioli e devono essere trattati in maniera privilegiata. Gli studenti un po’ più grandi si sacrificheranno un po’ di più perché faranno più didattica online e lasceranno un po’ di spazio ai giovani”.
È necessario mantenere quindi per Manfredi un’autentica “solidarietà accademica” in grado di creare una solida unione fra tutti gli studenti e che si estenda anche alla condivisione uniforme di comportamenti prudenti che richiedono l’impegno e il sacrificio di tutte le comunità di ateneo per riuscire a convivere in modo responsabile con il virus.