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università ritorno a settembre manfredi

Il ministro dell'Università, Gaetano Manfredi, nel corso di un'intervista a Radio 24, ha parlato del futuro degli atenei alle prese con la ripartenza dopo il lockdown. L’università dovrà, come sta già facendo la scuola, adeguarsi alle norme anti Covid-19.

Non solo con una ridotta capienza delle aule e la prosecuzione, in parte, della didattica a distanza, ma anche con l’utilizzo delle mascherine per docenti e studenti che saranno obbligatorie, nonostante il distanziamento che si dovrà rispettare.

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Così si ritornerà a frequentare le aule universitarie: "Avremo una parte degli studenti che seguiranno prevalentemente o completamente in presenza", afferma Manfredi che poi aggiunge: "Ciò riguarderà le matricole che vengono dalle superiori e hanno più necessità di essere inquadrati. Gli altri ragazzi invece ruoteranno lasciando una libertà agli studenti di poter scegliere le modalità che preferiscono. Sarà garantita sia la formazione in presenza sia la stessa formazione a distanza, in maniera da avere la massima flessibilità possibile per garantire la continuità didattica. Le strutture si stanno impegnando tantissimo e meritano anche un riconoscimento per il grande sforzo che stanno facendo nell’interesse degli studenti".

Immatricolazioni, nessun calo

Le immatricolazioni tengono in tutte le regioni d'Italia, afferma il ministro, che risponde così ai timori di una possibile flessione delle iscrizioni. "Eravamo estremamente preoccupati che ci fosse una significativa riduzione delle iscrizioni. Abbiamo segnali di una forte scelta da parte dei giovani per l'università. È un segnale importante perché significa che c'è un investimento sul futuro e che le politiche messe in campo come governo evidentemente sono state efficaci e stanno dando risposte importanti".
Addirittura, in alcune parti di Italia si assiste a una crescita. "Alcuni giovani che prima cambiavano regione ora tentano di restare di più nella regione di appartenenza. Vale soprattutto per i neo-immatricolati. Abbiamo per esempio un aumento delle immatricolazioni tra il 5 e il 10% nel Mezzogiorno", aggiunge ancora il ministro.
In arrivo anche un investimento di 15 miliardi di euro: “Abbiamo visto quanto è importante avere una ricerca di qualità anche per la protezione delle persone e la sicurezza medica. Noi dobbiamo investire in educazione, formazione e ricerca, e cercare di portare l’Italia agli standard europei. Dobbiamo investire sui giovani solo così possiamo ripartire“.

Esami in presenza

A margine di un evento a Napoli, Manfredi ha dato altre indicazioni sugli esami: "Tutte le università stanno lavorando sugli esami in presenza, ci sarà anche l’opportunità di fare esami a distanza per i ragazzi più fragili, per i fuori sede e per gli stranieri che vengono da Paesi per cui è obbligatoria la quarantena. La formazione superiore italiana si sta muovendo molto bene, mettendo al centro la continuità didattica degli studenti e garantendo un monitoraggio continuo".