L'università, così come la scuola, si appresta a ripartire a settembre. Come sarà il ritorno per milioni di studenti? Sul quotidiano La Repubblica troviamo le anticipazioni su come avverrà il ritorno a distanza di mesi dall'inizio della pandemia.
Si ripartirà con aule a numero chiuso, con capienza ridotta del 50 per cento, didattica mista e mascherine obbligatorie sempre: da quando si mette piede in ateneo a quando si esce, ma anche durante la spiegazione dei docenti.
Ecco tutte le misure più importanti, scelte dal Ministero e approvate dal Comitato Tecnico Scientifico.
La temperatura non va misurata negli atenei. Se si hanno sintomi di infezioni respiratorie acute. non si può andare all’università. Il caso sospetto va isolato e vanno informate le autorità sanitarie. Se positivo al Covid parte il tracciamento dei contatti. La chiusura di un corso sarà valutata caso per caso.
Aule
Il distanziamento sociale, ovviamente, rimarrà, la capienza delle aule sarà ridotta al 50%. Ogni giorno le aule vanno sanificate e va garantito il ricambio d’aria. Per prevenire gli assembramenti vanno valutati i flussi in entrata ed uscita predisponendo percorsi dedicati. In ogni aula deve esserci il gel disinfettante. Novità sarà il posto prenotato, nelle università si faranno i turni e gli atenei stanno testando le App per prenotarsi.
Mascherine
Per tutto il tempo di permanenza nelle strutture didattiche sono obbligatorie. Gli studenti non potranno abbassarle nemmeno durante la lezione.
Didattica mista
Lezioni in presenza ma con la possibilità anche di seguire in contemporanea da casa per chi non può tornare in università, cioè fuorisede, studenti “fragili”, stranieri.
Ritorno in aula, le parole del ministro dell'Università
A La Repubblica parla il ministro dell'Università, Gaetano Manfredi: "Abbiamo raggiunto un equilibrio tra l'esigenza della riapertura e la sicurezza". Aule piene per metà per garantire il distanziamento: "E' il massimo che si può fare oggi - spiega Manfredi - la ripresa dell'attività didattica non poteva prescindere dalla necessità di convivere con la pandemia. Ci sono università prestigiose come quelle inglesi e Harvard che continueranno con le lezioni a distanza. Noi abbiamo raggiunto un equilibrio tra l'esigenza della riapertura e la sicurezza. "Intanto è un ritorno in università - sottolinea il ministro - è un segnale di ripartenza. Al tempo stesso dovevamo venire incontro ad esigenze diverse, come quelle dei fuorisede che potranno avere difficoltà a muoversi o degli studenti stranieri. Importante era garantire a tutti la continuità didattica, così come è stato fatto a di stanza durante il lockdown. Di qui la scelta di una didattica mista che riporta gli studenti in aula, perché questo è il senso dell'università, dando anche l'opportunità di seguire le lezioni".
La mascherina sarà obbligatoria per gli studenti anche durante le lezioni: "Non sono bambini - dice Manfredi - ma ragazzi già adulti, possono sopportare il dispositivo. Confidiamo nel loro senso di responsabilità. Questo ci consente di poter garantire la massima sicurezza in aula"
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