
Ma solo le migliori potranno partecipare alla selezione per entrare a far parte dei cosiddetti “Dipartimenti d'eccellenza”. Un “premio” introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 - che ha previsto le modalità generali per la loro individuazione - a cui si lega un Piano che mira a finanziare, ogni cinque anni, le realtà più “efficaci” all’interno del panorama accademico statale d'Italia.
Parte, infatti, la selezione per il secondo quinquennio (2023-2027), che verrà definita sulla base dell’Indicatore standardizzato di performance dipartimentale (ISPD), calcolato dall’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR). A sfidarsi saranno ben 350 dipartimenti, appartenenti a 58 atenei, che dovranno presentare un progetto dettagliato di sviluppo dipartimentale per i prossimi anni. Perché saranno solamente 180 i posti messi in palio, suddivisi poi nelle varie aree di ricerca.
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Da Napoli a Trieste: la classifica dei 350 migliori dipartimenti d'Italia
Quali sono gli atenei che, complessivamente, hanno ottenuto le prime posizioni per numero di dipartimenti in lizza per il finanziamento? Come evidenzia un’analisi del portale Skuola.net, ci sono grandi nomi. Parliamo, ad esempio, della Statale di Bologna, che porta in graduatoria ben 9 dipartimenti. Segue l'Università di Firenze con 6 dipartimenti classificati in prima posizione per ISPD. Bene anche l'Università Statale di Genova che riesce a entrare in graduatoria con i dipartimenti di Fisica, Matematica e Neuroscienze. Risultato strabiliante per la Statale di Milano che porta in classifica ben 16 dipartimenti. Anche la “Federico II” di Napoli figura tra i migliori atenei, con 7 dipartimenti in graduatoria. A seguire gli atenei statali di Padova, Pavia, Parma e Pisa. Le Università di Roma “La Sapienza”, “Tor Vergata” e “Roma Tre” si inseriscono in lista portando complessivamente 12 dipartimenti. Sono invece 10 i dipartimenti appartenenti all'Università di Torino e 3 quelli dell'Università “Ca' Foscari” di Venezia. Infine, anche 6 dipartimenti dell’Università di Trento ambiscono ad ottenere il titolo di dipartimento d'eccellenza. Per chi fosse interessato a capire quali e dove sono, è possibile consultare la graduatoria sul sito del ministero dell’Università e della Ricerca.
Qualità della ricerca e innovazione: come diventare dipartimenti di eccellenza
Al centro delle proposte degli atenei, come detto, deve principalmente esserci un significativo miglioramento della qualità della ricerca e delle attività ad essa correlate. Mediante elementi innovativi e di originalità, ispirati da un approccio internazionale, gli atenei dovranno dimostrare di poter compiere un effettivo salto di qualità nell'ambito del reclutamento del personale docente e tecnico-amministrativo e nella creazione di nuovi laboratori e di nuove aree tematiche, fissando un arco temporale stabilito, entro cui gli obiettivi saranno raggiunti.L'effettiva fattibilità dei progetti presentati, e la coerenza degli obiettivi prefissati, saranno poi valutati da una specifica Commissione nominata dal Ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, con decreto ministeriale. Ma solo il prossimo 31 dicembre gli atenei conosceranno i destinatari del finanziamento. Nel frattempo, per farsi un’idea di come potrebbero andare le cose, si può prendere a riferimento la lista, diffusa dal Ministero dell'Università e della Ricerca, dei 350 dipartimenti ammessi alla selezione finale.