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doppia laurea in vigore dal 13 maggioLe nuove regole sull’uso delle mascherine sono cambiate già da qualche giorno, ma, comprensibilmente, la confusione in merito è ancora tanta, sopratutto in ambito scolastico e universitario. Infatti, se per la scuola elementare, media e superiore, le mascherine saranno obbligatorie fino a fine anno, non è ancora chiaro a tutti se le stesse norme dovranno essere applicate alle aule universitarie.

Dal primo maggio è cessato l’obbligo di dover mostrare il Green Pass per accedere alle strutture universitarie e Afam, insieme ad esso dovrebbe essere decaduto anche l’obbligo di mascherina, ma non è così ovunque. Scopriamo il perché.

Obbligo di mascherine in Università: non cessa ovunque

Come accennato, dal primo maggio 2022 non è più in vigore l’obbligo di indossare le mascherine all’interno degli atenei pubblici e privati italiani. Tuttavia questo non vuol dire che in alcune Università la mascherina si possa togliere durante le lezioni o nel tragitto tra una classe e l’altra.

Infatti, non tutti gli atenei sono stati d’accordo con la scelta del governo di abolire l’obbligo di mascherine in università, e quindi, forti della loro autonomia, alcune università hanno deciso di emanare circolari più restrittive.

Gli atenei che hanno deciso di mantenere l’obbligo mascherine

Come segnala Repubblica, alcune Università hanno scelto di pubblicare comunicazioni rivolte a studenti e docenti per estendere l’obbligo di mascherina.

Tra gli atenei che hanno intrapreso questa strada figura la Sapienza di Roma, dove "resta in vigore l'obbligo di mantenere le mascherine in tutti i luoghi chiusi e in tutti i luoghi all'aperto in cui non si possa garantire la distanza interpersonale minima di un metro".

L'ateneo nella medesima circolare, inoltre, citando la circolare del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, ricorda quindi che l'uso della Ffp2 è fortemente raccomandato per una specifica fetta di lavoratori e avventori, quali:

  • per il personale che si trovi a contatto con il pubblico e che sia sprovvisto di altre idonee barriere protettive;
  • per il personale che svolga la prestazione in stanze in comune con uno o più lavoratori, anche se si è solo in due, salvo che vi siano spazi tali da escludere affollamenti;
  • per coloro che condividano la stanza con personale c.d. “fragile”.

L'ateneo tiene anche a far notare che la mascherina è fortemente raccomandata anche nelle seguenti situazioni:

  • nel corso di riunioni in presenza;
  • nel corso delle file per l’accesso alla mensa o altri luoghi comuni (ad esempio bar interni, code per l’ingresso in ufficio);
  • in presenza di una qualsiasi sintomatologia che riguardi le vie respiratorie;
  • negli ascensori;
  • per le attività didattiche in aula e in laboratorio, per gli esami di profitto e di laurea nonché nelle aree comuni ove si possono formare degli assembramenti ivi comprese le biblioteche e le aule studio;
  • per gli eventi, workshop, congressi e convegni al chiuso.

Anche all'università di Catania il rettore ha ritenuto opportuno firmare una nota destinata a tutta la comunità accademia, nella quale viene ribadita l'obbligatorietà "dei dispositivi individuali di protezione delle vie respiratorie nelle aule e nei laboratori, durante l’erogazione delle attività didattiche; nelle aule studio e sale lettura. Indica l'obbligatorietà delle Ffp2 "durante lo svolgimento di convegni, seminari ed eventi assimilabili". E inoltre ricorda dove sono raccomandate le mascherine sempre di tipo Ffp2: uffici con personale fragile, sportelli, riunioni in presenza, ascensori, assembramenti.

Mentre in altri atenei, come all'università del Molise o all'Alma Mater di Bologna la mascherina resta solo raccomandata. Dunque, in generale, il consiglio da seguire se si è in dubbio, è quello di fare un giro sul sito del proprio ateneo per avere la sicurezza sulle misure adottate nella propria Università.