
L’emergenza Coronavirus ha cambiato radicalmente la gestione della vita universitaria fino a rivoluzionarne la tradizionale fisionomia tra lezioni online e lauree telematiche. Le università hanno dunque dovuto predisporre velocemente un piano didattico di emergenza per consentire la continuità della formazione e non abbandonare così i propri studenti.
Se dunque tutte le comunità accademiche stanno sperimentando gli strumenti della didattica a distanza, i dubbi che rimangono fra gli studenti sono quelli relativi alle tasse universitarie.
In altre parole, è giusto pagare le rate ordinarie in una situazione del genere? Secondo non pochi studenti la risposta sarebbe negativa, tanto che in questi giorni tra le varie richieste avanzate, quella della sospensione o posticipazione dei pagamenti sarebbe una delle istanze maggiormente volute dagli iscritti.
Quali soluzioni hanno dunque adottato le università per venire incontro elle esigenze degli studenti? È importante sottolineare che non esiste un decreto nazionale che regoli questo tipo di problematica, per cui ogni ateneo ha deciso autonomamente come gestirne la soluzione .
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Le università che hanno posticipato il pagamento delle rate
Poiché la didattica non è sospesa ma erogata in modalità telematica, la soluzione scelta dalla maggior parte degli atenei per venire incontro alle richieste degli iscritti e alle necessità economiche di molte delle loro famiglie che in questo momento sono in una comprensibile difficoltà economica, è stata quella di posticipare il pagamento delle consuete rate. Ecco alcuni esempi di atenei che hanno scelto di rimandare la scadenza della rata. Per scoprire quale sia la decisione della vostra università, vi consigliamo di consultare il sito di ateneo.
- Università di Torino: gli iscritti all’ateneo hanno creato e lanciato su Change.org una petizione, diffusa poi sui social, per raccogliere firme in favore dell’esenzione dalle tasse di ateneo. La risposta dell’università piemontese è stata quella di far slittare la scadenza del contributo della terza rata a metà maggio.
- Università di Pavia: anche il Magnifico Rettore Francesco Svelto ha deciso di posticipare il versamento della terza rata per i suoi studenti, il cui termine di scadenza avrebbe dovuto essere il 23 marzo.
- Università di Verona: un decreto di emergenza analogo è quello che è stato adottato anche dall’Università di Verona, con cui si stabiliscono nuove scadenze per le tassazioni tradizionali. In particolare la scadenza della seconda rata è stata posticipata dal 31 marzo al 15 maggio e quella della terza rata dal 1 giugno al 15 luglio.
- Università di Bologna: la proroga del pagamento della terza rata annua è stata voluta anche dal rettore dell’Alma Mater Studiorum che ne ha posticipato il termine a fine aprile.
- Università di Salerno: il Magnifico Rettore Vincenzo Loia dell’Università di Salerno, per venire incontro all’emergenza economica che il Covid-19 ha inevitabilmente provocato, ha deliberato di posticipare l’adempimento della terza rata al 30 aprile.
- Università Cattolica: anche in questo ateneo è stata predisposto il rinvio del termine di scadenza del contributo dell’ultima rata annua che dal 30 aprile slitta al 30 giugno.
- Università di Firenze: in seguito al decreto di emergenza redatto dal Rettore Luigi Dei, il termine per consegnare la presentazione obbligatoria dell’Isee necessaria per il calcolo delle tasse universitarie è posticipata dal 14 aprile al 30 aprile. A questo rinvio si aggiunge anche quello del pagamento della seconda rata per tutti gli iscritti ai Corsi di Laurea o ai Corsi di Specializzazione, che slitta al 15 giugno.
Le altre soluzioni adottate dagli atenei italiani
Poiché tutti gli atenei sono autonomi nel decidere le soluzioni da adottare per agevolare le proprie comunità studentesche e loro famiglie, non esistono soluzioni assolute o obbligatorie da rispettare per ciò che riguarda la gestione della tassazione universitaria.L’Università di Pisa, ad esempio, diversamente da quelle appena citate, non ha modificato la data di scadenza della seconda rata fissata il 16 marzo, ma ha deciso di non applicare la mora per tutti gli studenti e gli specializzandi che non riusciranno a rispettare tale termine. Inoltre, per coloro che richiederanno la riduzione della contribuzione nel periodo 17 marzo-15 maggio 2020, la mora passerà da 300 euro a 150 euro.