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didattica distanza

Alla facoltà di farmacia dell'Università di Padova la prima tesi discussa ai tempi di Covid-19: in aula, però, solo la commissione. La laureanda si collega in diretta streaming per spiegare il suo lavoro ai professori, senza il calore e il plauso di amici e parenti, fiori e corone d'alloro e il brindisi appena fuori dai corridoi.
Certo, non è la stessa cosa.

Ma la laurea è presa e ora l'ex studentessa è pronta per andare avanti per la sua strada... nonostante il Coronavirus.
La storia è stata raccontata dal Tg1 in un servizio che vi proponiamo qui sotto:

Università di Padova: non solo lauree in streaming

L'università di Padova insomma sta continuando le attività nonostante la chiusura delle scuole in tutta la regione. Le discussioni di laurea, così come è successo per la neo-dottoressa in farmacia, si stanno svolgendo per via telematica. Come comunicato dall'ateneo, infatti, le prove finali sospese a decorrere dalla scorso 24 febbraio, verranno riprogrammate e, se la riprogrammazione avviene nella settimana dal 2 all’8 marzo (o, si presume, durante le prossime settimane se verrà confermata la chiusura), le prove finali saranno effettuate tramite modalità esclusivamente telematica.
Ma i degni festeggiamenti di contorno saranno solo rimandati: nel caso di prove finali telematiche la consegna dei diplomi con cerimonia pubblica verrà calendarizzata in data successiva, fermo restando che la data di laurea sarà quella della discussione.
Presso l'università di Padova anche tutte le altre attività didattiche (esami e lezioni) sono erogate per via telematica.

Emergenza coronavirus, le università puntano sul digitale

Padova è solo uno degli esempi lodevoli di atenei che si stanno impegnando perché le attività proseguano nonostante il coronavirus e gli studenti possano proseguire regolarmente con la loro carriera. Anche alla Bicocca di Milano e all'Università di Pavia i laureandi possono discutere la tesi di laurea per via telematica. A Lecce, l'università del Salento predispone le lauree a distanza e sperimenta le lezioni online in caso di chiusura, mentre ancora a Milano il Politecnico ha annunciato che 2.500 studenti stanno seguendo corsi in aule virtuali, mentre entro i prossimi giorni saranno 40mila gli universitari dell'ateneo che potranno seguire le lezioni a distanza. Neanche qui mancheranno le lauree in streaming. Ma la lista continua: all'Università dell'Insubria i docenti stanno registrando lezioni perché siano pubblicate sulla piattaforma e-learning. All'appello non può mancare l'Alma Mater di Bologna, che riparte grazie ad un imponente progetto sperimentale di didattica online: da lunedì 2 marzo è ripresa progressivamente l’attività di tutti i 221 corsi di laurea e nel giro di 15 giorni, promette l'ateneo, la didattica tornerà a pieno regime, compresi esami e sedute di laurea. Tra le private, la Cattolica fa sapere che è partita una strategia di azione per assicurare la prosecuzione della vita accademica: nelle ultime due settimane 1317 corsi delle sedi padane dell’Università Cattolica sono stati aggiornati da 975 docenti e loro collaboratori che hanno effettuato l’accesso alla piattaforma Blackboard per la didattica a distanza, aperta a tutti gli studenti dei corsi delle dodici facoltà.
Questi sono solo alcuni esempi, ma in tutta Italia esperienze del genere si stanno moltiplicando a vista d'occhio. Segno che, nonostante l'emergenza, il nostro Paese non ha alcuna intenzione di fermarsi.