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Susanna a 22 anni fa la spazzina e studia Farmacia all'universitàSusanna Biciocchi, 22 anni, è al quarto anno del corso di laurea in lingua inglese in Farmacia, all’Università di Tor Vergata. Da agosto ha iniziato a lavorare come operatrice ecologica per Ama: Si può fare qualcosa per la città anche pulendo le strade.

Fonte foto: La Repubblica

Le sue idee, per il momento, sono già definite: Do una mano a rendere Roma una città più decorosa, nel frattempo ho il mio stipendio e mi laureo: poi continuerò a pulire le strade”.

La ragazza, che si è raccontata in un’intervista de ‘La Repubblica’, ha parlato delle sue scelte e del suo percorso di vita.

Il sogno di fare ricerca in laboratorio: “Ma con questo lavoro mi sono accorta che posso applicarlo alla realtà grazie al settore dei rifiuti”

“Ho il mio primo stipendio, lavoro a contatto con i cittadini e posso applicare alla realtà i miei studi”, ha spiegato Susanna, che ha aggiunto: “Noi operatori ecologici siamo i primi a occuparci di ambiente e rifiuti, quindi anche di elementi chimici. E dopo la laurea continuerò a pulire le strade di Roma.

Insomma, una ragazza che si dà da fare per dare una mano alla sua città. Nata e cresciuta nel quartiere di Casal Bruciato, vicino alla stazione Tiburtina, Susanna ha fatto il liceo scientifico Plinio Seniore. Molti suoi amici hanno preso altre strade allontanandosi dalla capitale, ma lei ha deciso di rimanere senza rinunciare ai propri progetti: “Si possono coltivare i sogni anche facendo l’operatrice ecologica. Il bello di questo lavoro è che hai la sensazione che stai facendo qualcosa di concreto per la tua città ogni giorno. Il suo sogno, racconta, è quello di fare ricerche in laboratorio, giocando con molecole ed elementi chimici. “Ma con questo lavoro mi sono accorta che posso applicarlo alla realtà grazie al settore dei rifiuti.

Il concorso e il primo giorno in Ama

La 22enne spiega poi come è entrata in Ama: “Facevo ripetizioni private e intanto cercavo concorsi, anche sui social. Ho visto il bando di Ama: avevo i requisiti, ho fatto domanda e sono stata chiamata. Avevo altre proposte, stavo facendo il concorso per entrare nei carabinieri ma ho rinunciato perché Ama mi voleva da subito”.

Il suo primo giorno di lavoro è arrivato il 7 agosto scorso, in compagnia di altri 10 ragazzi, alcuni anche più giovani di lei. “Abbiamo subito fatto amicizia. Spesso lavoriamo insieme, nella zona del centro, lungotevere, San Giovanni, Colosseo e Piazza Venezia. A volte andiamo a Ostia o Anagnina”.

Roma, una città complicata

I quartieri della capitale non sono tutti uguali, spiega la 22enne, ma ci sono aree più sporche di altre, ed è proprio lì che servono più squadre: “Quello di operatore ecologico è un lavoro complesso e molto diverso rispetto a come si immagina dall’esterno. È un lavoro molto manuale, quasi artigianale ed è riduttivo dire che raccogliamo solo rifiuti: ci occupiamo anche del verde, spesso siamo chiamati come squadre di pronto intervento e puliamo anche i tombini”.

Roma è una città complicata, difficile da gestire da diversi punti di vista, tra cui anche quello delle pulizie: “È una città troppo estesa che ha tantissimo verde e cose di cui occuparsi. Spesso dobbiamo tornare più volte nelle stesse zone per fare la manutenzione sui cespugli o sui tombini, non solo nel centro storico ma anche in quartieri come Garbatella dove c’è moltissima erba”. Tra gli altri problemi anche l’annosa questione dei rifiuti intorno ai cassonetti, ma non solo: “E poi i rifiuti ingombranti gettati per strada come frigoriferi, divani, mobili. In questo periodo stiamo andando spesso nel quadrante dei Ponti, vicino al centro commerciale Maximo: in questo periodo ci sono molti materiali di legno per strada”.

Qual è la soluzione per vedere Roma pulita? Per Susanna la risposta è chiara, anche se complessa: Aumentare la differenziata e il porta a porta: aiuterebbe anche l’ambiente. Ma per questo serve più collaborazione con i cittadini per aiutarli a conferire meglio e in maniera più adeguata i rifiuti nei cassonetti”. Gli stessi cassonetti che in diverse città straniere non ci sono più: “Molti turisti stranieri ci vedono, sorridono e fanno le foto a noi e ai nostri veicoli perché non sono abituati a vedere scope e carrettino. Ma noi ridiamo e rispondiamo che il bello di questo lavoro è proprio il contatto con la strada e le persone.