
A distanza di anni da quella lunga traversata la ragazza ha coronato il suo sogno e ha concluso gli studi presso la facoltà di Scienze Biologiche dell'ateneo barese. Oggi è l'11esima studentessa con protezione internazionale a raggiungere il traguardo della laurea, come racconta 'Bari Today'.
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La giovane: ”So per certo che dopo la laurea voglio continuare a studiare”
La sua è una storia che parte da lontano, nello spazio e nel tempo. Quando era ancora molto piccola, la mamma – anche lei giovanissima – decide di tentare la fortuna imbarcandosi verso un altro futuro: “Siamo partiti con una barca dalla Turchia - racconta la giovane - ma durante il tragitto la nave ha avuto un guasto ed è iniziata ad entrare acqua e non partiva più. Chi guidava la barca ha abbandonato tutti utilizzando una piccola barca di scorta che c’era nel retro, lasciandoci nel nulla. Mia madre era l’unica che sapesse parlare la lingua inglese ed entrò nella postazione del comandante per chiedere aiuto. La prima Guardia Costiera che ha risposto è stata proprio quella italiana e sono stati loro i primi a soccorrerci. Nel frattempo l’acqua entrava nella barca e piano piano incominciava ad affondare. Infatti non appena hanno salvato tutti quelli che erano a bordo, dopo forse neanche dieci minuti, la barca è affondata”Nel 2018 la studentessa ha chiesto e ottenuto una borsa di studio finanziata dal Ministero dell’Interno e dalla Conferenza Italiana dei Rettori. Il supporto le ha garantito per tutti gli anni di studio specifici servizi di mentorship e grazie anche al sostegno dell'ateneo è diventata l'11esima studentessa rifugiata a laurearsi: “Del mio Paese – dice la neolaureata - non ho molti ricordi perché ero molto piccola quindi non ho un ricordo reale. Ho sentito i discorsi che facevano i miei genitori e mi sono fatta un’idea. Come me l’hanno raccontato è bellissimo ma non so se mi piacerebbe tornare. Invece so per certo che dopo la laurea di base voglio continuare a studiare”. Nel frattempo, proprio l'ateneo di Bari ha fatto sapere che continuerà a supportare la ragazza, grazie alla specifica Linea di Azione destinata alle persone rifugiate.