
A riportare la notizia ‘La Nazione’.
“Quando c’e la passione, la fatica non si sente”, ha detto Rocco Verì, che ha aggiunto: “E poi lo studio mi ha salvato la vita”.
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Dottore per la quinta volta a 92 anni
Finita la discussione sulla Tinca dalla gobba d’oro, il pesce d’acqua dolce oggetto della tesi, il 92enne Rocco si gira verso i posti a sedere dell’aula. Decine di persone si alzano in piedi e cominciano ad applaudire. Lui si emoziona, gli occhi lucidi dietro gli occhiali. Per la quinta volta la corona d’alloro si posa sulla sua testa.Un uomo dalle mille risorse, Rocco Verì, che oltre a essersi laureato per ben cinque volte, è cintura nera di karate, fisarmonicista dilettante, e soprattutto un ex professore. Alla cerimonia di laurea non sono infatti mancati alcuni suoi ex allievi del liceo Galileo, la scuola dove ha insegnato. Sono stati proprio loro a riempire l’aula di affetto insieme ai familiari del signor Rocco.
La dedica alla moglie che non c’è più
Un’occasione importante, a cui non è mancata neanche la rettrice Alessandra Petrucci, la quale ha espresso le sue congratulazioni a Verì. “Quando c’e la passione, la fatica non si sente e poi lo studio mi ha salvato la vita”, ha risposto lui. E non è la prima volta che lo dice: già qualche tempo fa aveva rilasciato un’intervista al ‘Corriere Fiorentino’, in cui aveva dichiarato che era stato lo studio a salvarlo dalla tristezza dopo la morte della moglie, compagna di vita per ben 60 anni. È proprio a lei che è andato il suo pensiero al termine della discussione: “Posso leggere la dedica ad alta voce?”, ha chiesto alla commissione, tra gli applausi commossi.Nel pomeriggio di ieri, riporta ‘La Stampa, l’Ateneo ha diffuso una nota di congratulazioni. Il signor Rocco Verì è entrato ufficialmente nella storia dell’Università di Firenze: “Congratulazioni a Rocco Verì da tutta la nostra comunità universitaria!”.