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Ricorsi esami universitari online contro l'Alma Mater di Bologna

La didattica a distanza nel corso dell’ultimo anno è divenuta il mezzo privilegiato, se non l’unico, attraverso cui il mondo dell’istruzione, scolastica e accademica, ha provveduto a mantenere costanti tutte le attività didattiche.

Le università hanno dovuto dunque trasferire in modalità digitale sia le lezioni dei semestri, sia gli esami delle varie sessioni annuali, i quali hanno suscitato non pochi problemi e controversie tra le comunità studentesche.
Polemiche molto forti sono nate presso l’Università Alma Mater di Bologna in cui nel 2020 si sarebbe registrato un gran numero di ricorsi a causa delle modalità in cui si sono svolti alcuni esami a distanza, durante i quali la connessione traballante degli studenti avrebbe compromesso le sorti delle prove. È quanto afferma il Garante degli studenti di ateneo, Francesco Scutellari, come riporta corriereromagna.it.

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Il rappresentante degli studenti ha rivelato il dissenso degli universitari a cui è stato annullato l’esame per motivi legati alla propria connessione internet, insufficiente a garantire un collegamento perfettamente lineare: “Molti studenti hanno segnalato particolari difficoltà di connessione che, spesso, hanno determinato la compromissione della buona riuscita degli esami. Altri si sono lamentati della prassi, ormai adottata da numerosi docenti, di considerare l’esame nullo nel caso di perdita di connessione. Talvolta è stato contestato dagli studenti il comportamento di alcuni docenti che, a causa dell’inadeguatezza del sistema dei controlli online, avevano provveduto ad annullare la loro prova d’esame ritenendola copiata”.
A questa misura drastica di rendere nullo un esame, si è aggiunta anche la consuetudine adottata da diversi docenti di ridurre il numero di posti disponibili alle prenotazioni di ogni appelloper poter meglio controllare l’operato degli studenti a distanza in sede di esame”. Infine, un altro aspetto contestato dagli studenti ha riguardato la penalizzazione riguardo al punteggio a causa di ritardi nella consegna di lavori scritti dovuti a problemi di connessione. La controversia in questo caso considera “se sia legittima la detrazione di punti dalla votazione finale di una prova d’esame da parte di un docente per il ritardo degli studenti nella consegna dell’elaborato, peraltro giustificato da problematiche di connessione non imputabili a questi ultimi”.

Parla il Garante degli studenti: alcuni comportamenti dei docenti limitano il "diritto allo studio"

Per evitare problemi di questo tipo, secondo il Garante sono necessarie linee di comportamento uniformi ed omogenee “per non creare disorientamento e sfiducia nei confronti dell’istituzione universitaria in questo particolare periodo di emergenza”.
Il Garante ha denunciato tutti questi comportamenti poco professionali da parte dei docenti che con l’avvento degli esami in Dad hanno ripetutamente verbalizzato esami in ritardo o fatto sostenere esami con voto di riserva. Tutti questi comportamenti, come sostiene Scutellari, rappresentano non solo “un illecito penale” ma “anche un illecito disciplinare.
I docenti sono stati sollecitati inoltre anche a permettere la visualizzazione agli studenti dei propri elaborati scritti e a concedere una più ampia possibilità di rifiutare il voto di esame.
Infine, anche il “salto d’appello” non può trovare alcuna giustificazione né tantomeno il limite stesso alle prenotazioni degli esami in quanto rappresenta un comportamento “espressamente vietato dal Regolamento didattico di Ateneo”.
Provvedimenti simili da parte dei docenti si tradurrebbero infatti “in un’effettiva limitazione del diritto allo studio”.

Guarda il video con i consigli su come preparare più esami universitari contemporaneamente: