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prof minacciataLa lettera, trovata dalla prof Francesca Rescigno all’interno della buchetta dove di solito gli studenti le lasciano le tesi, invita la donna ad abbandonare il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.
A rendere ancora più macabro e inquietante il messaggio del biglietto, una zampa di animale all’interno della busta.

La minaccia sarebbe arrivata alla vigilia dell’ultima prova del concorso per diventare docente ordinaria. A riportare la notizia è ‘TgCom24’.

Lettera intimidatoria accompagna dalla zampa di un animale

Dentro la busta, una lettera intimidatoria e la zampa recisa di un animale, probabilmente una volpe. Questo è quello che ha trovato la scorsa settimana nella sua buchetta Francesca Rescigno, docente associata del dipartimento di Scienze Politiche. Si tratta di un fatto gravissimo, che naturalmente ha scosso la prof, la quale, dopo aver esposto la denuncia alle forze dell’ordine, ha chiesto di essere trasferita in un altro dipartimento.

Il messaggio: “Rescigno hai già perso! Ora vattene dal Dipartimento, puoi farti male”

Ora la polizia sta indagando per cercare di capire le motivazioni alla base delle minacce. Due sono in particolare le piste passate al setaccio dagli inquirenti. La prima è legata alle dinamiche interne del dipartimento, o più precisamente al concorso per diventare docente ordinario cui Rescigno ha partecipato fino ad arrivare alla fase finale. Questo il messaggio, arrivato appena pochi giorni prima della prova: Rescigno hai già perso! Ora vattene dal Dipartimento, puoi farti male. L’altra pista, come fa sapere ‘TgCom24’, riguarda invece più da vicino gli interessi e gli impegni della docente, che da tempo si espone su tematiche scomode, come la difesa dei diritti dei migranti, delle donne, degli animali.

Si sospetta di un interno

Secondo la docente, per trovare la buchetta dove solitamente vengono lasciate le tesi dagli studenti, bisogna avere una qualche conoscenza del dipartimento. Ecco perché, per ora, si sospetta che l’autore del messaggio possa essere una persona in qualche misura interna all’Ateneo.

La docente: “Mi sarei aspettata un atto di solidarietà ufficiale”

Una vicenda, questa, che ha profondamente destabilizzato la docente, che ha quindi chiesto il trasferimento in un altro dipartimento. La decisione sarebbe anche dovuta alla mancanza di supporto da parte dei vertici dell’Università, come ha dichiarato la stessa prof a ‘La Repubblica’: “La cosa stupefacente per me è avere avuto una minaccia così grave e non aver ricevuto la protezione dall’istituzione accademica: inutile fare il comitato unico di garanzia o la giornata contro la violenza sulle donne se poi non fai nulla e lasci al suo destino chi subisce certe cose. Si poteva scindere la vicenda concorsuale da quella personale, mi sarei aspettata un atto di solidarietà ufficiale dalle istituzioni, non solo messaggi privati del tipo: che brutta cosa. Ora voglio solo cambiare dipartimento e andare dove forse le mie competenze potranno essere più apprezzate, spero che almeno questo mi sia concesso”.