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corea del sud domande test ingresso universitàTest d'ingresso universitari che spesso si rivelano un'arma a doppio taglio. Non siamo in Italia, dove i test d'ingresso (quello di Medicina in particolare) sono notoriamente ostici, bensì in Corea del Sud.
Accedere alle facoltà a numero chiuso del Paese talvolta può rivelarsi estremamente difficile, per non dire impossibile.

Colpa delle famigerate domande killer: pensate in origine come elemento di scrematura dei candidati, oggi sono una vera e propria spina nel fianco per le aspiranti matricole. Per questo motivo, il Ministero dell'Istruzione coreano intende correre ai ripari.

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  • Via le domande killer dai test d'ingresso: la decisione del Ministero dell'Istruzione coreano

    L’esame nazionale di ammissione universitaria “suneung” è in Corea del Sud noto per la sua difficoltà. Della durata di nove ore, il test mira ad individuare gli studenti più brillanti e capaci anche attraverso le domande “killer”, domande i cui contenuti esulano dal curriculum formativo delle scuole pubbliche. L'inserimento di queste domande nel test di ammissione era stato concepito per aiutare a distinguere gli studenti più capaci, ma si è tradotto in una dipendenza degli studenti dai centri di tutoring a pagamento noti come “hagwon”, con un significativo onere economico per le famiglie.

    Il ministro dell’Istruzione coreano, Lee Ju-ho, ha così annunciato un piano per mettere studenti e famiglie nelle condizioni di poter sostenere gli studi accademici. Il numero uno del Ministero dell'Istruzione ha dichiarato ieri di voler fare “tutto quanto in mio potere nella veste di ministro” per eliminare dall’esame di ammissione universitaria “tutte le domande estranee al sistema dell’istruzione pubblica, e rendere gli esami più equi” come si legge su 'la Repubblica'.