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aumentati i fondi per l'università

Arrivano buone notizie per l’università e la ricerca dall’ultimo Consiglio dei Ministri; a partire dal 2022 il fondo di finanziamento ordinario crescerà esponenzialmente. Rispetto a queste risorse sono previsti vari vincoli di destinazione: come l’aumento dell’importo delle borse di dottorato, la valorizzazione del personale tecnico-amministrativo e il cofinanziamento per le chiamate dirette; verrà inoltre previsto un incremento dei fondi per le scuole superiori a ordinamento speciale.

Aumenta il Fondo di funzionamento per le università

Nel 2021 sono stati stanziati circa 8,3 miliardi per l’università e la ricerca registrando un aumento di circa 508 milioni rispetto allo stanziamento di 7,875 miliardi del 2020.
La cifra sarà incrementata di 250 milioni nel 2022, arrivando quindi a più di 8 miliardi e mezzo, di 530 milioni per il 2023 arrivando a superare la quota di 9 miliardi e di 750 milioni per il 2024, sfiorando i 10 miliardi
. In tre anni, quindi, ci sarà un incremento di ben circa il 18%.

Anche la Ricerca al centro della manovra

Non solo, oltre al Ffo la nuova legge di bilancio prevede un aumento del finanziamento destinato alle residenze universitarie oltre che ad alcuni musei impegnati nel sostenere la divulgazione della cultura scientifica. E questa volta nessuno verrà lasciato indietro, infatti il Fondo ordinario per la ricerca verrà incrementato di 90 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024 prevedendo che una quota sia sempre destinata alla promozione dello sviluppo professionale dei ricercatori.

Legge di Bilancio 2022: il nuovo Fondo italiano per le scienze applicate

Si prevede, inoltre, che, per la prima volta, la ripartizione delle risorse venga fatta tenendo conto dei risultati conseguiti da ciascun ente di ricerca. E non finisce qui, il Fondo italiano per la scienza, istituito con il decreto-legge Sostegni-bis, avrà una dotazione di 150 milioni di euro per il 2022, mentre arriverà a 200 e 250 milioni rispettivamente nel 2023 e 2024. La legge di bilancio istituisce e sostiene, infine, il nuovo Fondo italiano per le scienze applicate con una dotazione di 50, 150 e 250 milioni rispettivamente per il 2022, il 2023 e il 2024.

Manovra, Messa: “Dopo anni formazione e ricerca di nuovo al centro”

L’Italia ha capito che in questa fase di forti cambiamenti per crescere e creare sviluppo c’è assoluto bisogno di investire sulla scienza e sulle competenze. Con questa legge di bilancio il governo dimostra, mettendo risorse stabilmente crescenti negli anni, che i giovani sono davvero il centro attorno al quale stiamo disegnando il futurosostiene Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca, in un comunicato rilasciato al termine del Consiglio dei Ministri di ieri.Per l’università i fondi, che aumentano progressivamente negli anni e vengono messi a regime per consentire agli atenei una adeguata programmazione e stabilità delle attività, verranno distribuiti in modo selettivo, prevedendo dei vincoli di destinazione per favorire, su tutto, un reclutamento che consenta di diminuire il divario nel rapporto docenti-studenti universitari che abbiamo in Italia rispetto alla media europeacontinua la ministra che sottolinea come finalmente anche la ricerca sia tornata al centro dell’azione di governo: “La ricerca diventa, dopo anni di sofferenza, davvero centrale per lo sviluppo del Paese. Abbiamo previsto una crescita costante negli anni delle risorse proprio per consentire agli enti e ai ricercatori di assorbirle e sfruttarle nel miglior modo possibile”. Infine, grande soddisfazione arriva dalla nascita del nuovo Fondo per le scienze applicate: “Oltre all’incremento per il Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca, aumentiamo la dotazione del Fondo italiano per la scienza nato a maggio per investire nella ricerca fondamentale e istituiamo il nuovo Fondo italiano per le scienze applicate per valorizzare anche la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale”.