Giulia.Onofri
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 Multa di 3mila euro ad ambulante davanti università, gli studenti fanno una colletta. Lo sdegno degli studenti e la risposta delle autorità

Anche in tempi di pandemia la legge non risparmia coloro che infrangono le norme. Nonostante la grave crisi economica generalizzata in cui versa il nostro Paese, le forze di polizia locale sono tenute a denunciare qualsiasi tipo di infrazione. E così, una multa ai danni di un venditore ambulante, scattata lo scorso 16 marzo 2021 nel capoluogo lombardo, ha spinto gli studenti del collettivo Kasciavit, operativo presso la Statale di Milano, a mobilitarsi con una raccolta fondi online.

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L’episodio ha coinvolto un ambulante che di fronte ai locali universitari era intento a vendere piccoli oggetti (accendini, rose, fazzoletti) ai passanti senza avere però la licenza per farlo in luogo pubblico e proprio per questo motivo è stato sanzinato.
L’indignazione degli studenti è stata immediata non solo per un’azione ritenuta ingiusta in un momento come questo, ma anche per la stessa cifra della multa che ha raggiunto i 3000 euro e che è stata ritenuta esagerata. La polizia municipale in borghese che ha redatto il verbale della multa, ha dichiarato la propria azione lecita in quanto comminata ad un ambulante, intento a vendere “merce su suolo pubblico senza avere la prescritta autorizzazione” come riporta Repubblica.it. Alla multa è seguito ovviamente anche l’immediato sequestro della merce.

La reazione degli studenti della Statale di Milano: l’idea della petizione online

È certamente vero che vendere oggetti senza l’autorizzazione da parte delle istituzioni è considerato un reato secondo la nostra legislazione, tuttavia questa rivendicazione da parte delle autorità non è bastata a contenere lo sdegno degli studenti della Statale di Milano che hanno assistito alla triste scena.
Per aiutare l’ambulante in modo concreto infatti, hanno deciso di lanciare una petizione online sulla piattaforma “Petizioni dal basso”, con l'intento di raccogliere fondi sufficienti per aiutare il venditore: il traguardo economico che questa iniziativa si è prefissata di raggiungere è pari a ben 5000 euro, necessari per pagare la multa (3000 euro) e per ricomprare la merce sequestrata e i contenitori distrutti dalla polizia locale.
La Repubblica.it riporta le stesse parole degli studenti del collettivo che hanno infatti commentato l’accaduto sottolineandone l’ingiustizia umana e morale nonostante il rispetto delle disposizioni, imposte dalla legislazione, da parte della polizia: “In pieno centro a Milano nel 2021, in un momento storico in cui anche la classe media vive una grave situazione di instabilità economica, la polizia locale di Zona 1 decide di colpire persone che vivono da anni sotto la soglia della povertà assoluta, con danni pari a migliaia di euro. L’amministrazione di centro-sinistra guidata da Sala decide quindi, proprio con l’organo di difesa più vicino alle decisioni del sindaco, che il problema in questo momento per i cittadini di Milano e gli studenti e le studentesse della Statale siano un paio di ragazzi che per mangiare vendono accendini o fazzoletti”.
Per questo, la posizione degli studenti universitari si pone in netto contrasto con quella delle autorità che, secondo il loro parere, si sono invece dimostrate insensibili di fronte alla precarietà delle condizioni di vita di coloro che vivono in condizioni economiche non agiate e maggiormente aggravate in un momento di criticità come questo.
Non solo questi ambulanti sono innocui ma regalano anche momenti di allegria e di spensieratezza. Come si legge su La Repubblica.it, infatti gli studenti, convinti che l’università debba essere il luogo di accoglienza per eccellenza, ritengono che questi venditori “hanno bisogno di questo lavoro per vivere e sostenere le famiglie nei loro paesi di origine, ma sono soprattutto sono un valore aggiunto alla socialità dell’università, persone disponibili a regalarti una risata o semplicemente un saluto: ogni giorno, dalla prima ora alla fine di un esame”.

La risposta della polizia locale: perché la multa è stata giusta

Di fronte a questa inaspettata mobilitazione da parte degli studenti, le autorità hanno prontamente risposto rivendicando l’assoluta legittimità di una sanzione di questo tipo in quelle determinate circostanze. Al di là delle regole in vigore per le autorizzazioni alla vendita in luoghi pubblici, la multa è stata motivata anche dal mancato rispetto delle norme anti-Covid.
Come si legge ancora su La Repubblica.it infatti il Comune di Milano ha rimproverato l’inosservanza delle regole da parte degli studenti universitari che troppo spesso creano pericolosi assembramenti” nei pressi dell’ateneo milanese.
Per questo motivo, dopo numerose segnalazioni da parte dei negozianti di zona, gli agenti sono intervenuti con azioni volte a contenere anche questo tipo di rischio: “La priorità, quindi, non è affatto sanzionare questi ragazzi che vendono, ma fare servizio per il mancato rispetto delle norme Covid. Se nel farlo si constata un’irregolarità, gli agenti sono tenuti a intervenire”.
Anche per quanto riguarda l’ammontare della multa infine, il Comune si difende dichiarando che 3000 euro sono la cifra prevista dal nostro ordinamento per sanzioni riguardanti la vendita illecita di qualsiasi tipo merce in suolo pubblico.

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