Illegittimo numero chiuso a Psicologia: lo stabilisce il Tar

Il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato dall’UDU (Unione Degli Universitari) in cui si è contestato il sistema del numero chiuso per accedere al corso di laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università Federico II di Napoli.
Il Giudice Amministrativo, come riportato in un comunicato UDU, ha disposto quindi l’immatricolazione di tutti i ricorrenti.

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Numero chiuso a Psicologia ritenuto illegittimo: il Tar accoglie il ricorso

Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione Degli Universitari, commenta con soddisfazione la buona riuscita dell’azione legale, sottolineando come un ricorso di questo tipo fosse necessario per contrastare un sistema di “reclutamento” ritenuto illegittimo per quel che riguarda l’accesso al Corso di laurea in Psicologia, soprattutto in un momento emergenziale come questo: “Ancora una volta decine di aspiranti psicologi rischiavano di non poter accedere al suddetto corso di Laurea. A causa della scelta di perseverare, nonostante le difficoltà nello svolgimento dei test, dovute alla pandemia, nell’istituzione del numero programmato locale in un corso di laurea in cui più volte è stata sollevata e confermata in sede di giudizio l’illegittimità del Numero Chiuso, in quanto non sussistono i requisiti previsti dalla normativa”.

Udu contro il sistema del numero chiuso: è una “lesione del diritto allo studio”

Dello stesso parere si mostra anche l’avvocato Michele Bonetti, il promotore del ricorso al Tar della Campania, che ha sottolineato l’impedimento al diritto allo studio che il numero chiuso rappresenta: “La Giustizia amministrativa ancora una volta è dovuta intervenire per tutelare il diritto allo studio degli studenti”.
Il legale aggiunge poi che questa vittoria rappresenta solo un primo passo poiché con il tempo è opportuno che tutte le Università si mostrino favorevoli all’abolizione degli accessi programmati per assecondare un “accesso libero al sapere” che, proprio in un periodo emergenziale come questo dovrebbe essere garantito a tutti: “Ad oggi, oltretutto, per il periodo emergenziale le lezioni si tengono on line, e viste le gravi difficoltà vissute dai giovani studenti è più che necessario aprire l’accesso alle Università per rilanciare il nostro Paese”.
Insomma il successo di questo ricorso rappresenta solo un piccolo traguardo, un semplice “punto di partenza” di un percorso che si prospetta arduo e lungo ma che con il tempo vuole coinvolgere anche le altre Università italiane: “Siamo davanti all’ennesima dimostrazione che il numero programmato rappresenta una fortissima lesione del diritto allo studio oltre che al futuro di tantissimi studenti e studentesse e chiediamo alla Federico II, al nuovo Governo e tutti gli atenei italiani di abolire definitivamente tutti i numeri programmati locali. Lo chiediamo nell’interesse degli studenti”.

Guarda il video che mostra come è cambiata la vita degli studenti universitari a causa del Covid-19: