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telecamera nel bagno del Campus di savonaCi sono degli aggiornamenti interessanti sul caso della microspia trovata nel bagno delle ragazze del Campus universitario di Savona. Il colpevole del misfatto è stato finalmente trovato e fermato dalle forze dell’ordine.In più, l’Università ha deciso di attivarsi per tamponare i possibili danni a seguito dell’accaduto: supporto psicologico offerto a tutte quelle studentesse andate incontro a un qualche tipo di trauma o difficoltà in generale.

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La microcamera: era puntata verso i bagni delle ragazze

È stato uno studente dell’Università a fare la scoperta. Aveva notato qualcosa che penzolava sotto il lavandino ed è così che ha rinvenuto il piccolo apparecchio: si trattava di una microcamera. Era attaccata con il nastro adesivo ed era puntata proprio verso i bagni delle ragazze.

Lo studente ha subito scattato una foto al dispositivo per poi diffonderla e condividerla con i compagni di corso sulle chat WhatsApp. La notizia ha fatto più scalpore di quel che si pensava, continuando a diffondersi. Centinaia gli studenti che, inoltrandola, hanno alimentato il passaparola.

L’immagine è infatti passata da una chat all’altra fino ad arrivare ai piani alti dell’Università, i quali si sono immediatamente messi in contatto con la polizia.

Trovato il colpevole

Il ragazzo che ha compiuto la scoperta, dopo aver fotografato la microcamera, si era allontanato dal bagno per segnalare l’accaduto. Una volta tornato nel luogo, la telecamera non c’era più. Sparita, qualcuno l’aveva rimossa. I sospetti sono subito ricaduti sull’uomo in felpa che sostava proprio lì di fronte, quello che poi si è rivelato essere difatti il colpevole.

Si tratta di un cinquantenne italiano, dipendente di una ditta non legata direttamente al Campus. La polizia lo ha fermato e la procura ha tempestivamente emesso un mandato di perquisizione. Nell’appartamento dell’uomo, oltre a una microspia identica a quella fotografata nei bagni, sono stati trovati altri supporti digitali con alcuni video su cui verranno compiute le opportune verifiche. Stando ai primi accertamenti, l’illecito del cinquantenne andava avanti già da alcuni mesi, anche se saltuariamente. L’uomo è stato denunciato.

Supporto psicologico per le studentesse

Dopo la denuncia dell’uomo, si è cercato anche di intervenire in altro modo. Vista la gravità dell’episodio e le possibili ripercussioni su alcune studentesse, il Campus ha messo a disposizione un canale di supporto psicologico ad hoc. La microcamera, puntata proprio sul water, ha letteralmente invaso la privacy di molte persone, che potrebbero risentirne da diversi punti di vista. Gli psicologi potrebbero fornire un valido aiuto per superare la vicenda.

“Quello che conta per noi è la tutela dei ragazzi e delle ragazze”, spiega al Corriere della Sera il prorettore dell’Università di Genova, Marco Testa. “E per tutelarli abbiamo stipulato un accordo con l’unità di Psicologia della Asl 2 savonese per fornire a chi ne avesse bisogno la possibilità di condividere questo momento di difficoltà, con degli incontri dedicati e se sarà necessario ricevere un adeguato sostegno psicologico”.

Data pubblicazione 11 Novembre 2022, Ore 15:33 Data aggiornamento 11 Novembre 2022, Ore 15:51
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