
Negli ultimi mesi, uno dei temi più discussi che ha avuto un grande impatto sui media e pertanto anche sull’opinione pubblica di tutto il mondo, è senza dubbio quello relativo al surriscaldamento globale e alle sue conseguenze disastrose.
Proprio perché si tratta di un problema serio e grave, anche il mondo della scuola negli ultimi tempi si è mostrato molto più attento ai problemi ecologici grazie anche all’azione e alle parole carismatiche della giovanissima studentessa Greta Thunberg che, dopo aver fatto il giro del mondo con l'iniziativa dei Global Strike For Future, è riuscita a coinvolgere in maniera diretta milioni di studenti di tutto il mondo, tutti uniti nelle strade delle principali città con un unico obiettivo: salvare il pianeta.
Il problema ecologico e la necessità di adottare misure eco-sostenibili sono insomma urgenze sentite in modo sempre più forte da tutto il mondo dell’istruzione come più volte dichiarato anche dallo stesso ministro Fioramonti.
Non è un caso infatti che molte università hanno attivato da questo anno accademico in partenza diversi corsi, insegnamenti e progetti finalizzati a studiare i modi e i mezzi per ridurre le emissioni e favorire la conservazione e la cura delle risorse rinnovabili, oltre che realizzare anche tecnologie all’avanguardia e progetti ingegneristici finalizzati agli stessi obiettivi.
Oltre alla creazione di corsi ed insegnamenti di 'indirizzo ecologico' inoltre le università hanno adottato specifiche misure green per sostenere la lotta per la salvaguardia del pianeta.
Borracce in alluminio
Di recente molte università italiane, per favorire l’eliminazione dell’uso della plastica usa e getta, uno fra i più gravi fattori inquinanti dell’ambiente, hanno distribuito fra gli studenti borracce in alluminio riutilizzabili. L'obiettivo è ovviamente quello di contrastare lo spreco di petrolio e di combustibile per il trasporto che comporta la fabbricazione e lo smercio delle bottiglie di plastica.
Tre erogatori di 'acqua alla spina' nell’Università di Parma
Dopo l’introduzione e la distribuzione delle borracce in acciaio, in alcune università tra cui la Cattolica e quella di Parma, è stato avviato un ulteriore passo avanti nella medesima direzione attraverso l’innovativa creazione di veri e propri erogatori di acqua alla spina.Nell’ateneo di Parma, in particolare, i tre nuovi distributori sono già attivi da settembre e da essi tutti gli studenti possono prendere acqua, con un piccolo contributo pari a 0,15 euro per erogazione, riempiendo la propria borraccia o bottiglia.
È possibile scegliere fra acqua frizzante, lievemente frizzante o naturale a temperatura ambiente, fredda o fresca. In ogni caso, si tratta di acqua microfiltrata, sanificata e biologicamente pura e come sottolinea l’ateneo ‘gli erogatori sono dotati di un sistema di filtraggio che trattiene efficacemente i residui presenti nell’acqua potabile, i quali possono comprometterne il gusto, l’odore o l’aspetto. In questo modo, dunque, si ottiene una filtrazione completa dell’acqua trattata che risulta gradevole al gusto e all’olfatto’.
Per ciò che riguarda i distributori automatici inoltre l'università emiliana sta provvedendo alla sostituzione delle bottiglie in Pet delle bibite con le lattine, mantenendo sempre lo stesso prezzo.
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Riscaldamento ed illuminazione green all’Università Cattolica
Un passo successivo alla distribuzione delle borracce in acciaio viene sicuramente da tutti i campus dell’Università Cattolica che hanno dato avvio a una serie di iniziative molto ecologiche.Come in molte altre università, la raccolta differenziata è stata potenziata mediante l’allestimento di una vera e propria isola ecologica che oggi vanta ben l’80% dei materiali riciclati tra plastica, metallo, carta, vetro, organico e cartone.
Per quanto riguarda l’illuminazione invece è interessante che il 50% è stata convertita a led in modo da ottenere un consistente risparmio energetico annuo, pari a 100 KWH.
Inoltre nel 2018 il campus milanese ha avviato una procedura di conversione delle caldaie a gasolio negli impianti meno inquinanti a metano.
Il Green Office della Romagna
Nell’università di Forlì, in Emilia Romagna, in collaborazione con l’Università di Bologna e la Fondazione Cassa dei Risparmi e Comune, sta nascendo il Green Office, un nuovo e interessante progetto ecologico.Si tratta di un contenitore di idee degli studenti relative a progetti sul piano della sostenibilità che avrà sede nelle piazze della cittadina al fine di favorire l’incontro e la libera circolazione di proposte ecologiche, mantenendo sempre un canale di comunicazione fra territorio e comunità universitaria.
Università di Genova: un’app che premia chi prende i mezzi
Durante il terzo Global Strike For Future svoltosi lo scorso venerdì 27 settembre, il rettore dell’Università di Genova ha scelto quel giorno simbolico per firmare la dichiarazione di emergenza climatica.L’ateneo che con questo atto ha voluto dare un segno importante dell’importanza che riveste il problema climatico oggi per dare il suo contributo alla salvaguardia dell’ambiente, oltre all’installazione di pannelli fotovoltaici e alla distribuzione di borracce, sta lavorando al lancio di un’applicazione che premia gli studenti che prendono i mezzi pubblici per raggiungere l’ateneo.
Dal prossimo anno accademico infatti sarà disponibile e scaricabile un’applicazione in grado di rilevare gli studenti che preferiscono l’uso dei mezzi pubblici alle macchine e agli scooter. L’impegno degli studenti più ecologici sarà tradotto in un premio che consisterà in biglietti per musei, mostre, spettacoli e concerti.
L’Università di Coimbra: obiettivo 0 emissioni!
Fuori dai confini italiani, anche le università di tutto il mondo si stanno piano piano mobilitando secondo orientamenti ecosostenibili. Un esempio fra tutte in Europa ci viene offerto dall’Università di Coimbra, in Portogallo, che ha stabilito che dal prossimo anno accademico sarà bandita la carne rossa dalle mense scolastiche.L’obiettivo che l'ateneo si è posto è quello di diventare la prima università portoghese a 0 emissioni, iniziando proprio da una svolta all’interno dell’alimentazione. Eliminare le tonnellate di carne rossa destinate ai consumi delle mense infatti riduce notevolmente le pesanti emissioni di CO2 che rendono sempre più vicina la catastrofe ambientale.
Se da una parte l’Università di Coimbra è decisa a dare il suo contributo contro lo spreco alimentare, dall’altra è impegnata a portare avanti il progetto UC.Plantas che invita tutti gli studenti a piantare un albero nel giardino botanico. L'arbusto piantato sarà poi trasferito in zone devastate da incendi o da alluvioni per dare ad esse la possibilità di una nuova vita verde.
Insomma, si tratta di piccoli ma importanti gesti da cui traspare la ferma volontà di salvare il pianeta secondo le possibilità delle diverse strutture accademiche.
Giulia Onofri