
Se per quanto riguarda la situazione Covid nelle scuole riceviamo sempre molte informazioni, lo stesso non si può certo dire per quanto riguarda le università. A chiarire ciò che sta accadendo ci ha pensato il Ministro Gaetano Manfredi, intervistato dal quotidiano LaStampa, che ha parlato proprio dello scenario Covid-19 negli Atenei Italiani. Il Ministro sembra dunque soddisfatto per l’assenza di contagi nelle aule e si dice pronto a tutto. Scopriamo quali sono state le sue parole.
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Università: ci sarà una chiusura totale?
Una delle domande che viene posta più spesso in ambito scuola e università è quella in merito alla chiusura totale delle attività in presenza; questa soluzione sarà adottata anche dagli atenei a livello nazionale? A rispondere alla domanda è stato proprio il Ministro Manfredi che ha assicurato: “Le modalità utilizzate per ulteriori restrizioni sono su base regionale da parte del Comitato universitario regionale. Ora è possibile che in alcune aree metropolitane ci sia un passaggio tutto alla didattica online ma dipende dalle realtà locali, si è scelto di avere molta flessibilità. - E ha poi concluso - Il sistema però fin dall’inizio si è organizzato per essere pronto a qualsiasi situazione perché abbiamo adottato una modalità mista che permette di aumentare o diminuire la presenza in aula in base alla situazione pandemica”. Tuttavia ci sono regioni che hanno già adottato la chiusura dell’Università, come Campania, Sardegna e Abruzzo, ecco la risposta del Ministro anche in merito a questa questione: “Dalla fine della chiusura della scorsa primavera fino a metà ottobre era prevista la presenza del 50% degli studenti in aula con un sistema di prenotazioni che offriva ai ragazzi l’opportunità di scegliere come seguire. Nelle ultime settimane il numero di chi è in presenza è diminuito con l'aumento della crisi pandemica. Il sistema ha trovato però comunque un suo equilibrio”.
Lontananza dalle aule penalizza gli studenti? E le matricole?
Sono comunque molti gli studenti che non rientrano in aula da prima dello scoppio della pandemia, questa lontananza non rischia di penalizzare comunque i ragazzi? Non secondo Manfredi, che risponde: “Ci siamo organizzati in modo da permettere sempre lezioni in presenza quando ci sono attività di laboratorio e i risultati come numero di esami sostenuti e come laureati non mostrano cali rispetto all'anno scorso. - E ricorda - È chiaro che stiamo gestendo una situazione di emergenza e che bisogna riuscire a far emergere la migliore combinazione tra formazione e sicurezza sanitaria.” Invece la situazione matricole è diversa, infatti nei primi mesi di questo nuovo anno scolastico si è cercato di privilegiare la presenza proprio dei novelli studenti universitari, purtroppo anche loro in queste settimane hanno dovuto adottare la didattica a distanza in maniera più massiccia.