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La laurea di una donna "vale" meno di quella di un uomo: stipendi più bassi in tutte le aree

Le donne italiane sono più istruite degli uomini ma, a parità di formazione, lavorano molto meno. Non solo, perché stando all'indagine di AlmaLaurea sulle retribuzioni dei laureati, quando lavorano, le donne lo fanno con stipendi nettamente più bassi.

Il gender pay gap, ossia il divario retributivo di genere, è presente quasi in tutta Europa, e in Italia si attesta al 15% tra i laureati di secondo livello.

In generale, gli uomini percepiscono una retribuzione più elevata rispetto alle donne: un vantaggio che si manifesta in praticamente tutti i gruppi disciplinari.

Uomini meglio retribuiti a un anno dalla laurea

La rilevazione 2022 di AlmaLaurea conferma le già note differenze di genere nei livelli retributivi. A un anno dalla laurea, la componente maschile risulta più avvantaggiata, percependo una retribuzione più alta: tra i laureati di primo livello questo gap è pari al 13% (lo stipendio di un uomo è di 1.431 euro, contro i 1.267 euro percepiti in media da una donna), e sale addirittura al 15,6% tra i laureati di secondo livello (rispettivamente 1.478 e 1.278 euro). Qui - evidenzia il consorzio universitario - si registra un aumento del differenziale rispetto al 2021: il dato si attesta all'11,7% tra i laureati di primo livello, e al 13,3% tra i laureati di secondo livello.

Gender pay gap presente in tutti i gruppi disciplinari

Il gender pay gap si attenua se si considerano i soli laureati che hanno iniziato l'attuale attività lavorativa dopo la laurea (e che lavorano a tempo pieno). Tra i laureati di primo livello il divario si riduce al 3,3%, ma riacquista quota tra i laureati di secondo livello: qui è pari al 10,5%. Il vantaggio retributivo degli uomini è presente in tutti i gruppi disciplinari, pur con diversa intensità. Tra i laureati di primo livello, il differenziale (sempre a favore degli uomini) è maggiore tra coloro che provengono dai seguenti ambiti: giuridico (+16,1%), scienze motorie e sportive (+15,3%) ed economico (+13,3%) e politico-sociale (+13,1%). Tra i laureati di secondo livello, invece, i differenziali retributivi più elevati, si registrano nelle aree disciplinari di: architettura e ingegneria civile (+14,3%), medico-sanitario e farmaceutico (+10,7), agrario-forestale e veterinario (+10,5%).

La laurea di una donna "vale" meno di quella di un uomo: stipendi più bassi in tutte le aree