
I DATI - Un laureato di 35 anni vive 7,6 anni in più di un coetaneo con il solo diploma di scuola media.
Secondo lo studio, basato sui dati Istat, la maggiore aspettativa di vita è leggermente diversa per le donne: secondo le statistiche, una laureata 35enne ha una prospettiva di sopravvivenza 6 anni e mezzo in più lunga di una coetanea con un basso titolo di studio. "La differente mortalità sottintende differenze nella gestione della salute e nelle condizioni di vita - spiega Maccheroni all'ANSA - ma le disuguaglianze non sono riconducibili solo al diverso bagaglio di conoscenze acquisito durante il percorso scolastico, che di per sé implica un'ovvia differenza retributiva che influenza la vita e la salute, ma si manifestano anche nell'attitudine ad ampliare le proprie conoscenze in molti campi".SAGGEZZA- Chi ha un grado di istruzione più elevato, secondo la ricerca che ha quantificato queste differenze, ha quindi più facilità a reperire e gestire conoscenze "che regolano positivamente i comportamenti riguardo a uno stile di vita salutare e a un più informato accesso alla medicina", aggiunge lo studioso. Di certo chi studia all'università spende gli anni migliori, cioè quelli della gioventù, sui libri mentre magari i coetanei che già lavorano possono godersi di più la vita, anche per via dello stipendio che percepiscono.
Insomma, conviene studiare per vivere di più? Oppure è meglio approfittare di una gioventù più spensierata? Dite la vostra commentando l'articolo!