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Professore dell'università La Sapienza accetta mazzette dagli studenti per il superamento degli esami

Mazzette in cambio del superamento degli esami: questa l'accusa per la quale è stato condannato un professore che insegnava presso la facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza, come racconta Il Corriere della Sera.
I fatti sono accaduti fra il settembre 2010 e il giugno 2011, periodo in cui il docente, professore ordinario di “Statistica e teoria delle strutture”,
sembra aver ricevuto compensi per far superare ben quindici esami ai suoi studenti.

La quantità di denaro in ogni singola bustarella oscillava fra i 300 e i 4mila euro.

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La sentenza definitiva che ha inchiodato il professore

Dopo avere esaminato il caso, i giudici della seconda sezione collegiale hanno condannato il docente a ben 10 anni di reclusione, condannandolo ad induzione indebita riferita all’atto di dare o promettere utilità a qualcuno in cambio di compensi. In ogni caso, la sentenza definitiva è giunta con notevole ritardo, a ben 10 anni di distanza dai fatti.

I soldi nelle tangenti non erano proporzionati ai voti

È lecito chiedersi se ad una determinata quantità di denaro corrispondesse una determinata fascia di voto. In realtà, le indagini svolte smentiscono la correlazione fra questi due parametri: uno studente che infatti aveva sborsato 400 euro, dopo aver ripetuto l’esame per ben 6 volte, ha ottenuto un 26, mentre un altro che aveva pagato 600 euro, ha ricevuto un 25, un voto inferiore dunque.
Al di là dei singoli casi comunque, gli esami comprati davano accesso ad un voto compreso fra il 18 e il 30.