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cosa ha detto mattarella a la sapienza
Fonte foto: La Presse

Nemmeno l'intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella è riuscito a placare gli animi alla 'Sapienza' di Roma. Nell'ateneo, dove gli studenti sono ormai in sciopero da 11 giorni, si respira un'aria molto tesa.

La questione palestinese, e di riflesso il conflitto in Medio Oriente, è al centro delle istanze degli studenti che chiedono un cessate il fuoco e la messa al bando degli accordi di ricerca con le università israeliane.

 

Un dissenso che traspare anche dalle mura degli edifici della città universitaria, tappezzate di slogan pro Gaza e di minacce e insulti rivolti allo Stato d'Israele. Dopo aver visto la tendopoli degli studenti, il Presidente Mattarella ha voluto dire la sua nel corso di un evento organizzato nell'Aula Magna del Rettorato dell'università.

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Il capo dello Stato è stato invitato dalla Rettrice Polimeni alla Giornata del Laureato, svoltasi proprio nel cuore dell'ateneo. I collettivi riuniti all'esterno, tra striscioni e cori, con una lettera pubblica lo avevano invitato a parlare al presidio, ma il capo dello Stato – come si legge su 'Il Messaggero' - ha preferito ribattere dalla sede istituzionale: “Una lettera mi ha sollecitato a non includermi in quella che è stata definita la 'Torre d'avorio del rettorato'. Venendo ho visto un cartello che mi chiedeva cosa pensassi di cosa avviene a Gaza. Non voglio lasciarla senza risposta” esordisce Mattarella.

Il numero uno del Quirinale ha tenuto a ribadire la sua posizione: “Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno contrastate, sempre e ovunque”. Nel suo intervento il Presidente della Repubblica ha poi aggiunto: “Il rispetto del diritto umanitario è nella nostra Costituzione e per la Repubblica italiana vale in ogni direzione”. Il riferimento è abbastanza chiaro e vale sia per le “popolazioni civili di Gaza” che “per i ragazzi stuprati e uccisi mentre ascoltavano musica in un rave lo scorso 7 ottobre, vale per i bambini sgozzati in quell'occasione”.

E aggiunge: “la dignità umana, la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini tra gli Stati, a seconda delle relazioni internazionali tra parti politiche o movimenti”.

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In questo scenario, secondo il Presidente le università giocherebbero un ruolo cruciale: “Sono la sede del libero dibattito e talvolta anche del dissenso dal potere. Il potere, quello peggiore, desidera che le università del loro Paese siano isolate, senza rapporti né collaborazioni con gli atenei di altri Paesi”.

Le parole del Presidente della Repubblica non sono però bastate a sedare gli studenti che nel frattempo dall'esterno hanno alzato cori e striscioni, tra cui “Mattarella pagherai tutto”. Qualcuno di loro ha anche tentato di aggirare le transenne, facendo il giro dell'edificio nel tentativo di intercettare l'uscita del Capo dello Stato. Solo l'intervento delle squadre antissommossa ha fatto rientrare la situazione.