
L’emergenza sanitaria da Covid-19 non si è ancora arrestata e nonostante le disposizioni governative e il piano vaccinale partito a fine dicembre 2020, un ritorno alla normalità è ancora lontano. Le università italiane, così come le scuole, quindi continuano a seguire le indispensabili misure anti-Covid. Per garantire maggiore sicurezza in vista del rientro in presenza parziale, l’Università La Sapienza di Roma ha pensato di avviare una campagna di screening gratuito per tutti gli studenti. Ecco le parole della Rettrice Antonella Polimeni.
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Università: la campagna di screening de La Sapienza
Prima dello scoppio della pandemia l’università italiana si era posta tra gli obiettivi da raggiungere negli anni l’aumento dei numeri dei laureati, una riorganizzazione della didattica e una serie di misure per affrontare le sfide future nel mondo del lavoro. Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria, a questi obiettivi è stato aggiunto quello riguardante la ripresa delle lezioni in presenza, contro qualsiasi forma di diseguaglianza e di perdita educativa. Ad abbracciare tale missione è anche la Rettrice Antonella Polimeri che, come riporta il Messaggero, ha presentato durante l’inaugurazione dell’anno accademico una campagna di screening gratuito per gli studenti. I tamponi molecolari, già disponibili dal 25 febbraio, sono effettuati presso il punto sanitario dislocato all'interno della città universitaria, davanti agli uffici Ciao-Hello. Come spiegato nella guida fornita per gli studenti, per richiedere il tampone è necessario collegarsi sul sito dedicato all’iniziativa, lasciare i propri dati anagrafici ed effettuare la prenotazione da presentare ai varchi universitari e al personale addetto al desk di accettazione per il tampone. Attraverso tale misura l’università garantirebbe maggiore sicurezza tra gli studenti soprattutto in vista della ripresa delle lezioni in cui l’accesso, seppure ancora ridotto, sarà consentito non solo alle matricole ma anche agli studenti iscritti agli anni successivi.Leggi qui le procedure nel dettaglio.
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Università: quali sono le sfide del futuro
Come anticipato negli scorsi giorni, a poche settimane dal suo insediamento, la nuova ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa ha già messo in chiaro il suo piano di ripartenza per l’università. Oltre alle misure da adottare per garantire la ripresa della didattica in presenza, infatti, vorrebbe far crescere il numero di laureati dall’attuale 27,6 al 35%, infatti, vorrebbe fornire ai giovani studenti dei percorsi universitari strutturati in base alle nuove esigenze lavorative. Tra le missioni del suo piano si parla di lauree interdisciplinari, di borse di studio, di aumento del corpo docente e dei ricercatori, di costruzione di nuovi campus universitari e di investimenti nelle materie Stem. Come riporta il Messaggero, la ministra ha esplicato le ragioni dei suoi obiettivi: "Ci sarà un cambiamento delle competenze del lavoro che importerà per il 50% e questo richiede flessibilità nella didattica dei sistemi informativi”. Da qui l’importante ruolo dell’università “nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, un lavoro che sarà per fase le nuove competenze, medicina, nella transazione tecnologica e digitale”.Paolo Ferrara