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anna maria berniniIntervento in Parlamento per la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. L'esponente di governo ha esposto le linee programmatiche del suo dicastero, tanti gli aspetti interessanti del suo discorso: diritto allo studio, orientamento e riduzione dei divari; riforma degli ordinamenti didattici, potenziamento dell’alta formazione artistica musicale e coreutica, più risorse per la ricerca, aumento dei dottorati di ricerca, Pnrr.

fonte foto: via Instagram

Università e ricerca, le priorità per il nuovo ministro

La Ministra ha parlato degli obiettivi che, nel corso della sua attività, considera come prioritari, dando un nuovo corso al mondo universitario e della ricerca. Vediamo quindi cosa attenderci dal nuovo governo.

  • Diritto allo studio. Per garantire pari accesso all'istruzione, Bernini ha parlato di un aumento sia del valore che della platea delle borse di studio, nonché un incremento dei posti letto per universitari oltre i 100.000 nel 2026. "L’obiettivo di accrescere la quota di giovani che accedono e completano gli studi universitari, tra i più bassi in Europa, è reso ancor più necessario dai cambiamenti demografici. Senza l’aumento della propensione a proseguire gli studi dopo il diploma, il calo dei giovani si rifletterà inevitabilmente in quello dei nuovi laureati, mettendo a repentaglio la crescita dell’Italia", afferma Bernini. "Ciò è particolarmente vero per il Sud, dove i giovani sono già in diminuzione
    e i flussi degli studenti universitari verso il Centro Nord è molto elevato. Di questo, insieme al più basso livello di reddito degli studenti meridionali, occorrerà tenere conto per il finanziamento dell’università. Dobbiamo evitare che territori già di per sé fragili finiscano per perdere capitale umano, culturale e scientifico essenziali allo sviluppo".
  • Orientamento. Sarà tra i punti cardine delle misure del Ministero, con l’obiettivo di ridurre il tasso di abbandono scolastico e aiutare gli studenti a compiere scelte coerenti con le loro inclinazioni e con le esigenze del mercato del lavoro. "È necessario orientare i giovani nell’individuazione del giusto percorso di
    formazione superiore, aiutandoli a compiere scelte coerenti con le loro inclinazioni e con le esigenze del mondo del lavoro. Solo così potremo ancheridurre il tasso di abbandono universitario ancora troppo alto in Italia"
    spiega Bernini.
  • Completamento della riforma dei titoli di abilitazione, avviata con la laurea in medicina e poi estesa ad altre professioni, per un più un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
  • Riforma degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, con l' incremento della flessibilità e delle competenze multidisciplinari.
  • Aumento della mobilità di figure di alto profilo tra l’Università, infrastrutture di ricerca e aziende. Immissione in ruolo dei candidati più meritevoli a un’età media più bassa e procedure di chiamate dirette di ricercatori e sull’accoglimento di ricercatori dall’estero. "Dobbiamo attrarre in Italia talenti dall’estero, sfruttando gli adeguamenti normativi sulle procedure per chiamate dirette di ricercatori e l’accoglimento di ricercatori esteri meritevoli. Per questo continueremo a promuovere progetti presentati da ricercatori vincitori di finanziamenti European Research Council e di Azioni Marie Curie, e ricercatori insigniti del Seal of Excellence, garantendo risorse addizionali: vogliamo sostenere le attività di ricerca di circa 2.100 giovani ricercatori entro il 2026 e i primi 700 posti sono stati messi a bando negli ultimi mesi". Bernini ha riferito che "in attuazione del Pnrr, prevediamo di incrementare di oltre 20.000 unità le borse di dottorato entro il 2026, anche attraverso l’istituzione di tipologie innovative di dottorato. Per farlo abbiamo bisogno della collaborazione di tutti gli attori. A partire dal sistema produttivo, al quale sono indirizzati in particolare i dottorati innovativi industriali".

  • Incremento delle borse di studio per i dottorati e a tipologie di dottorato innovative. "I dottori di ricerca in Italia - ha detto Bernini - hanno i più alti tassi di occupazione, pari al 90,9% ma nel nostro Paese solo una persona su 1.000 tra i 25 e i 34 anni ha completato il percorso di dottorato, siamo sotto la media europea che è dell’1,5 su 1000, e molto al di sotto di quella tedesca del 2,1. Il dato è sceso costantemente negli ultimi anni". La ministra ha inoltre sottolineato che "ogni anno il 20% dei dottori di ricerca, uno su cinque, si trasferisce all’estero. Il risultato è una drammatica dispersione delle competenze, sulle quali il nostro Paese ha investito, ma anche del potenziale innovativo della nostra società. Scongiurare questa minuziosa e costante distruzione del nostro potenziale umano, rappresenta per me un imperativo categorico".
  • Formazione di un ecosistema nazionale della ricerca, attraverso i fondi del Pnrr, basato sulla capacità di fare rete tra università, enti e imprese. In questo nuovo ecosistema, saranno potenziati il Fondo Italiano per la Scienza e il Fondo Italiano per la Scienza Applicata.
  • Ampliamento del numero di docenti per studente attraverso il piano di reclutamento dei professori.
  • Finanziamento dei 180 migliori dipartimenti, i “Dipartimenti di eccellenza”, per oltre 1 miliardo.
  • Consolidamento il sistema dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), accanto all’impegno del Ministero per la piena applicazione della riforma del 1999, con la creazione dei Politecnici delle arti. "L’AFAM - commenta il Ministro - è un’infrastruttura creativa dell’Italia, dal grande valore educativo ma anche dall’enorme potenziale economico. Ed è uno dei modi con cui l’Italia parla al mondo. Il sistema presenta, storicamente, un numero alto di iscritti stranieri, che superano il 15% del totale nel 2019-2020 (seppure in calo del 2,6% rispetto all’anno precedente). È un sistema che merita fiducia e attenzione lungo il processo di attuazione dell’autonomia, attraverso la revisione e semplificazione della governance e la piena applicazione della riforma avviata nel lontano 1999. Numerosi temi saranno al centro della nostra attenzione: l’offerta formativa; il percorso di creazione dei Politecnici delle Arti; una vera valorizzazione delle competenze dei docenti e della ricerca in ambito artistico e musicale".
  • È possibile consultare il testo integrale delle Linee Programmatiche al seguente link

    L'impegno del ministro Anna Maria Bernini

    "Il futuro prima che accada non è uno slogan, ma un insieme di politiche. Significa: agevole e diffuso accesso ai luoghi del sapere, risorse economiche, persone in grado di trasmettere la conoscenza e legami con chi quella conoscenza deve poi tradurla in prodotti e servizi, a beneficio delle nostre comunità, scoperta e valorizzazione dei nostri talenti", spiega il ministro. "In definitiva, la costruzione di un sistema stabile e dinamico volto a instaurare un circolo virtuoso tra formazione, ricerca, imprenditorialità e promozione culturale. Questo è l’impegno che io assumo davanti a voi e che perseguirò durante tutto il mio mandato", ha aggiunto.
    Data pubblicazione 23 Novembre 2022, Ore 14:44
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