Cos'è e a cosa serve la legge di Bilancio? Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, i giornali, i telegiornali, così come i social, si stanno iniziando a riempire di una particolare locuzione: legge di bilancio.
Spesso però viene dato per scontato che tutti sappiano effettivamente di cosa si tratti, se così non fosse sei finito sulla pagina giusta.La leggi di bilancio dello Stato Italiano è un documento preventivo, contenente quindi una previsione di spesa, che solitamente deve essere presentato alle camere entro il 20 ottobre e, successivamente, rimbalzando da una camera all’altra, deve essere approvato da entrambi i rami del Parlamento entro il 31 dicembre di ogni anno.
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La legge di bilancio: come funziona
Il provvedimento che prende il nome di legge di bilancio è un documento contabile di tipo preventivo tramite il quale viene approvata la contabilità di Stato, vale a dire la somma delle entrate, quali imposizione fiscale, tasse e redditi, e delle uscite dell'amministrazione pubblica previste per l’anno successivo.
A partire dal 2016 la legge di bilancio è parte di un unico testo legislativo insieme alla legge finanziaria, detta anche legge di stabilità, il testo volto a regolare la politica economica del paese per l’anno o gli anni successivi. A differenza della legge di bilancio, che certifica solamente le entrate e le uscite, la legge finanziaria ha invece la possibilità di modificare sia le tasse, sia la spesa dello Stato per l’anno o gli anni a seguire.
La legge finanziaria deve però, per sua natura, seguire la legge di bilancio e trarne indicazioni per possibili manovre economiche di tipo restrittive, se la priorità in quel momento è rappresentata dal riequilibrio dei conti pubblici, oppure espansive se la priorità è invece la crescita economica, tramite il finanziamento della spesa pubblica con il deficit.
Quindi, nonostante questi due provvedimenti insieme siano la norma principale prevista dall'ordinamento giuridico italiano, e che quindi possano sembrare atti puramente tecnici per la stabilità pubblica, non è così. Essi non infatti quanto di più politico possa esserci, visto che è proprio durante la stesura di questi documenti che si capiscono meglio le priorità del governo in carica. Tutte le misure che saranno approvate o bocciate in questi mesi si rifletteranno quindi negli anni a venire.
La legge di bilancio: come funziona la divisione in semestri e l’approvazione dell’Europa
Il bilancio statale italiano non è però discusso soltanto tra i politici nostrani, ma dal 2011 è stata adottata una procedura chiamata European Semester, che prevede che nei primi sei mesi dell’anno tutti gli Stati membri dell’Unione Europea debbano presentare alla Commissione europea e successivamente anche al Consiglio europeo i loro rendiconti per poter essere approvati prima che lo facciano i parlamenti nazionali.
Da allora si parla quindi di “semestre europeo”, che convenzionalmente scade verso aprile, e “semestre nazionale”, che va avanti fino alla fine dell’anno con l’approvazione ultima del parlamento della legge di bilancio.
Legge di bilancio: quando arriva l'approvazione dell'UE?
Una volta presentato in Commissione e Consiglio le manovre economiche che si pensa di mettere in atto nei mesi e anni successivi, gli organi europei, in base a parametri determinati e tenendo in considerazione anche lo “spreco di risorse” e i “livelli insostenibili di consumo”, presentano le loro raccomandazioni vincolanti entro luglio, raccomandazioni che i governi nazionali dovrebbero seguire, adattando i programmi.
A quel punto inizia il “semestre nazionale”, nonostante il dialogo con le istituzioni europee non viene mai chiuso del tutto, ma rimane aperto anche in questa fase, durante la quale la discussione si sposta da Bruxelles a Roma, nel nostro caso specifico, per far scendere in campo i parlamentari e politici nostrani, che nel corso dei mesi, in particolar modo da ottobre a dicembre, e lavorando su documenti emendati dall’Unione Europea, devono identificare una stesura definitiva.
La data entro la quale però tutto deve essere presentato e approvato, sia dall’Unione, sia da entrambi i rami del parlamento, è quella del 31 dicembre.
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