
Tra gli interventi certamente positivi per matricole e non solo, si registra l'incremento del valore delle borse di studio e dei posti letto riservati agli studenti fuori sede. Non solo, sul sito del MUR è stata recentemente pubblicata la graduatoria delle università statali che hanno avuto il via libera alla prima tranche di fondi destinati alla ristrutturazione degli spazi universitari, come aule e laboratori. A queste si aggiungono le risorse per le progressioni di carriera dei ricercatori e tutta una serie misure che fanno ben sperare per i prossimi anni: vediamole insieme nel dettaglio.
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Università, più sostegno agli studenti fuori sede e ai ricercatori: tutti gli interventi attesi nel prossimo biennio
Il MUR ha centrato tutti gli obiettivi del PNRR anche per il secondo semestre del 2022. Perno del programma ministeriale è stata la riforma del regolamento su investimenti e su alloggi per studenti attraverso i decreti di attuazione. Tra gli obiettivi centrati, quello di creare 7.500 nuovi alloggi per studenti. Inoltre, a seguito della pubblicazione del bando del 2 dicembre 2022 - che stabiliva fondi da destinare ai posti letto per i fuori sede – sono pervenute 6.000 richieste aggiuntive: i posti letto finanziati saranno assegnati agli studenti entro il mese di febbraio 2023. A questo si aggiunge la messa in regola di 262 giovani ricercatori: superato il target minimo che prevedeva una borsa di ricerca per almeno 250 ricercatori. Diamo uno sguardo ai principali interventi varati dal MUR:
“In Legge di Bilancio abbiamo posto le basi per interventi di ampio respiro che guideranno il nostro lavoro nei prossimi anni. Ringrazio il premier Meloni, il Governo e tutto il Parlamento per la sensibilità dimostrata verso i temi dell’università, dell’alta formazione e della ricerca. Il diritto allo studio può contare, oggi, su risorse importanti, coprendo in alcuni casi il vuoto finanziario che si sarebbe verificato al termine degli stanziamenti previsti dal PNRR. Un piano che è un treno che passa una sola volta: sta a noi coglierne le opportunità e garantire continuità ai progetti andando oltre il 2026”, così Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca.