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interventi università pnrr legge bilancioIl Ministero dell'Università e della Ricerca ha concluso il 2022 rispettando gli obiettivi prefissati dal PNRR. Nella Legge di Bilancio infatti vengono stanziati una serie di contributi aggiuntivi che certificano gli interventi da qui in avanti.
Il 2023 si apre dunque all'insegna dell'ottimismo per le migliaia di studenti e studentesse universitari.

Tra gli interventi certamente positivi per matricole e non solo, si registra l'incremento del valore delle borse di studio e dei posti letto riservati agli studenti fuori sede. Non solo, sul sito del MUR è stata recentemente pubblicata la graduatoria delle università statali che hanno avuto il via libera alla prima tranche di fondi destinati alla ristrutturazione degli spazi universitari, come aule e laboratori. A queste si aggiungono le risorse per le progressioni di carriera dei ricercatori e tutta una serie misure che fanno ben sperare per i prossimi anni: vediamole insieme nel dettaglio.

Università, più sostegno agli studenti fuori sede e ai ricercatori: tutti gli interventi attesi nel prossimo biennio

Il MUR ha centrato tutti gli obiettivi del PNRR anche per il secondo semestre del 2022. Perno del programma ministeriale è stata la riforma del regolamento su investimenti e su alloggi per studenti attraverso i decreti di attuazione. Tra gli obiettivi centrati, quello di creare 7.500 nuovi alloggi per studenti. Inoltre, a seguito della pubblicazione del bando del 2 dicembre 2022 - che stabiliva fondi da destinare ai posti letto per i fuori sede – sono pervenute 6.000 richieste aggiuntive: i posti letto finanziati saranno assegnati agli studenti entro il mese di febbraio 2023. A questo si aggiunge la messa in regola di 262 giovani ricercatori: superato il target minimo che prevedeva una borsa di ricerca per almeno 250 ricercatori. Diamo uno sguardo ai principali interventi varati dal MUR:

  • +500 milioni per le borse di studio: Nel biennio 2024-2025 la platea dei beneficiari di borse di studi si amplierà notevolmente. Inoltre le borse di studio vedranno un incremento di ben 700 euro.
  • +300 milioni per l'housing universitario: Le nuove risorse mirano a garantire continuità per gli interventi a sostegno della crescente domanda degli studenti fuori sede.
  • Fondo sostegno per locazione degli studenti fuori sede: 4 milioni per il 2023 e 6 milioni a partire dal 2024: il Fondo diventa stabile per tutti gli studenti fuori sede iscritti alle università statali.
  • +40 milioni per la progressione di carriera dei ricercatori: Sono state sbloccate le risorse non ancora assegnate per promuovere la carriera dei giovani ricercatori nelle università statali.
  • +5 milioni per borse di studio degli specializzandi di Medicina: Si tratta di risorse aggiuntive che andranno ad integrare il Fondo sanitario nazionale per il 2023.
  • +30 milioni per il ripristino dei contributi e della quota premiale delle università non statali: Viene ripristinato il finanziamento ordinario delle università non statali disposto solo per il 2021. L’incremento dei contributi è legato all’aumento del numero degli atenei non statali ammessi al finanziamento. Viene, inoltre, incrementata al 30% la percentuale di risorse destinata ai fini premiali.
  • +15 milioni per il rilancio del CNR: Per il 2023 è stato stanziato un contributo straordinario di 15 milioni per il piano di rilancio del Consiglio nazionale delle ricerche.
  • Borse di studio per studenti con disabilità e per orfani e figli di vittime del terrorismo: Per sostenere gli studenti delle AFAM con disabilità è poi stanziato 1 milione di euro per il 2023. Inoltre, 150mila euro all’anno sono destinati a borse di studio per orfani e figli vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.
  • “In Legge di Bilancio abbiamo posto le basi per interventi di ampio respiro che guideranno il nostro lavoro nei prossimi anni. Ringrazio il premier Meloni, il Governo e tutto il Parlamento per la sensibilità dimostrata verso i temi dell’università, dell’alta formazione e della ricerca. Il diritto allo studio può contare, oggi, su risorse importanti, coprendo in alcuni casi il vuoto finanziario che si sarebbe verificato al termine degli stanziamenti previsti dal PNRR. Un piano che è un treno che passa una sola volta: sta a noi coglierne le opportunità e garantire continuità ai progetti andando oltre il 2026”, così Anna Maria Bernini, Ministro dell'Università e della Ricerca.