
L'ultima bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stilata dal Governo Draghi, prevede una voce dedicata alla scuola e all'università che complessivamente ha un valore di più di 30 miliardi.
Nonostante l'ingente somma destinata all'istruzione, le associazioni di studenti universitari storcono la bocca davanti al taglio, rispetto alla versione del governo Conte, di risorse per le borse di studio universitarie. Non va giù neanche l'eliminazione dell'ampliamento di una misura molto apprezzata nel mondo studentesco, la no tax area.
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Link: quasi dimezzati i fondi per le borse di studio universitarie
Lorenzo Morandi, Coordinatore Nazionale di LINK Coordinamento Universitario, prende una posizione netta. Secondo il rappresentante degli studenti: "Questo nuovo PNRR purtroppo fa dei passi indietro sul piano del diritto allo studio rispetto alla bozza del precedente governo, che comunque ritenevamo non ancora pienamente sufficiente". Pur riconoscendo misure positive, come l'investimento sulle residenze universitarie, leggermente ridotto rispetto alla bozza di Conte, punta il dito contro i tagli sul diritto allo studio: "Sono stati quasi dimezzati i fondi per le borse di studio, ed è stato eliminato l'ampliamento della no tax area, la fascia di esenzione dalle tasse universitarie. Questo va nella direzione esattamente opposta rispetto a quanto auspicavamo negli incontri avuti con dei rappresentanti del Ministero dell'Università e della Ricerca all'inizio della primavera".
Azzerare le tasse universitarie: la richiesta degli studenti
Secondo i rappresentanti di LINK, per rilanciare l’università dopo la pandemia è necessario "puntare sull’accessibilità, sul garantire a una maggiore platea di persone di poter accedere agli studi senza che vi siano ostacoli di natura economica". Gli studenti chiedono quindi di "azzerare le tasse universitarie, ampliando progressivamente la no tax area, come avviene già in molti paesi in Europa". "Fondamentale - continuano da Link - potenziare ulteriormente il diritto allo studio, eliminando la figura degli idonei non beneficiari e aumentando la platea di studenti che usufruiscono delle borse di studio, tramite l’estensione delle soglie di reddito entro le quali si ha diritto ad avere questi sostegni economici".
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