
Con l’emergenza coronavirus la didattica negli atenei italiani è passata in modalità digitale. Ma in questo momento tra i più penalizzati ci sono gli studenti fuori sede e i relativi nuclei familiari che continuano a pagare i canoni d’affitto seppur senza alcun sussidio.
Le numerose richieste d’aiuto degli studenti pervenute all’Unione degli Universitari sono diventate una vera e propria fotopetizione, intitolata “Non me lo posso permettere!”. Ecco cosa sta succedendo.
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Coronavirus, fuori sede: gli studenti chiedono azioni concrete
La crisi sanitaria Coronavirus e le conseguenti disposizioni governative per frenare il contagio hanno travolto profondamente il mondo universitario e in particolare gli studenti fuori sede. Oltre ai disagi causati dalle lezioni online, non sempre accessibili da tutti, il problema che più si sta facendo sentire è quello legato al pagamento dei canoni d’affitto, visto che molti studenti dipendono dalle famiglie che, in questo momento, vivono difficoltà anche economiche.Per questo l'Unione degli Universitari ha lanciato una fotopetizione a cui hanno aderito centinaia di studenti per avere risposte chiare su una esigenza non più rimandabile. Il concetto è sintetico, chiaro e di impatto: “Non me lo posso permettere”. Per il Coordinatore nazionale dell’Unione, Enrico Gulluni, non si può “rimanere indifferenti di fronte alle centinaia di richieste di aiuto che ci stanno pervenendo dagli stessi studenti in questi giorni”. Spiega anche che insieme al Sindacato degli inquilini (SUNIA) e alla CGIL hanno inviato una lettera al governo e a tutti gli attori istituzionali “affinché vengano discusse e previste quanto prima forme di sussidio alle famiglie in difficoltà”. Sofia Giunta, il capogruppo, ha aggiunto che è stato richiesto a un sostegno economico anche al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari in un documento inviato al Ministero dell’Università.