Addio a Maurizio Costanzo: chi era e che cosa ha fatto

Addio a Maurizio Costanzo, uno dei volti più noti del giornalismo e della televisione italiana. Se ne è andato a Roma, all’età di 84 anni.

Giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico, autore, scrittore e sceneggiatore.

La notizia della sua morte è stata diramata dal suo ufficio stampa. La camera ardente verrà allestita sabato, in Campidoglio.

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Chi era Maurizio Costanzo

Si chiude un’epoca. Maurizio Costanzo ha indelebilmente segnato il giornalismo e la televisione italiana. E così è stato fino all’ultimo: a 84 anni ancora non aveva rinunciato alla curiosità e alla voglia di dire la sua.

Nato a Roma, il 28 agosto 1938, Maurizio Costanzo avvia la sua carriera giornalistica giovanissimo, ad appena 18 anni, entrando a fare parte della redazione del quotidiano romano ‘Paese Sera’. Ha poi collaborato con il ‘Corriere Mercantile’ di Genova e con ‘TV Sorrisi e Canzoni’, diventando poi, nel 1960, caporedattore della redazione romana di ‘Grazie’.

Nel ’63 esordisce in Radio Rai come autore per lo spettacolo intitolato “Canzoni e nuvole”, condotto da Nunzio Filogamo. Il suo passaggio lascia un’impronta importantissima anche nella musica italiana: è infatti coautore di Se telefondando, brano scritto a quattro mani con Ghigo De Chiara, musicato da Ennio Morricone e portato nelle case di tutti gli italiani dalla voce inconfondibile di Mina.

Ma l'enorme popolarità del giornalista comincerà attraverso la televisione. Quello sembra infatti il suo habitat naturale. Nel 1976 è la volta del talk-show “Bontà loro”, in Rai, a cui faranno seguito “Acquario” e “Grand’Italia”. Nel 1982 Maurizio Costanzo passa alle reti Fininvest e lì lancia il suo programma per eccellenza, archetipo di tutti i talk-show italiani, che infatti prende il suo nome: Il “Maurizio Costanzo Show”. Il successo è grande, e a dimostrarlo a chiari numeri è la longevità del programma stesso, con la bellezza di 40 anni sulle spalle. Un salotto influente, che nel corso del tempo ha visto la partecipazione di moltissimi personaggi rilevanti provenienti da diversi ambiti, dallo spettacolo alla politica, affermandosi spesso come centro nevralgico del dibattito pubblico.

Altri format televisivi di grande successo sono “Buona domenica” e “L’intervista”, che vedeva il conduttore faccia a faccia con le personalità di spicco del mondo della politica, delle istituzioni, dello spettacolo, e di altro ancora, sempre lasciando il segno.

Ma di certo non finisce qui. Tra le altre cose, Maurizio Costanza ha scritto anche molti libri, soprattutto di saggistica. Il numero di collaborazioni di cui è costellata la sua carriera è semplicemente clamoroso, ottenendo per questo premi e riconoscimenti di ogni sorta, tra cui il Premio Margutta nel 2015.

Maurizio Costanzo contro la Mafia: l’attentato

Maurizio Costanzo, amico di Giovanni Falcone, si è anche distinto nella lotta contro la mafia. Dopo l’omicidio di Libero Grassi, realizza nel 1991, in co-conduzione con Michele Santoro, una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Rimasta alla Storia la celebre scena in cui brucia in diretta una maglietta che porta la scritta “Mafia made in Italy”.

Con ogni probabilità, è proprio l’impegno contro la Mafia che attira su di lui l’ira di quest’ultima, che ordisce un attentato ai suoi danni: il 14 maggio 1993, una Fiat carica di novanta chili di tritolo esplode in via Ruggero Fauro, a Roma. In quel momento passavano di lì due macchine, una Mercedes blu, noleggiata la stessa mattina, su cui siedono Maurizio Costanzo e la compagna Maria De Filippi, e una Lancia Thema con a bordo le sue guardie del corpo. Ma per fortuna l’attentato fallisce a causa del ritardo dell’auto di passaggio e di un muretto di una scuola che fa da scudo alla macchina blindata del conduttore.