
In queste ultime ore ci sono stati diversi sviluppi interessanti, non dal punto di vista del fronte, ma da quello diplomatico, in quanto vi è stato un susseguirsi di incontri e discorsi che hanno coinvolto in prima linea anche l’Italia con il suo premier Giorgia Meloni.
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Il discorso di Putin a un anno dall'inizio dell'invasione
Tre sono stati gli avvenimenti salienti avvenuti tutti nell'arco delle ultime ore, il primo è il discorso pronunciato a Mosca da Putin nel quale il presidente russo ha parlato alla nazione a un anno dall'inizio del conflitto in Ucraina. Al suo interno, come riporta 'IlPost', Putin ha ribadito la volontà di proseguire nell’invasione dell’Ucraina, da lui ancora definita come "operazione speciale", rivolgendo al contempo gravi accuse all'intero blocco occidentale.Il discorso, molto atteso perché si pensava avrebbe potuto portare a un grande annuncio da parte del presidente, ha in realtà deluso le aspettative, presentando soltanto una notizia rilevante circa la decisione di sospendere la partecipazione al New START, ovvero il trattato in vigore tra Russia e Stati Uniti dal 2011 che aveva l’obiettivo di monitorare i reciproci armamenti nucleari, già da tempo disatteso in quanto i controlli da parte dei funzionari statunitensi sono impediti da mesi.
Putin ha dapprima ribadito che "l'operazione speciale" iniziata un anno fa in Ucraina aveva lo scopo di "liberare" il Donbass, la regione dell’Ucraina in cui si trovano le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk, territori ad oggi gestiti da separatisti appoggiati dai russi. Ha quindi accusato nuovamente il governo ucraino di aver stabilito "un regime neonazista" nel Donbass, e che l'intervento russo è stata la risposta a questa deriva nazista.
Ha proseguito affermando che la Russia in principio avrebbe cercato di risolvere i problemi nelle regioni di Luhansk e Donetsk con mezzi pacifici, ma che si è reso necessario l'intervento delle armi solo quando il governo ucraino, d’accordo con i paesi occidentali, ha pianificato di attaccare quei territori. Ha quindi concluso con quella che sembra a tutti gli effetti una minaccia: "più armi occidentali a lungo raggio verranno consegnate all’Ucraina più la Russia risponderà militarmente".
Il discorso di Biden in Polonia
Si è conclusa poche ore fa la prima visita del presidente americano Biden in Ucraina, avvenimento senza dubbio importante in quanto è la prima visita nella storia di un Presidente degli Stati Uniti in un territorio in guerra privo di una presenza militare americana. A seguito dell'incontro con il premier Zelensky a Kiev e una volta tornato in Polonia prima di ripartire per gli USA, Biden ha tenuto a Varsavia un discorso poche ore dopo quello pronunciato da Putin.Biden ha ribadito in maniera estremamente forte e inequivocabile il sostegno degli Stati Uniti e dell’Occidente alla resistenza ucraina condannando ancora una volta l’invasione della Russia. Ha quindi attaccato duramente il presidente russo Vladimir Putin, promettendo che: "i crimini contro l’umanità commessi dalla Russia verranno puniti", riporta 'IlPost'. E ha poi annunciato che entro la fine della settimana gli Stati Uniti d'America imporranno nuove sanzioni contro la Russia.
Infine, Biden ha anche tenuto a sottolineare il supporto da lui definito "incrollabile" dei paesi che fanno parte della NATO all’Ucraina, e si è impegnato a nome dell'Organizzazione Atlantica a rafforzare la sicurezza dei paesi dell’Europa orientale, tra cui la stessa Polonia.
L'incontro tra Meloni e Zelensky a Kiev
L'ultimo avvenimento importante avvenuto nelle ultime ore è stato l'incontro tra il premier italiano Giorgia Meloni e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky sempre a Kiev, a poche ore di distanza dalla visita del presidente americano Biden.A differenza dei rapporti con Biden, quelli tra Meloni e Zelensky erano più tesi, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni fatte da Silvio Berlusconi su un'ipotetica pace possibile solo se il presidente ucraino deponesse le armi. Infatti, nonostante la premier sia stata ferma riguardo l'appoggio dell'Italia all'Ucraina, Zelensky ha invece puntato i riflettori proprio sulle parole che Berlusconi, partner di governo di Fratelli d'Italia, ha rivolto al conflitto.
"L’Italia è con Kiev, e non tentenneremo. Gli interessi ucraini coincidono con quelli dell’Europa", ha dichiarato Meloni a margine dell'incontro, come riportato da 'IlPost'. Zelensky nel ribattere ringraziando l’Italia per aver fornito al suo paese dei sistemi antiaerei, ha anche pronunciato parole molto dure proprio verso Silvio Berlusconi: "Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata, mai siano arrivati con i carri armati nel suo giardino, nessuno ha ammazzato i suoi parenti, non ha mai dovuto fare la valigia alle 3 di notte per scappare", ha detto Zelensky, che ha quindi continuato: "Io auguro pace a tutte le famiglie italiane, anche a chi non ci sostiene, ma la nostra è una grande tragedia che va capita. Voglio che vengano qui a vedere con i propri occhi la scia di sangue che hanno lasciato".
Ma il premier italiano non si è fatto scoraggiare e ha provato a chiudere la polemica ribadendo che il governo italiano, nei fatti, si è sempre dimostrato alleato ucraino: "Al di là di alcune dichiarazioni, nei fatti la maggioranza è sempre stata compatta. Ha un programma chiaramente schierato a sostegno dell’Ucraina, è sempre stato rispettato da tutti e confido che sarà ancora così".
Al termine dell'incontro, il presidente del consiglio italiano, raggiunto dal 'Corriere della Sera', ha infine dichiarato in merito alla decisione di volare a Kiev per incontrare personalmente Zelensky: "Credo fosse giusto, necessario esserci, portare la posizione del governo italiano, rendersi conto personalmente e vedere con i miei occhi quello di cui ha bisogno questo popolo che si batte per la sua libertà".