Federico Bianchetti
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giornata internazionale donne scienzaOggi 11 febbraio è la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza

. Una giornata dedicata alla lotta contro il pregiudizio secondo cui gli uomini sono "più portati” per le materie tecnico-scientifiche. Negli anni questo falso stereotipo si è tradotto in dati allarmanti riguardanti il gender gap in questo settore.

Stando infatti all’ultimo rapporto disponibile dell'UNESCO, solo il 33% dei ricercatori sono donne, nonostante costituiscano il 45% dei laureati, e ben il 55% degli iscritti ai Master. Un pregiudizio che va combattuto per favorire l'inclusione delle donne in settori che ancora oggi le vedono lontane anni luce.

Giornata Internazionale delle donne nella scienza: combattere gli stereotipi e colmare il gender gap nelle STEM

In questo senso i dati raccolti da Save The Children ci aiutano a capire meglio il fenomeno nel nostro Paese. Stando all'ultimo rapporto disponibile - presentato proprio lo scorso anno in occasione di questa giornata - alla fine della scuola primaria le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 4 - 5 punti rispetto ai coetanei maschi: uno svantaggio che sale a -6,1 punti al secondo anno delle superiori e a -9,8 all’ultimo anno. Ma che si stia parlando di una dinamica culturale - e radicata nella nostra società - appare evidente nel dato che vede solo 1 ragazza su 8 aspirare a lavorare come ingegnere o – più in generale - nel settore scientifico, nonostante abbia un alto rendimento nelle materie scientifiche. Questo gap – spiega Save The Children – parte da lontano, durante i primi anni d'istruzione, e si cristallizza tra il liceo e l'università.

Tra i diplomati nei licei, i ragazzi sono infatti più presenti negli scientifici (il 26% di tutti i diplomati rispetto al 19% delle ragazze), mentre solo il 22% delle ragazze si diploma in istituti tecnici, quasi la metà rispetto ai maschi (42%). Inoltre, solo il 16,5% delle giovani tra i 25 e i 34 anni si laureano in facoltà scientifico-tecnologiche, a fronte di una percentuale più che doppia per i maschi (37%). Alla fine gli ostacoli incontrati lungo il percorso formativo si tramutano nella rinuncia a lavorare nelle aree STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics): i dottori di ricerca di sesso femminile in questi settori sono appena il 41%, mentre solo il 43% lavora come ricercatore accademico. Infine, solo il 20% diventa professore ordinario, e sono appena il 7% le Rettrici negli atenei del nostro Paese.

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