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Chi era Baudelaire e che cosa ha scritto: perché se ne parlaCharles Pierre Baudelaire, nato nel 1821 a Parigi, è considerato uno dei poeti fondamentali e iconici del XIX secolo. Attraverso le sue innovazioni stiliste e le sue atmosfere decadenti e fortemente simboliche, ha aperto la strada a un gran numero di scrittori e di correnti letterarie.
La sua ombra d’influenza, però, non si registra solo nel mondo delle lettere, ma in tutto l’ambito artistico contemporaneo. Vediamo brevemente chi era e cosa ha scritto.

Si sta parlando molto dell'autore francese per via della gaffe di Rocco Casalino durante l’intervista a “Belve”, trasmissione condotta da Francesca Fagnani. Che cosa è successo?

Baudelaire, perché se ne parla

Durante l’intervista a “Belve”, Rocco Casalino racconta delle sue passioni. Tra queste menziona la letteratura e una serie di autori preferiti: Dostoevskij, Pirandello, Moravia e… Baudelaire. Francesca Fagnani coglie al volo lo spunto e chiede: “Mi dica una poesia di Baudelaire”. Casalino, in difficoltà, tenta una via di fuga dichiarando che non ricorda tutte le cose che legge, ma più che altro si ricorda “il senso delle cose”. “E qual era il senso?”, chiede Fagnani. A questo punto, il politico prova goffamente a cambiare discorso: “Non so, Moravia, ‘Gli indifferenti’?”. Ma la conduttrice non se lo lascia sfuggire: “No, di Baudelaire”. “Allora… oddio… adesso no, adesso ho delle difficoltà”, dice Casalino, ridendo. Poi ci ripensa: “Aspetta, adesso ricordo Baudelaire. Madame Bovary?”. “Ma come?”, scherza Fagnani. “Guardi, sta peggiorando la sua situazione!”.

Madame Bovary è un’opera di Gustave Flaubert.

Chi era Baudelaire e che cosa ha scritto

Charles Pierre Baudelaire nasce nel 1821 a Parigi e muore nel 1867, sempre nella capitale francese. Una vita breve e dirompente, che ha permesso all’autore di rivoluzionare per sempre la letteratura e l’arte di tutto il globo.

Il poeta è considerato ancora oggi uno dei fondamentali precursori della letteratura decadente, così come dei cosiddetti poeti maledetti. Ma non solo. Baudelaire è anche anticipatore di quello sguardo poetico sulla società, sul progresso, sull’arte e sulla vita, che lui stesso aveva definito come “modernismo”. Esponente del simbolismo, è stato un grande innovatore del genere lirico.

L’opera più rilevante che porta la sua firma è I fiori del male, una raccolta lirica pubblicata per la prima volta il 25 giugno 1857 e divenuta ormai un classico della letteratura francese e mondiale. Il titolo dell'opera è emblematico: racchiude la tendenza, tipica dell’autore, a comporre poesia su argomenti inusitati, cupi, scabrosi e, per l’epoca, decisamente immorali. Tanto che l'opera è stata soggetta diverse volte alla censura. Al centro, le sensazioni di un uomo isolato dalla realtà attraversata da un progresso cieco.

Dalle sue opere deriva anche il celebre concetto di “spleen”, ovvero lo stato d’animo profondamente malinconico e intriso di noia e insoddisfazione.

Per degli approfondimenti su Charles Baudelaire leggi i nostri appunti:

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