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ragazzo tenta suicidioUn'altra storia di omofobia che sarebbe potuta terminare in tragedia: un giovane di 28 anni ha provato a lanciarsi dal sesto piano della sua abitazione dopo una lunga e cruenta lite con i genitori. La sua colpa? Quella di aver confessato di essere gay.

Il padre, ex poliziotto, secondo quanto riportato da Fanpage, avrebbe preferito un figlio drogato invece che omosessuale.

Il ragazzo ha raccontato l'accaduto alla polizia e oggi è in cerca di aiuto.

Tenta il suicidio perché gay e rinnegato dai genitori

La vicenda si è svolta a Torino, il suo epilogo sarebbe potuto essere molto tragico, ma per fortuna i poliziotti, chiamati dal giovane 28enne, sono riusciti a convincerlo a non gettarsi dal balcone del sesto piano. "Meglio avere un figlio ‘ndranghetista o drogato che gay" queste alcune delle affermazioni che avrebbe pronunciato il padre del ragazzo e riportate da Fanpage. Dopo vari litigi e incomprensioni, il giovane aveva deciso di farla finita e di non ascoltare più le continue critiche e manifestazione d'odio dei genitori che non accettano la sua omosessualità. Il ragazzo si era quindi sporto al di là della ringhiera del balcone dell'appartamento in cui viveva e ha atteso l'arrivo degli agenti.

"Era intenzionato a lanciarsi, non era una minaccia" hanno raccontato i poliziotti del Commissariato di Mirafiori. "Era sera, ci hanno chiamato per un litigio e non era prevedibile quanto la situazione fosse critica, poi le urla e da giù abbiamo visto il ragazzo al di là della ringhiera. Abbiamo subito chiamato l’ambulanza e ci siamo lanciati per le scale, facendo i sei piani di corsa. Continuava a dire ‘appena arriva la polizia, mi butto’" - hanno raccontato i due agenti.

Minacciato cacciato fuori da casa ora il ragazzo chiede aiuto

Dopo aver scoperto della sua omosessualità i genitori hanno iniziato ad alzare un muro nei confronti del figlio. Al Corriere della Sera il 28enne ha raccontato di minacce e soprusi che lo hanno condotto fino alla decisione di compiere il drammatico gesto: "Ho anche una lettera in cui minacciano di buttarmi fuori di casa, di cambiare le chiavi. E di denunciarmi, non so neppure per cosa. Mia madre mi ha detto ‘Io non ti voglio al mio fianco, nella mia vita, quando starai con un uomo’. Mio padre che è un ex poliziotto ha detto che avrebbe preferito avere un figlio ‘ndranghetista o drogato, piuttosto che gay". Ora il giovane, scampato al suicidio grazie all'aiuto dei poliziotti, è in cerca di aiuto: deve trovare una nuova sistemazione per poter lasciare definitivamente la casa dei suoi genitori e dedicarsi anche alla sua integrità psicologica con l'aiuto di un esperto.