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di paolodifalco01
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Laura De DilectisDa studentessa amava non fermarsi alle apparenze a approfondire cosa ci fosse dietro quello che studiava. Poi è arrivato un tirocinio alla Casa Internazionale delle Donne di Roma dove ha iniziato a confrontarsi con il fenomeno della violenza di genere e da lì, come ci ha detto lei stessa, "ha aperto gli occhi senza riuscire più a chiuderli".

Stiamo parlando di Laura De Dilectis, psicologa clinica 29enne e fondatrice di DonnexStrada, associazione che offre un aiuto alle vittime di violenza di genere, fornendo allo stesso tempo strumenti concreti per impedire il ripetersi di quelle dinamiche. Accanto c’è anche la sua startup, Viola, che accompagna e dà sostegno a chiunque non si senta sicuro per le strade grazie a videochiamate con volontari disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Laura nella nuova puntata del podcast di Skuola.net, #FuoriClasse, ci ha parlato di come troppe volte il fenomeno della violenza di genere sia ridotto a soluzioni semplicistiche dettate dall'emotività del momento e del ruolo che la scuola potrebbe avere nel contrasto di tale fenomeno.

La voglia di approfondire e l'interesse per la psicologia

Come sottolinea subito Laura, "studiavo solo le materie che mi interessavano così, pur frequentando un liceo scientifico, all'esame di Maturità preparai solamente le materie umanistiche. Mi ricordo che il giorno stesso degli esami i professori di matematica quasi mi supplicarono di interessarmi anche alla matematica spiegandomi che poteva essere applicata anche alle cose che mi piacevano".

A differenza della materie scientifiche, con la psicologia è stato amore a prima vista. "Me ne innamorai subito quando me l'accennarono alle medie. Invece al liceo, visto c'erano materie come filosofia e letteratura, provavo sempre a capire che tipo di trauma, episodi di vita ci fossero dietro a scrittori e filosofi". Interesse che poi si è esplicitato in HumanWonder, magazine online fondato insieme all'amica Alice Beltri che si propone come "inno all'essere umano, alla meraviglia, alla continua ricerca di sé e della bellezza".

Il tirocinio, la violenza di genere e la nascita di DonnexStrada

A cambiare la sua vita è stato però il tirocinio che ha fatto all'associazione donne e politiche familiari della Casa Internazionale delle Donne di Roma. "Volevo comprendere il fenomeno della violenza di genere e come intervenire a riguardo. In sei mesi di tirocinio, di fronte a dati e storie, ho iniziato ad aprire gli occhi per non riuscirli più a chiudere".

Una domenica mattina di marzo del 2021 è arrivata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Laura sente in televisione la storia di Sarah Everard, una ragazza inglese di 33 anni rapita, stuprata e uccisa nel quartiere londinese di Brixton mentre stava ritornando a casa. Quella domenica mattina rappresenta per lei "la giornata finale di un percorso e l'inizio di un altro. Da lì ho sentito l'esigenza di dover mettere a terra un progetto che avesse una portata prima nazionale e poi internazionale".

"Mi sono accorta" - continua Laura - "che sarei potuto morire molte volte quanto vagavo da sola a Parigi alle 5:00 del mattino e, allo stesso tempo, del fatto che troppe donne oggi non sono libere di viaggiare, di fare un'esperienza Erasmus: qualcosa veramente di assurdo". Così da una call to action sul suo profilo Instagram nasce DonnexStrada, associazione che rivendica il diritto fondamentale e inalienabile di tornare a casa in sicurezza.

In questi due anni l'associazione ha costruito una rete attiva sui social e sul territorio per promuovere una partecipazione collettiva alla rieducazione della società nei confronti della violenza di genere.

Viola e la libertà di camminare per strada

Dal lavoro fatto insieme all'associazione è arrivata Viola, start up che ad oggi gestisce un servizio di videochiamate 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutti coloro che hanno paura in strada. "Basta cercare su Instagram @violawalkhome, scrivere in Direct e richiedere una videochiamata. Piuttosto che decidere se uscire o meno, capire come mi devo vestire, cercare qualcuno che mi accompagna basta andare su Viola. Noi siamo lì per renderti libera di fare quello che vuoi".

"Oggi è su Instagram ma a dicembre questo servizio, disponibile in tutta Europa ed in ben 18 lingue, sarà sulla nostra applicazione: speriamo presto oltre alla videochiamata di poter aggiungere anche altre cose come la geolocalizzazione, la chiamata alla polizia, la notifica intelligente per avvisare il genitore o l'amica che va tutto bene... L'utente troverà tutto ciò di cui ha bisogno in un'unica schermata per sentirsi più sicuro e protetto".

L'assenza della prevenzione e l'importanza della scuola

Qualcosa che oggi manca quando si parla di violenza di genere è sicuramente la prevenzione, "la questione principale è non arrivare dopo. Quando succedono degli episodi è inutile dedicare due settimane a parlarne se poi non si mettono in campo delle misure che riguardino la prevenzione di tale fenomeno. E' un tema complesso che non si può ridurre a soluzioni spicciole".

"I dati che abbiamo sono allarmanti: circa l'84% delle donne almeno una volta nelle sua vita ha subìto molestie in strada. Oppure, nessuno parla mai degli orfani dei femminicidi: bambini, giovani che si ritrovano a dover affrontare determinate cose".

"Proprio per questo" - conclude Laura - "è essenziale partire dalla scuola, la chiave per costruire qualcosa di diverso. Le nuove generazioni vanno educate all'ascolto dell'altro, al rispetto, al consenso...La cosa più importante è quella di non lasciarsi paralizzare dalla violenza: bisogna considerarla come una spinta per poter fare qualcosa di concreto".

Paolo Di Falco

Data pubblicazione 22 Settembre 2023, Ore 14:28
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