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Tajani

No al salario minimo fissato per legge che “abbassa la retribuzione, bisogna invece lavorare per un salario ricco, detassando premi di produzione e straordinari”. Ma non basta, “Se vogliamo creare nuovi posti di lavoro dobbiamo sostenere chi crea questi posti”.

E, soprattutto per agevolare l’accesso al lavoro delle ragazze e dei ragazzi “bisogna abbassare la pressione fiscale ed avere una fiscalità differente per chi assume i giovani”. È questa la visione che il segretario di Forza Italia (nonché Ministro degli Esteri e vicepremier), Antonio Tajani, vuole portare in Italia ma soprattutto in Europa attraverso i rappresentanti del suo partito che andranno a Strasburgo.

L’occupazione giovanile resta quindi uno dei temi centrali toccati dai leader politici che si avvicendano negli studi di Skuola.net, per partecipare a “PolitiGame - Quando la politica diventa un gioco da ragazzi”, il nuovo format ideato dal portale studentesco, in collaborazione con Binario F - il community hub di Meta dedicato alle competenze digitali -, per far avvicinare la Generazione Z alle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno.

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Lavoro: no al "salario minimo”, sì a quello “ricco”, stop al bivio madri o lavoratrici per le donne

Ma per il numero uno forzista il sostegno a una politica industriale europea che si muova in tal senso è solo uno dei tasselli necessari a far ripartire il Paese: “Bisogna permettere alle donne di non essere più obbligate a scegliere se fare la madre o la lavoratrice. E il lavoro - continua Tajani - deve poi essere retribuito con uno stipendio ricco. Non condivido alcune proposte che riguardano un salario minimo fissato per legge, perché questo abbassa la retribuzione. L’Europa ci dice di introdurre un salario minimo fissato per legge laddove non c’è una contrattazione collettiva superiore all’80%. In Italia la contrattazione collettiva raggiunge il 90%, quindi in genere i salari sono superiori a quelli che sarebbero fissati per legge”. Dopodiché, prosegue il vice-premier, “è ovvio che bisogna lavorare per detassare i premi di produzione, gli straordinari, i festivi”.

Difesa comune: accelerare tempi per esercito unico europeo, non dobbiamo sempre chiedere aiuto agli americani

Altra questione che sta molto a cuore a Forza Italia, in ottica europea, è quella della difesa comune: “Per noi - sottolinea Tajani - rappresenta una priorità, è il primo punto del nostro programma. Perché dobbiamo garantire sicurezza ai nostri cittadini”. Come ad esempio sta avvenendo nella missione congiunta nel Mar Rosso per difendere il traffico mercantile dai ribelli Houthi, che viene definita “una sorta di esperimento di vera difesa europea”.   

Tajani

Ma, al di là delle contingenze, dietro alla necessità di una strategia comune per la Difesa ci sono ovviamente ragioni di più ampio respiro: “Noi siamo parte della NATO - fa notare Tajani - ma non possiamo sempre chiedere aiuto agli Stati Uniti. Dobbiamo contare di più come europei, anche politicamente. Bisogna accelerare i tempi. In difesa, sommando tutti i paesi europei, spendiamo un terzo di quello che spendono gli americani. Ma siamo molto lontani da avere una forza militare pari a un terzo della loro”.

E a chi obietta che questo sia un approccio guerrafondaio, ribatte: La difesa può servire a vari scopi. Ad esempio in caso di calamità. E puoi vuol dire missioni di pace. Oppure può essere utile anche per la ricerca in altri settori. Un obiettivo che , però, va adottato andando per gradi: “Bisogna partire col coordinamento, poi organizzare l’industria della difesa europea, con l’obiettivo finale di avere un esercito europeo”.

Ambiente: prima di fissare obiettivi vanno trovate soluzioni per evitare di perdere posti di lavoro

Particolare è anche l’approccio che Forza Italia, per voce del suo segretario, ha alla politica ambientale. Per Tajani “questa non deve essere ideologica ma pragmatica. E deve avere sempre al centro la persona. Questo significa che quando si danno obiettivi ambiziosi all’industria e all’agricoltura, che sono quelle che creano lavoro, bisogna far sì che questi obiettivi non facciano perdere posti di lavoro. Prima di dare un obiettivo, si deve trovare la soluzione.

Migranti: accogliere i rifugiati, respingere gli irregolari e stipulare accordi con i paesi di origine

Tra le urgenze della prossima legislatura europea ci sarà sicuramente la gestione dei flussi migratori: “Anche qui - secondo il Ministro degli Esteri - torna l’utilità dell’Europa. E’ un fenomeno del quale non si può non tenere conto e che dobbiamo affrontarlo a livello europeo, accogliendo nel nostro paese i rifugiati e chi scappa dalle guerre, prefigurando anche l’occupazione per i lavoratori regolari. E poi bisogna fare accordi con i paesi d’origine, con respingimenti, quindi riaccompagno degli immigrati irregolari, soprattutto se vengono da paesi dove non ci sono situazioni drammatiche per la garanzia dei diritti delle persone”.

In più, serve sviluppo e crescita del continente africano, attraverso quello che ho sempre chiamato un Piano Marshall, che adesso il Governo ha ribattezzato Piano Mattei. Stiamo continuando a lavorare molto con gli africani, per favorire la nascita di imprese miste, la crescita, esportare il nostro saper fare, avere una politica energetica comune, combattere il cambiamento climatico per permettere all’agricoltura africana di svilupparsi, combattere le malattie e il terorismo, lavorare per la pace e la stabilità, usando “occhiali” africani e non europei.

Diritti civili: rispetto e dignità per tutti, nel rispetto delle regole anche quando si manifesta

A chiudere l’excursus sulle principali materie di competenze comunitaria, un accenno alla questione dei diritti civili: “Noi abbiamo sempre detto che tutte le persone sono uguali. Non ci può essere discriminazione per nessuno motivo. Per quanto ci riguarda la centralità della persona significa anche rispetto e dignità per tutti, e rispetto delle regole. Da noi le unioni civili ci sono o vanno rispettate Nessuno si deve arrogare il diritto di giudicare gli altri, l’importante è che tutti rispettiamo le regole”.

E a proposito di diritti, Tajani si è anche espresso sulle tensioni tra giovani manifestanti e forze di polizia: “meno male che i giovani credono in qualche cosa. Però credere in qualche cosa non significa andare a insultare i poliziotti o a sputare in faccia i carabinieri perché sono dei ragazzi pure loro, e stanno là perché il loro lavoro è garantire l'ordine pubblico e la sicurezza”

Il Tajani studente: una volta presi 1 in Greco, ero uno studente medio e la politica mi ha fatto crescere

Ma “PolitiGame” ha anche lo scopo di far vedere l’uomo dietro al politico. E, trattandosi di Skuola.net, non si poteva non parlare di scuola: Ero uno studente medio - ricorda Tajani - bravo in alcune materie, più in difficoltà in altre. Una volta presi anche un 1 al compito di Greco. Però non sono mai stato né rimandato né bocciato”.

Le materie che gli piacevano di meno erano però “quelle scientifiche, specie la matematica. Mentre mi piacevano Italiano, Storia, Filosofia ma anche Latino e Greco. Con un numeri è sempre stato un problema. Non a caso ho fatto il liceo classico e poi Giurisprudenza”. Ad aiutarlo a prendere confidenza con le cifre è stata proprio la politica: Ho imparato a studiare i numeri con la politica, perché quando hai a che fare con i bilanci i numeri li devi sapere bene. Ho fatto un po’ lo studente ripetente”.

Il voto di Maturità? “48 su 60”. Quello di laurea? “108 su 110, perché già lavoravo e durante l’università ho fatto il militare”. E prima di congedarsi, il segretario di Forza Italia lancia anche una piccola critica al sistema didattico del nostro Paese: “In alcuni indirizzi, come ad esempio il liceo classico, si studiano poco le lingue straniere”.

Il meme di Tajani? È dedicato a Matteo Renzi 

Tajani

A margine dell’intervista c’è spazio anche per un momento di “gioco”. Dovendo costruire un meme istantaneo, utilizzando i protagonisti della politica, Tajani ha una doppia proposta: uno che vede Matteo Renzi perplesso, con sotto la scritta “Quando stai perdendo a calcetto e l’amico scarso dice ‘l’importante è divertirsi’” e un altro che ironizza su lui stesso, immortalato in una posa un po’ amareggiata, sotto cui campeggia “Quando organizzi una vacanza con gli amici ma come budget avete 5 euro a testa”.

Un vocale alla Generazione Z: la politica non è solo potere, ma combattere per le proprie idee

A chiudere, un ideale messaggio vocale rivolto alle nuove generazioni. Più che un invito al voto una visione di lungo periodo: “Credo sia importante - sottolinea Tajani - appassionarsi alla politica, bisogna sempre credere in qualche cosa nella vità. Non è una brutta cosa, non è solo una questione di posti e di incarichi; la politica è combattere per le proprie idee e per aiutare gli altri, deve essere un grande servizio. Se è così è una cosa bella, che vale la pena vivere”.