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Giuseppe Conte a Skuola.net

“Dovete andare a votare, perché qui siamo di fronte a dei bivi cruciali: guerra o pace, transizione ecologica o continuare a puntare sul fossile, riduzione del tempo di lavoro e salario minimo o prosecuzione dello sfruttamento. È un passaggio storico importante, per l’Europa, per l'Italia e per il contesto internazionale”. È un Giuseppe Conte che guarda in avanti quello che invita i giovani a partecipare alle prossime elezioni europee. Lo fa ospite del portale specializzato Skuola.net, che tradizionalmente in tempo di elezioni invita i leader politici a confrontarsi sui temi cari alle nuove generazioni, sul loro campo da gioco.

 

Il leader del Movimento 5 Stelle è stato, infatti, il primo ospite di “PolitiGame - Quando la politica diventa un gioco da ragazzi”, il nuovo format ideato dal portale di riferimento per le nuove generazioni in collaborazione con Binario F - il community hub di Meta dedicato alle competenze digitali - in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. 

Punto di partenza del confronto sono le domande e le 5 priorità su cui dovrebbe concentrarsi l’Unione espresse da oltre 3.000 giovani studenti di età compresa tra 13 e 29 anni: lavoro, difesa dell’ambiente, difesa comune, migrazioni e diritti civili. 

Guarda anche le altre puntate:

Lavoro: i robot ci “ruberanno” il lavoro, l’Europa deve pensare a un piano occupazionale   

Una delle priorità improcrastinabili, secondo Conte, è legata alle politiche per il lavoro. Su questo, chiama in causa, in negativo, soprattutto l’innovazione tecnologica: “Oggi le nostre sfide - sottolinea l’ex Presidente del Consiglio - sono l’intelligenza artificiale e la robotica, che impatteranno in maniera devastante, rispettivamente, sugli impiegati e sugli operai. Dobbiamo andare in Europa per costruire un piano che possa reggere questa transizione e questo impatto occupazionale”.

Lavoro: settimana corta e meno ore di lavoro in tutta Europa a parità di salari 

Sempre sul lavoro, poi, oltre a tornare sulla necessità di istituire un salario minimo legale, anche per combattere la perdita d’acquisto dei nostri salari, su cui ormai siamo fanalino di coda continentale, per inserire il discorso nella dimensione comunitaria Conte rilancia l’idea di ridurre il tempo di lavoro, di introdurre la “settimana corta”: “Abbiamo - anticipa - una proposta che vogliamo portare in Europa. Tutti gli studi e le sperimentazioni fatte dimostrano che non è vero che si riduce la produttività. Se tu consenti al lavoratore di ridurre la settimana in modo sapiente, alla fine questo produce di più. È una questione di benessere.

Ambiente: la transizione ecologica più che una scelta è un dovere, ma non a scapito dei redditi più bassi 

Un altro tema che sta molto a cuore ai “pentastellati” è la difesa dell’ambiente. Quasi un diktat. “Oggi - sostiene Conte - non puoi scegliere se lottare contro i cambiamenti climatici, oggi devi andare in quella direzione. Le risorse del Pianeta scarseggiano: questioni come la preservazione della biodiversità e lo sviluppo sostenibile sono processi che dobbiamo governare”. Al tempo stesso, però, il leader M5S è consapevole che bisogna evitare che i costi di tale rivoluzione si abbattano sulle famiglie. Per farlo, la sua “ricetta” prevede di spostare, ad esempio, i fondi per le spese militari verso la transizione ecologica.

Difesa: difesa comune europea sì, ma per risparmiare e investire sul cittadino

Sulla questione “difesa” la posizione del Movimento è chiara quanto netta: “Siamo favorevoli a una difesa comune - fa notare Conte - ma all'interno dell’Unione Europea dobbiamo migliorare il meccanismo che la governa, razionalizzando la spesa, facendo economie di scala. Senza andare a spendere di più e non partecipando a questa corsa al riarmo che sta concentrando tutte le risorse sull’industria militare”. Per questo ribadisce la necessità dell’avvio di un negoziato Russia-Ucraina e per il cessate il fuoco immediato a Gaza. “Abbiamo bisogno - prosegue l’ex premier - di investire in tutt’altra direzione: politiche per il lavoro, sociale, nella sanità. E, appunto, ambiente.

Migranti: no ai trafficanti di esseri umani, sì a corridoi umanitari e ius scholae

Tra i capitoli più dibattuti a livello comunitario, non può mancare un accenno alle politiche migratorie. Che per Giuseppe Conte devono basarsi su due pilastri: il coordinamento tra le nazioni e l’integrazione. Sul primo punto, “bisogna lavorare con i paesi di origine e con quelli di transito. Dopodiché io sono per creare corridoi umanitari, per consentire a chi ha diritto alla protezione internazionale di non dover intraprendere dei viaggi della speranza, che peraltro possono assoggettare anche al ricatto delle bande organizzate che gestiscono questi traffici illeciti”. Sul secondo aspetto, invece, si dovrebbe consentire a chi partecipa alla vita politica, economica e sociale del nostro Paese, di “non sentirsi degli estranei”. Anche perché, ricorda, “tutte le comunità nazionali che si sono ‘chiuse’ hanno poi avuto degli effetti indesiderati e problematici. Da questo punto di vista non siamo favorevoli allo ius soli, alla cittadinanza per semplice diritto di nascita ma siamo, invece, per lo ius scholae o culturae: fai un ciclo scolastico e acquisti la cittadinanza”.

Diritti civili: favorevoli al matrimonio egualitario per tutti 

Un accenno, infine, ai diritti civili. Anche su questo, Conte è per un “apertura”: “La nostra formazione - dice - è da sempre in trincea su questi temi. Per dirne una, noi siamo a favore del matrimonio egualitario. Lo dico da cattolico: una cosa è riconoscere il valore del sacramento, altra cosa è privare chi non la pensa come te della possibilità di poter contrarre un matrimonio con pienezza dei diritti e dei doveri”.

Conte, AI e robotica: “Impatto devastante sul lavoro, la politica deve pensarci” articolo

Meme Challenge: Conte “boccia” i compiti in classe della Meloni 

Ma “PolitiGame” è stata anche l’occasione per “giocare” un po’. Come quando, dovendo costruire un meme istantaneo - in stile “Le migliori frasi di Osho” - Conte sceglie la famosa immagine di Giorgia Meloni che si copre la testa con la giacca nell’aula di Montecitorio, associando la frase “Quando la prof porta in compiti in classe corretti dicendo: ‘sono andati tutti bene tranne uno’”. Insomma, una frecciatina al Presidente del Consiglio, neanche troppo velata, ma fatta con ironia.

Un passato da studente al massimo (dei voti) 

Allo stesso modo, trattandosi di Skuola.net, non ci si è potuti esimere da un viaggio nel passato, fino all’età della scuola. Il leader M5S si autodefinisce “Uno studente che studiava, che non portava i libri a scuola perché il compagno di banco li doveva portare anche per me. Io poi ricambiavo”. A riprova di quanto affermato ci sono i risultati: un diploma di liceo classico preso “con un voto di 60/60 e poi la laurea in Giurisprudenza “con 110 e lode”. La materia preferita? “Filosofia”. Quella più indigesta? “Chimica”. Ed essendo in periodo di Maturità c’è spazio anche per la colonna sonora del suo esame: “‘Generale’ di De Gregori”.

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