
E, infatti, come facilmente intuibile, lo studio si basa su risposte “self-reported”, il che significa che sono state le stesse persone a indicare cosa stia causando la loro ansia, secondo la loro opinione personale.
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Lavoro, studio e insicurezze le cause delle ansie più presenti negli italiani
Il sondaggio che, come abbiamo visto non deve essere confuso con una diagnosi fatta da un terapeuta, che potrebbe portare a risultati diversi, identifica nel lavoro o nello studio la maggior parte delle risposte relative all’ansia.Per la precisione, con il termine “situazione lavorativa” o di studio, si intende una moltitudine di cause diverse: a partire dallo stress causato dal lavoro, come un brutto rapporto con i colleghi o responsabilità eccessive, ma anche il guadagnare non abbastanza, e situazioni di disoccupazione, o ancora il collezionare brutti voti, il non sentirsi all’altezza, avere problemi con colleghi universitari o con i propri professori.
Il che potrebbe comune essere accentuato dalla difficile situazione globale in cui tutti siamo collocati ora, tra aumenti delle bollette, inflazione, e segnali di una possibile recessione alle porte, per non parlare della pandemia e delle conseguenze che ha creato; il tutto aumenta la percezione di mancata sicurezza delle persone.
Al secondo posto, per il 13% degli intervistati la fonte maggiore di ansia è legata alle insicurezze, al non sentirsi all'altezza, al senso di colpa o alla mancanza di accettazione. Il che potrebbe essere una condizione accentuata dall’improvviso interesse che le persone hanno sviluppato verso i temi di psicologia a seguito delle difficoltà psicologiche che molti hanno sperimentato durante i lockdowns.
Ed è stato proprio l’interesse verso la psicologia ad aver condotto a una più elevata consapevolezza verso i propri pensieri ed emozioni, e al tempo stesso ha fornito di più strumenti in grado di indentificare con più precisione dinamiche nascoste all’interno della propria psiche, portandole alla luce.
Il 12% è invece preoccupato per la salute, che sia la propria salute o quella di persone vicine, come parenti o amici. In questa fetta di risposte possono essere concentrate sia persone con reali problemi di salute, sia persone ipocondriache, vale a dire soggetti che, anche dopo rassicurazioni mediche, tendono a iper-drammatizzare le loro sensazioni o situazioni.
Infine, il 10,6% delle persone imputano alle relazioni più strette l’origine della propria ansia. Che siano rapporti difficili con famigliari, amici, ma anche lutti o situazioni complicate con il partner o la mancanza stessa di un/una compagno/a.