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lavoro studio cause ansiaLa situazione lavorativa, o lo studio, è la causa principale che viene dichiarata da oltre il 20% dei partecipanti al più grande sondaggio sull’ansia condotto in Italia dal sito combatterelansia.com su 138.000 persone che hanno cercato su Google come combattere questo stato ansiogeno che secondo loro li affligge.


E, infatti, come facilmente intuibile, lo studio si basa su risposte “self-reported”, il che significa che sono state le stesse persone a indicare cosa stia causando la loro ansia, secondo la loro opinione personale.

Lavoro, studio e insicurezze le cause delle ansie più presenti negli italiani

Il sondaggio che, come abbiamo visto non deve essere confuso con una diagnosi fatta da un terapeuta, che potrebbe portare a risultati diversi, identifica nel lavoro o nello studio la maggior parte delle risposte relative all’ansia.

Per la precisione, con il termine “situazione lavorativa” o di studio, si intende una moltitudine di cause diverse: a partire dallo stress causato dal lavoro, come un brutto rapporto con i colleghi o responsabilità eccessive, ma anche il guadagnare non abbastanza, e situazioni di disoccupazione, o ancora il collezionare brutti voti, il non sentirsi all’altezza, avere problemi con colleghi universitari o con i propri professori.

Il che potrebbe comune essere accentuato dalla difficile situazione globale in cui tutti siamo collocati ora, tra aumenti delle bollette, inflazione, e segnali di una possibile recessione alle porte, per non parlare della pandemia e delle conseguenze che ha creato; il tutto aumenta la percezione di mancata sicurezza delle persone.

Al secondo posto, per il 13% degli intervistati la fonte maggiore di ansia è legata alle insicurezze, al non sentirsi all'altezza, al senso di colpa o alla mancanza di accettazione. Il che potrebbe essere una condizione accentuata dall’improvviso interesse che le persone hanno sviluppato verso i temi di psicologia a seguito delle difficoltà psicologiche che molti hanno sperimentato durante i lockdowns.

Ed è stato proprio l’interesse verso la psicologia ad aver condotto a una più elevata consapevolezza verso i propri pensieri ed emozioni, e al tempo stesso ha fornito di più strumenti in grado di indentificare con più precisione dinamiche nascoste all’interno della propria psiche, portandole alla luce.

Il 12% è invece preoccupato per la salute, che sia la propria salute o quella di persone vicine, come parenti o amici. In questa fetta di risposte possono essere concentrate sia persone con reali problemi di salute, sia persone ipocondriache, vale a dire soggetti che, anche dopo rassicurazioni mediche, tendono a iper-drammatizzare le loro sensazioni o situazioni.

Infine, il 10,6% delle persone imputano alle relazioni più strette l’origine della propria ansia. Che siano rapporti difficili con famigliari, amici, ma anche lutti o situazioni complicate con il partner o la mancanza stessa di un/una compagno/a.