
7 gennaio, aprono le iscrizioni: si salvi chi può. Sarà questo il sentimento predominante con cui si sveglieranno, appena finite le feste di Natale, gli studenti che saranno chiamati a fare il grande salto dalle scuole medie alle superiori.
Quasi la metà (44%) non ha ancora le idee chiare. È questo il dato saliente della ricerca – effettuata su 4mila studenti di terza media - condotta da Skuola.net in collaborazione con Radio24. Una scelta che, però, è considerata dagli stessi ragazzi davvero importante: per l’89% le scuole superiori sono un passaggio chiave per il lavoro che si andrà a fare da grandi.
Sempre più scuole fanno orientamento, ma non sempre è efficace
Quest'anno l'indecisione sembra essere la parola chiave: a metà dicembre si è dichiarato dubbioso il 44% degli studenti. Dodici mesi fa, nello stesso periodo, il dato si fermava al 36%. Nel frattempo, paradossalmente, sembrano migliorare le attività di orientamento organizzate dalle scuole: quasi 9 studenti su 10 – l’87% - hanno effettivamente partecipato a incontri mirati (nel 2017 erano l’80%). Solo il Sud resta sui numeri dell’anno scorso, ma il dato è comunque buono. Semmai, c’è da affinare i contenuti dell’orientamento, visto che il 22% dei ragazzi non vi ha trovato alcuna utilità e solo per 1 su 3 sono stati decisivi ai fini della scelta. Anche se, poi, appena il 19% seguirà il consiglio. Molto più determinante il parere della famiglia: è così nel 37% dei casi. Mentre il 20% ha fatto tutto da sé, raccogliendo informazioni sul web. Gli open day allestiti dagli istituti? Un’ottima alternativa: il 46% ne ha visitato più di uno, il 24% si è fermato al primo (forse questi ultimi sono andati a colpo sicuro).
Il liceo rimane la strada maestra, al Nord crescono gli istituti tecnici
Ma, alla fine, quali saranno le strade più percorse dai ragazzi di terza? Come prevedibile, 2 studenti su 3 sembrano orientati ad andare al liceo; il 21%, invece, sembra prediligere un istituto tecnico; il 9% un istituto professionale; il 4% un corso regionale di formazione professionale. Una tendenza che si è poi in gran parte confermata negli ultimi anni, con i licei pronti a raccogliere più della metà delle preferenze. Un dato che, però, non è omogeneo su tutto il territorio nazionale. Al Sud, ad esempio, resiste il blasone dell’istruzione liceale (ci vorrebbe andare il 71%). Mentre al Nord salgono le quotazioni degli istituti tecnici, più rivolti al mondo del lavoro: 1 studente su 4 li considera una seria opzione. Una decisione, questa, presa volontariamente e non determinata dal rendimento scolastico alle medie, visto che per il 59% il binomio voti alti - liceo (e voti bassi – istituti tecnici e professionali) è un luogo comune superato; solo il 22% rimane legato a questo teorema.
Il futuro? Idee abbastanza chiare, con l’incognita lavoro
La scelta dell’indirizzo d’approdo, però, è influenzata anche dalle aspettative che i ragazzi ripongono nell’istruzione secondaria superiore. La maggior parte (53%) sostiene di aver già in mente il lavoro che vorrà fare da grande. Ma una quota altrettanto elevata (55%) ha paura di non riuscire a trovarlo alla fine degli studi (sia che in tasca abbia il diploma o la laurea). Così, il 26% degli intervistati si aspetta dal quinquennio che ha davanti proprio che gli lasci aperte più porte possibili (di lavoro o studio); l’11% che il diploma gli dia già gli strumenti giusti per trovare subito un’occupazione. Peccato che, in tantissimi, il loro futuro (lavorativo o universitario) lo vedano fuori dall’Italia: per il 38% è una possibilità, per il 24% praticamente una certezza.
Scuola superiore determinante per il lavoro di domani
Quasi tutti d’accordo, quindi, che la scuola superiore sia importante per il lavoro che si andrà a fare: lo dicono 9 su 10 (per il 55% abbastanza, per il 34% molto). Ma in che modo gli istituti possono diventare alleati dei ragazzi? Per il 28% (che al Nord diventa il 32%) dovrebbero organizzare attività di alternanza scuola-lavoro di qualità (tesi suffragata dal fatto che alla domanda diretta “Ti piacerebbe fare esperienze di lavoro attraverso l’alternanza?”, l’87% risponda in maniera affermativa: il 53% a prescindere dal tipo di tirocinio, il 34% solo in un settore di proprio interesse). Il 12%, invece, preferirebbe più attività pratiche e laboratori durante l’orario scolastico. Il 10% più orientamento post diploma, già dal primo anno delle superiori.