
Tutto è nato dalle parole del ministro Salvini che, durante una intervista a Tg2Italia, ha affermato che "Almeno alle scuole elementari rimettere il grembiule farebbe bene ai bambini ed eviterebbe simboli di diversità". Il leader della Lega ha rilanciato l'idea di un abbigliamento uniforme per tutti gli alunni, in modo da evitare differenze tra chi ha "felpe da 400 euro" e chi indossa "golfini da 20 euro". Il tema della divisa tra l'altro è molto caro al vicepremier, interpellato dai giornalisti proprio sulla sua abitudine - talvolta contestata - di indossare le divise delle Forze Armate e di Polizia.
Divisa a scuola? I presidi: spetta agli istituti decidere
A queste affermazioni non poteva che seguire un fervente dibattito tra social e quotidiani. Pronta la risposta dei presidi: "Nessuna preclusione ideologica per il grembiule delle scuole materne ed elementari – ha commentato all'Ansa il presidente dell'Associazione Nazionali Presidi del Lazio Mario Rusconi – Siamo anche favorevoli alla divisa o alle tute per le medie e superiori, purché la cosa non venga normata da una legge ma sia presa come decisione dal Consiglio d'istituto, sentiti i genitori, e dal collegio dei docenti così come sancisce l'autonomia scolastica. E nei fatti è già così".La posizione del mondo scuola, insomma, è molto chiara. In linea con quanto affermato dai dirigenti scolastici, a fine Novembre - molto prima della discussione innescata da Salvini - il ministro Marco Bussetti aveva detto che "Se la scelta del grembiule a scuola è condivisa e accettata dall'istituto è una cosa sulla quale si può anche riflettere sicuramente".
Divisa a scuola, e gli studenti? Uno su due non è d'accordo
Ma la tendenza degli adulti, si sa, è quella di fare i conti senza l'oste, se si tratta di ragazzi. I quali hanno le idee ben chiare sulla cosa. E come poteva essere il contrario, nell'epoca dei selfie, degli influencer e dei fashion blogger (o imprenditori digitali, se si preferisce)?La maggioranza dei circa 1000 studenti di scuole medie e superiori intervistati da Skuola.net, il 52%, dice no all'uniforme scolastica. "Lo stile è una forma di espressione per molti" - afferma uno dei partecipanti al sondaggio - "Se ci vietassero anche questo, penso che impazziremmo. Siamo identificati come numeri sul registro, ma non lo siamo. Siamo persone, e come tali dobbiamo essere liberi di esprimerci, in qualsiasi forma". "Siamo tutti diversi e unici - gli fa eco un altro studente - "la diversità deve essere promossa, non limitata". Ancora più decise le parole di una delle ragazze intervistate: "Come essere umano ho il diritto di scegliere come vestirmi, e di esprimere me stessa in ciò che indosso o faccio!".